(Foto del Sindacato inglese Unite)
Liverpool. Le preoccupazioni stanno aumentando per le catene di approvvigionamento del porto di Liverpool, poiché i portuali sono fermi a scioperare per la quarta volta in 60 giorni, senza vedere conclusa la loro vertenza contro l’Operatore portuale Peel Group.
Il direttore del Liverpool Container T1 e T2, Richard Mitchell, ha annunciato l’ultimo sciopero, dal 14 al 21 novembre, previa conferma ufficiale di Unite, il sindacato che rappresenta i portuali.
“Abbiamo tenuto diversi incontri con i rappresentanti di Unite e lavorato duramente per evitare ulteriori scioperi”, ha affermato Mitchell in una sua nota di aggiornamento. “La nostra ultima offerta finale rappresenta un aumento medio dell’11%, significativamente superiore a qualsiasi altro porto del Regno Unito. Abbiamo chiesto a Unite di concordare un incontro congiunto con l’agenzia ACAS (arbitro indipendente) nel tentativo di risolvere gli scioperi, ma continuano a rifiutare l’invito e soprattutto l’accordo”.
La Società Peel Group propone la propria offerta dell’11% mediando diverse categorie con aumenti del 9% di base, 1,2% di progressione retributiva, 0,3% di indennità notturne e un pagamento una tantum dello 0,5%.
Il coordinatore regionale di Unite, Franny Joyce, ha descritto l’offerta come una falsa dichiarazione che ha confuso i problemi degli stipendi del 2021 con i ruoli di pagamento di quest’anno, aggiungendo che c’erano tre gruppi di portuali coinvolti nella controversia: operatori portuali al Terminal 1 e al Terminal 2 e ingegneri portuali.
E i numeri di Peel contraddicono le dichiarazioni del direttore, dimenticando che i lavoratori comprendono sei categorie che, escluso il bonus una tantum, riceveranno solo un aumento di stipendio del 9,5%. Tuttavia, alcuni dipendenti subiranno aumenti superiori all’11%: come i marinai (11,3%); driver a portale T1 (11,4%); autisti a portale operanti sia nel T1 sia nel T2 (13,5%); controllo delle navi (13,5%); e istruttori (11,6%).
Gli autotrasportatori locali hanno descritto di essere “presi tra corporazioni, governo e sindacati”, esprimendo preoccupazione per il futuro delle loro attività.
Senza una ripresa funzionale del porto di Liverpool, saranno tempi complicati per molti autotrasportatori e, alla fine, saranno i lavoratori di tutte le parti a soffrirne.
Molti servizi logistici preferiranno altri porti, s’inizierà a perdere volumi di carichi, e quindi la Società Peel Group potrà giustificare tagli al personale.