Trieste. Per i sindacati non c’è nessun presupposto per interrompere il blocco ai cancelli. La società interpella il Prefetto Vardè. Il rischio ora è che ci sia un’escalation che potrebbe portare incidenti e denunce. Resta da attendere il periodo immediatamente successivo a Ferragosto, quando Wärtsilä cercherà di imbarcare i sei propulsori da consegnare alla società coreana Daewoo.
Intanto, stamane, con una lettera indirizzata al Prefetto e al presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, la Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e UGL hanno annunciato lo stato di agitazione nel porto di Trieste. I portuali di Trieste sono solidali a fianco dei lavoratori della Wärtsilä, con un’astensione volontaria per boicottare l’imbarco dei motori dell’azienda finlandese.
“Viste l’attuale evoluzione della vicenda “Wärtsilä”, che intende recapitare i motori custoditi presso i magazzini triestini, le scriventi OO.SS. dichiarano lo stato di agitazione del personale operante presso il porto di Trieste a sostegno della vertenza e in segno di solidarietà dei lavoratori che rischiano il posto di lavoro. Si dichiara, pertanto, che già a partire dallo stato di agitazione, potrà essere attuata l’astensione volontaria da parte operatori portuali di tutte le operazioni riguardanti l’azienda “Wärtsilä” quali ad esempio l’imbarco di motori ed il rizzaggio degli stessi a bordo delle navi, oltre che ogni operazione portuale riguardante l’azienda in questione fino alla soluzione della vertenza”, si legge nella lettera.
Dall’annuncio dei licenziamenti, Wärtsilä si è vista bloccare dal presidio motori per circa 60 milioni. La consegna alla Corea del Sud si sarebbe dovuta formalizzare il 23 luglio, ma la società ha preferito declinare per evitare tensioni. Oltre alla Daewoo, lo stabilimento di Bagnoli ha in questo momento in produzione e consegna una quarantina di motori per clienti come Fincantieri, Terna, A2a, Msc, Tui Cruises.