COL PROGETTO INTERNAZIONALE “INTESA” I PORTI ADRIATICI SI DOTANO DELLE PIU’ MODERNE TECNOLOGIE PER DIVENTARE PIU’ COMPETITIVI

SICUREZZA TRASPORTO MARITTIMO E ACCESSIBILITA’ NAUTICA

A Venezia i principali rappresentanti degli organismi internazionali del settore marittimo mostrano i risultati del progetto europeo e le prospettive future di cooperazione nell’ per aumentare l’efficienza dei porti

Venezia-Da oggi i porti dell’Adriatico si dotano delle più moderne tecnologie sia hardware che software per ottimizzare le procedure portuali del ciclo nave e di ingresso e di uscita dal porto, anche in condizioni meteorologiche avverse salvaguardando i requisiti di sicurezza e gettando le basi per l’integrazione della gestione e la trasmissione delle informazioni sulla sicurezza marittima in Adriatico.

Un risultato frutto della cooperazione tra le Autorità Marittime Nazionali italiane e croate e le principali Autorità Portuali dell’Adriatico (Venezia, Trieste, Ravenna, Ancona, Bari, Rijeka Ploce e Spalato), che stanno lavorando insieme da oltre tre anni per ottimizzare le procedure dell’intero processo di trasporto marittimo al fine di rendere il sistema portuale e di trasporto marittimo più efficiente e sicuro.

È quanto emerso ieri, alla Stazione Marittima di Venezia, in occasione della conferenza internazionale organizzata nell’ambito del progetto UE- (Improving Maritime Transport Efficiency and Safety In Adriatic), finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera coordinato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale –.

Rappresentanti di organismi internazionali del settore marittimo hanno mostrato come il progetto europeo abbia consentito alle amministrazioni italiane e croate e ad alcune autorità portuali dei due paesi di perseguire l’obiettivo di una maggiore sicurezza nelle operazioni marittime e una migliore accessibilità nautica nonché un incremento dell’efficienza nello svolgimento delle operazioni stesse grazie prevalentemente all’implementazione di attrezzature ad alto contenuto tecnologico – mareografi, piattaforme digitali che integrano dati in tempo reale sulle condizioni meteo marine e aiuti alla navigazione, i cosiddetti ATON, boe virtuali che segnalano a piloti e comandanti i migliori percorsi di navigazione e Pilot Portable Units, unità di ausilio alla navigazione (antenne, software, laptop e tablet) che integrano i dati AIS – Automatic Identification System delle navi e le cartografie ad altissima precisione – e di attività di formazione di alto livello per i piloti.

In particolare, nei porti veneti, l’AdSPMAS nel ruolo di capofila del progetto, insieme alle Capitanerie di Porto di Venezia e Chioggia e alle corporazioni dei Piloti Estuario Veneto e di Chioggia e Porto Levante, ha dotato i piloti di ausili alla navigazione basati su geolocalizzazione, cartografie ad alta precisione e dati AIS condivisi in tempo reale (nel dettaglio, set di PPU, cartografie dettagliate in versione sia “statica” che “dinamica” e una banca dati topografica realizzata in stretta collaborazione con l’Ente di Gestione delle Acque della Laguna di Venezia e la Regione Veneto).

Nel corso dell’incontro, è stato affrontato anche il tema di come i porti dell’Adriatico possano affrontare le sfide future attraverso la tecnologia e lo scambio di dati e individuando nella condivisione delle informazioni attraverso l’IoT – Internet of Things, l’uso di droni aerei o acquatici, i Truck Appointment System o Vehicle Booking System (piattaforme digitali che consentono alle aziende di trasporto di prenotare una fascia oraria precisa in cui entrare nei gate dei terminal), i fast corridors (infrastrutture immateriali, stradali o ferroviarie, che consentono di semplificare e snellire le pratiche doganali) e la Blockchain, gli strumenti più idonei a tenere alta la competitività degli scali.

“Per essere realmente competitivi i porti del futuro devono saper affrontare le sfide e le criticità con un punto di vista diverso che pone l’innovazione e l’uso delle tecnologie e dei dati al centro della propria strategia – ha dichiarato Fulvio Lino Di Blasio, Presidente AdSPMAS- In particolare, con il progetto INTESA che si conclude oggi abbiamo imparato che la condivisione di informazioni e di dati attraverso infrastrutture digitali adeguate ai migliori standard internazionali, ottenuta grazie al contributo della cooperazione internazionale tra istituzioni e autorità portuali, risulta determinante per programmare al meglio le operazioni portuali, garantire più elevati livelli di sicurezza, accessibilità nautica ed efficienza logistica. Nello specifico per i porti veneti, la piena accessibilità nautica è elemento fondamentale delle nostre politiche di sviluppo portuale e dell’attività commissariale legata alla crocieristica. Una questione che stiamo affrontando concretamente anche attraverso il progetto Channeling (del valore di 1,7 milioni di euro co-finanziato dall’Europa con il programma Connecting Europe Facility) che ci consentirà di raggiungere una piena conoscenza scientifica nel campo dell’idrodinamica e della sicurezza per la navigazione attraverso le migliori tecnologie e competenze attualmente disponibili utili a raggiungere l’equilibrio tra esigenze del porto e la salvaguardia del delicato ambiente lagunare”.

“La tecnologia – ha commentato l’Ammiraglio Isp. Piero PELLIZZARI, Direttore Marittimo del Veneto e Comandante della Capitaneria di Porto di Venezia – rappresenta un ulteriore supporto al raggiungimento di quelli standard di sicurezza che sono elemento di base per la navigazione marittima. Quest’ultima nell’Adriatico e soprattutto nei porti di Venezia e Chioggia, dove l’accessibilità nautica è costantemente all’attenzione dell’autorità marittima, è questione assolutamente centrale. Centrale come lo è per il progetto internazionale Intesa l’attività di scambio dati terra – navi che contribuirà ad acquisire quella capacità di just in time sulla quale stiamo lavorando al fine di efficientare la catena logistica e anche tutta l’attività dei porti veneti con i servizi tecnici nautici e tanta innovazione tecnologica”.

“La più grande sfida che i Paesi coinvolti nel progetto Intesa e i porti Adriatici devono vincere –ha spiegato Minsu JEON, responsabile delle operazioni tecniche per International Association of Marine Aids To Navigation and Lighthouse Authorities (IALA)- riguarda non solo l’armonizzazione dei modelli di dati scambiati ma anche il loro costante aggiornamento. Per il futuro è importante continuare a lavorare per cambiare, in maniera integrata e armonica, l’intero set di dati a disposizione migliorando così i processi di trasporto marittimo”.

Progetto UE “INTESA – IMPROVING MARITIME TRANSPORT EFFICIENCY AND SAFETY IN THE ADRIATIC”

Progetto Coordinato da ADSPMAS, finanziato dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Interreg Italia-Croazia 2014-2020 (gestito dalla Regione del Veneto), per oltre 2,8 Mln Euro, ha svolto attività per armonizzare e ottimizzare procedure e processi di trasporto marittimo nell’Adriatico, per renderlo più efficiente e sicuro attraverso la cooperazione tra le Amministrazioni Marittime Nazionali di Italia e Croazia e le principali autorità portuali dell’Adriatico (Venezia e Chioggia, Trieste, Ravenna, Ancona, Bari, Rijeka, Ploče e Spalato).Il progetto è stato dichiarato best practice della Strategia EUSAIR – Pilastro II “Connettere la Regione”per la sicurezza marittima dei porti e l’efficienza del trasporto marittimo Adriatico-Ionico.