Cold Ironing, la Corte dei Conti avverte il Ministero e le Autorità di Sistema a evitare disallineamenti amministrativi e relative criticità

Roma. La delibera n. 2/2022 sull’istruttoria/accertamenti su ‘. Elettrificazione delle banchine dei porti ()’ è stata pubblicata la scorsa settimana, a firma del magistrato estensore Raimondo Nocerino e dal presidente Massimiliano Minerva.
La presidente della Commissione Trasporti della Camera, Raffaella Paita, è preoccupata dell’analisi della Corte dei Conti sull’applicazione del PNRR riguardo al programma di interventi su ‘Mobilità e Logistica’, in particolare sull’elettrificazione dei porti.

Per l’On. le Paita “E’ indispensabile una reazione immediata da parte del ministro, che deve coordinare i processi di più e meglio. In altre parole, serve subito una regia per controllare non solo lo stato d’avanzamento del PNRR ma anche facilitare le realizzazioni. Non c’è tempo da perdere: il PNRR è un’occasione che il sistema portuale italiano non può permettersi di perdere”.

Il Collegio della Corte dei Conti ricorda che sono stati stanziati dal Governo 700 milioni di euro sul cold ironing dei porti italiani e quindi occorre essere allineati al programma prefissato da parte del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili.
La delibera della Corte dei Cinti parla essenzialmente di ‘carenze gestionali’ e di ‘gravità non rilevante’ che portano solo a delle raccomandazioni, secondo la magistratura contabile, per l’Amministrazione del Ministero al fine di valutare l’avvio di un ‘percorso auto – correttivo’.

Infatti, i profili di criticità che sono emersi dall’analisi inducono il Collegio preposto a formulare le seguenti raccomandazioni al MIMS: a) Disallineamento fra l’all. 1 al D.M. Economia e Finanze del 15.07.2021 ed atti amministrativi successivi; b) Mancata tempestiva implementazione del sistema informativo MIMS “Piattaforma”; c) Criticità correlate all’ “atto normativo relativo alla semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di ‘Cold Ironing’.
L’analisi ha riguardato l’iter amministrativo del Mims, in qualità di ‘soggetto proponente’, mentre per i ‘soggetti attuatori’ – le Autorità di Sistema Portuale – è stato preso in esame l’operato di quelle con i progetti di maggior importo finanziario e per zona geografica (nord, centro, sud): Venezia – Marghera (57,6 milioni di euro), Civitavecchia (80 milioni di euro) e Napoli (25 milioni di euro).

Bisogna sottolineare che il programma previsto per il primo trimestre 2022, la Corte dei Conti dichiara che gli obiettivi sono stati raggiunti. Il Mims, fine agosto 2021, ha redatto con le singole AdSP accordi e trasferito delle risorse, secondo ‘un cronoprogramma che prevede il frazionamento operato per successive annualità di bilancio e definito in rapporto al ‘peso’ di ciascun intervento’, si legge nella delibera. Le criticità nascono in questo trimestre 2022 peer le AdSP esaminate: ‘nessuna delle AdSP esaminate ha provveduto almeno ‘alla pubblicazione di un bando volto all’affidamento della realizzazione del 30% delle opere/esecuzione dei lavori’.

Venezia ha comunicato che bandirà la sola progettazione di fattibilità entro fine anno, Civitavecchia è in procinto di pubblicare il bando per il progetto preliminare ma ‘l’indizione di una procedura di appalto integrato è prevista non prima dell’ottobre 2022′; Napoli ‘ritiene di potere acquisire il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica entro la fine del mese di dicembre 2022′ e procedere ‘con procedura di gara di Appalto integrato sulla base del Pfte, con stipula del contratto entro e non oltre il 31.12.2023′.
Sulla ‘Piattaforma’ informatica, la Corte dei Conti Corte rileva che il Mims ancora si trova in una fase di work in progress in contrasto con i tempi previsti.

L’altra criticità è quella ‘riconnessa alla posteriorità –IV trimestre 2022 – dell’entrata in vigore di un provvedimento normativo, in materia di semplificazione procedurale, rispetto all’incipiente pubblicazione di bandi/avvisi – II trimestre 2022 – aventi a oggetto l’esecuzione del 30% dei lavori/opere’. La Magistratura contabile rileva che è assurdo aver stabilito di fare le gare prima di adottare un provvedimento normativo che dovrebbe semplificare amministrativamente il percorso.

Per questo la Corte invita il Mims a un procedimento ‘auto-correttivo’ in accordo con il Mef: “a) implementazione da subito del sistema informativo ‘piattaforma’; b) adottare ‘atti di indirizzo’, ‘decreti’, ‘linee guida’ e ‘circolari’, di guisa tale che, sia sotto il profilo procedurale che sotto quello tecnico e tecnologico (es., definizione di standards), l’attività amministrativa ed esecutiva di competenza dei soggetti attuatori non subisca rallentamenti o regressioni procedurali”.

  • Si allega la Delibera

Abele