Con una nota stringata l’operatore qatariota ha abbandonato la trattativa avviata oltre due anni fa
Non sarà Qterminals a sancire il riavvio del settore del Transhipment nel porto di Cagliari. Con una nota stringata la società del Qatar, specializzata nella gestione dei terminal cargo e container, ha comunicato “dopo attente considerazioni, di aver deciso di non proseguire nel progetto” per l’assentimento in concessione demaniale marittima del compendio terminalistico contenitori del porto Canale.
Si interrompe, quindi, bruscamente e per certi versi inopinatamente, un complesso lavoro di delicato e continuo confronto durato oltre due anni (buona parte in periodo di pandemia), nel corso dei quali sia i vertici che la struttura dell’Autorità di Sistema Portuale hanno costantemente supportato le numerose e necessarie attività di due diligence: dalle varie ed accurate ispezioni in banchina dei manager e dei tecnici della società, fino all’aggiornamento puntuale su dati tecnici dell’infrastruttura e statistici, storici e di proiezione, sul settore.
Notizia di fronte alla quale il Presidente dell’AdSP ha ritenuto di dover preliminarmente informare le sigle sindacali, convocate nella mattinata odierna negli uffici dell’Ente. Nei prossimi giorni seguirà un tavolo più ampio con tutte le istituzioni coinvolte per un’analisi comune delle strategie future per la ripresa del comparto.
“Apprendo con dispiacere ed un certo disappunto del cambiamento di rotta della Qterminals – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Un importante player internazionale che, per oltre due anni, ha impegnato il nostro Ente, sostenuto dall’ambasciata d’Italia in Qatar e da Invitalia, in un delicato lavoro che confidavamo potesse concludersi con un accordo storico per il rilancio del comparto del Transhipment cagliaritano. Prendiamo atto, anche con una certa sorpresa, della loro scelta, che comunque rispettiamo.
Superata la delusione per questa brusca battuta d’arresto delle trattative, non intendiamo, comunque, rimanere fermi a guardare. La madre di tutte le battaglie deve continuare. Immediatamente dopo il confronto con i sindacati, riapriremo la partita, proseguendo i colloqui con altri operatori che, nell’ultimo periodo, hanno manifestato il loro interesse e con i quali, prudentemente, non abbiamo mai smesso di interloquire, confidando nel rinnovato supporto di tutte le istituzioni che chiameremo a partecipare ad un tavolo comune”.
Rimane forte l’appeal per il porto Canale che, oltre ai numeri crescenti della movimentazione dei contenitori, raddoppiati rispetto allo scorso anno (da poco più di 21 mila Teus del periodo gennaio – settembre 2021 a oltre 46 mila del 2022), può contare sui vantaggi dalla recente istituzione della Zes e della Zona Franca Doganale Interclusa, che si auspica possa prendere avvio nel 2023, nonché della costituzione della Kalport (Karalis Agenzia per il Lavoro Portuale del Transhipment) che, per il prossimo triennio, provvederà a tenere insieme e valorizzare un cluster di competenze e qualità tecnica comprovate, per il quale l’AdSP, insieme ai sindacati e alle istituzioni, è costantemente mobilitata a dare prospettive occupazionali e copertura reddituale.
“Abbiamo un nuovo elemento di forza costituito dai recenti risultati raggiunti dal terminalista che sta positivamente operando nelle aree del compendio ad esso assentite in concessione – sottolinea Deiana – Dimostrazione inequivocabile della potenzialità dell’area e della banchina terminalistica del porto canale e del fatto che ci siano tutte le condizioni per proseguire, con determinazione, nella promozione del compendio e nella ricerca di soluzioni di utilizzo ancora più ampie, stabili e strutturate, che ne consentano il pieno sfruttamento, anche alla luce degli importanti regimi di vantaggio derivanti dalla ZES e della Zona Franca Doganale Interclusa e dalla operatività della Kalport”.