Singapore e Stati Uniti lanciano il ‘Green Corridor’ per contribuire a spingere lo shipping sulle emissioni

(I porti della baia di di Long Beach e Los Angeles. Foto per gentile concessione )

Singapore. Il Porto di Singapore sta collaborando con il Porto di Los Angeles e il Porto di Long Beach per stabilire un ‘corridoio verde’ per aiutare ad affrontare le emissioni di carbonio dovute al trasporto marittimo tra gli hub portuali transpacifici. Il corridoio si concentrerà su combustibili per navi a basse e zero emissioni di carbonio, nonché su strumenti digitali per supportare il dispiegamento di navi a basse e zero emissioni di carbonio.

La collaborazione è l’ultima partnership sul ‘corridoio marittimo verde’ che arriva dopo il lancio della ‘Dichiarazione di ‘ durante una conferenza chiave delle Nazioni Unite sul clima, COP26, tenutasi in Scozia nel novembre 2021.

Durante quel vertice, una coalizione di 19 paesi ha deciso di creare zero rotte marittime per accelerare la decarbonizzazione del settore marittimo globale, che rappresenta quasi il 3% delle emissioni mondiali di CO2.

Lo sforzo sostiene anche la ‘Green Shipping Challenge’ lanciata oggi durante il Summit dei leader mondiali alla 27a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP27, a Sharm el-Sheikh, in Egitto, che si sta svolgendo questa settimana.

L’accordo tra l’Autorità Marittima e Portuale di Singapore (MPA), il Porto di Long Beach, il Porto di Los Angeles e il gruppo per il clima ‘C40 Cities’, composto da quasi 100 sindaci delle principali città del mondo che stanno lavorando per affrontare la crisi del clima. Simili ‘corridoi verdi’ sono già stati annunciati tra Los Angeles e Shanghai e Singapore e Rotterdam.

La costruzione di corridoi verdi per il trasporto marittimo richiederà il lavoro di squadra fra gli hub port, Singapore, Long Beach e Los Angeles e lavoreranno con C40 Cities e altre parti interessate nel settore marittimo ed energetico per ‘accelerare l’implementazione di soluzioni a basse e zero emissioni di carbonio, identificare programmi di trasporto digitale e sviluppare fonti di carburante verde per bunkeraggio per supportare un efficiente movimento del carico’, si legge nel protocollo d’intesa.

Il corridoio mirerà anche a catalizzare gli investimenti in infrastrutture verdi, inclusi hub energetici a zero emissioni di carbonio collegati alla domanda portuale e marittima.

Attraverso questo corridoio, si spera di supportare la decarbonizzazione delle catene di approvvigionamento globali, integrando gli sforzi intrapresi dall’industria e dall’Organizzazione Marittima Internazionale per guidare la decarbonizzazione e la transizione digitale per il trasporto marittimo internazionale.

Per celebrare la ‘Green Shipping Challenge’ alla COP27, sono stati annunciati anche corridoi marittimi ecologici tra gli Stati Uniti e la Corea, in consultazione con la US Northwest Seaport Alliance e il porto di Busan, gli Stati Uniti e il Canada sui Great Lakes/Saint Lawrence Seaway, e una ‘task force’ tra Stati Uniti e Regno Unito.

Questa iniziativa ha il potenziale per servire una vasta gamma di vettori e rotte reinventando i progetti delle infrastrutture e le migliori pratiche operative e promuovendo la fattibilità della produzione, fornitura, stoccaggio e bunkeraggio di combustibili a zero emissioni.

Accelerare gli sforzi per decarbonizzare il settore marittimo è urgente se vogliamo limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.