Lavoro portuale: Gioia Tauro Port Agency, firmato l’accordo per il “contratto di lavoro ad intermittenza”

Gioia Tauro. Una nota dell’ e Ionio informa che è stato siglato l’accordo sindacale per l’applicazione del “contratto di lavoro ad intermittenza” agli iscritti nell’elenco della .
A sottoscrivere l’accordo: l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, il terminalista Medcenter Container Terminal (MCT) e le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Sul e Ugl Mare.

Importante accordo per garantire più flessibilità e meno burocrazia per le chiamate dei lavoratori, agevolando imprese portuali e terminalisti; l’AdSP socio unico dell’Agenzia Portuale, lo scorso febbraio, aveva introdotto la possibilità di prevedere oltre al lavoro a tempo determinato, anche il lavoro ad intermittenza. 

In questa prima fase il piano di chiamata prevede il coinvolgimento di ‘carrellisti’ con la possibilità di estensione anche agli altri profili professionali.
Per applicare questo istituto contrattuale tuttavia, la legge prevede la necessità di stipulare un accordo in deroga con le Organizzazioni sindacali.

L’Autorità di Sistema portuale ha svolto diversi incontri con il terminalista MDC e i sindacati, che hanno trovato un accordo per l’impiego dei lavoratori, soprattutto nei picchi di lavoro che, in base ai trend storici del porto di Gioia Tauro, s’intensificano nel periodo estivo.
Il presidente dell’Ente, Andrea Agostinelli, ha espresso soddisfazione ed ha rilevato l’unicità dell’accordo a livello portuale nazionale, considerate, altresì, le modalità esclusive adottate da parte del Governo per l’istituzione dell’Agenzia portuale nello scalo di Gioia Tauro.

“Volevamo un accordo più ampio, ma l’impiego dei lavoratori dell’Agenzia portuale consentirà all’Ente di poter svolgere in modo più adeguato”, ha detto il presidente Agostinelli, “l’istruttoria finalizzata ad ottenere la trasformazione della Gioia Tauro Port Agency in impresa art. 17 comma 5. Di certo, la sottoscrizione dell’accordo è un messaggio positivo sia dal punto di vista della ricollocazione nel mercato del lavoro di soggetti che ne erano usciti, sia per la rinsaldata cooperazione tra le parti sociali e i datori di lavoro”.