New York. In questi due ultimi mesi, negli USA, l’Amministrazione Biden è impegnata a dare nuove regole nel settore dei trasporti marittimi internazionali, soprattutto con l’istituzione dell’Agenzia per la regolamentazione della concorrenza nella supply chain.
La Commissione Marittima Federale degli Stati Uniti (FMC) sta evidenziando i progressi nell’attuazione dei requisiti dell’Ocean Shipping Reform Act del 2022 (OSRA), che il presidente Biden ha convertito in legge a giugno.
Raramente il Congresso USA fornisce a un’Agenzia, responsabile dell’ordinamento della concorrenza all’interno della catena di approvvigionamento del trasporto marittimo internazionale, un elenco specifico di cose da fare. In questo caso, il Congresso ha fornito compiti espliciti con scadenze intese ad aiutare a risolvere alcune delle sfide della catena di approvvigionamento della nazione.
La scadenza più immediata che l’FMC deve rispettare è l’avvio e il completamento di una regolamentazione sul rifiuto irragionevole di trattare o negoziare gli slot nello spazio della nave.
La Commissione FMC è impegnata nell’avere una regola finale in vigore entro il termine stabilito per legge di dicembre 2022.
Mentre la Federal Maritime Commission (FMC) degli Stati Uniti annuncia la creazione di un nuovo ufficio per gestire le sue attività di applicazione e conformità, l’Agenzia, responsabile della concorrenza, sta consolidando le sue funzioni investigative e giudiziarie in un Bureau of Enforcement, Investigations, and Compliance (BEIC) di nuova creazione con effetto immediato. Quindi il settore viene affrontato nei suoi punti deboli: negoziare gli slot dello spazio di una nave e soprattutto tassare gli spazi delle banchine occupati da container ‘non attivi’ e inoperosi.
Intanto, anche il porto di New York-New Jersey ha deliberato di imporre una tassa per l’eccessivo stazionamento dei container vuoti sulle banchine; tassa che sarà applicata a partire dal prossimo primo settembre.
Una tassa simile è stata già introdotta nei principali porti container di Los Angeles e di Long Beach, della Costa Occidentale americana.
La tassa ha lo scopo di indurre le Compagnie di navigazione a prelevare questi contenitori e riutilizzarli nella supply chain marittima, riducendo così la congestione della catena logistica che i porti americani sia gli scali occidentali e sia quelli orientali stanno soffrendo e soprattutto liberando spazio in banchina.
L’ordinanza emanata dalla Port Authority del porto di New York stabilisce che, su base trimestrale, i volumi di container pieni e vuoti in partenza dal porto sulle navi delle Compagnie di navigazione dovrà essere uguale o superiore al 110% del volume di container pieni e vuoti in entrata. Se ciò non accadrà, sarà applicata una tassa di 100 dollari per ciascun container.
Il Presidente della Port Authority, Kevin O’Toole ha dichiarato: “… mentre continuiamo a gestire volumi record di carichi e a collaborare con i nostri concessionari e gli altri operatori portuali per la rimozione tempestiva dei container vuoti, invitiamo tutte le parti interessate del settore a trovare soluzioni sostenibili e a lungo termine ad un problema diffuso in tutto il settore che colpisce molti porti statunitensi”.
In questi ultimi mesi, il porto di New York-New Jersey sta facendo fronte a volumi d’importazione record, che determinano l’accumularsi di container vuoti dentro e attorno al complesso portuale. Lo stazionamento dei container sulle banchine sta interessando la catena di approvvigionamento regionale, già sotto stress, non riuscendo a ottemperare alla delivery delle merci. La capacità portuale ne risente e soprattutto il porto non riesce a garantire le importazioni in arrivo per mantenere efficiente il commercio in/out del porto stesso.
L’Autorità Portuale di New York e del New Jersey, insieme ai suoi Terminal marittimi, alle Compagnie di navi portacontainer e alle Ferrovie, aveva già intrapreso negli ultimi anni importanti progetti d’investimento e miglioramenti delle infrastrutture in preparazione all’era neo-Panamax, oltre a garantire spazi portuali con adeguati fondali per ospitare le navi portacontainer ad alta capacità provenienti dall’Asia alla Costa Orientale attraverso il Canale di Panama ampliato.