I porti europei e Interferry concordano le priorità per un futuro sostenibile

Bruxelles. L’Organizzazione Europea dei Porti marittimi ( = European Sea Ports Organisation) e l’Associazione commerciale globale hanno concordato un piano di lavoro comune per promuovere un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale per il settore dei traghetti sull’uso e la fornitura di energia elettrica a terra (Onshore Power Supply = OPS).

I sette punti salienti dell’accordo congiunto risultano:

1-Il servizio dei traghetti deve essere riconosciuto come una modalità di trasporto passeggeri sostenibile che colleghi le città e le regioni europee, oltre a fornire una modalità di trasporto urbano ecologica. Ciò dovrebbe riflettersi meglio nella politica dei trasporti europea, in particolare nella ‘Flagship 3′ della strategia per la mobilità sostenibile e agile della Commissione europea.

2-I porti scalati dai traghetti dovrebbero attivare servizi per implementare l’OPS e le Compagnie di traghetti dovrebbero impegnarsi a utilizzare l’OPS ogni volta che è disponibile. L’accordo rileva che, sempre più, molti traghetti utilizzeranno OPS non solo per il loro consumo di energia all’ormeggio, ma anche per ricaricare le batterie per la propulsione, provocando una richiesta maggiore di energia e quindi un ampliamento della rete per la distribuzione di elettricità.

3-Per ottimizzare la diffusione e l’uso efficaci dell’OPS per l’industria dei traghetti, gli investimenti dovrebbero inizialmente essere effettuati dove è più sensato, in termini di massimizzazione delle riduzioni delle emissioni per installazione. Di conseguenza, la prima priorità per lo sviluppo dell’OPS dovrebbe essere data ai terminal dei traghetti con un’elevata frequenza di operazioni, rispetto a quelli con scali solo occasionali. Gli obblighi OPS stabiliti nelle proposte della Commissione europea per il regolamento sulle infrastrutture dei combustibili alternativi (Alternative Fuels Infrastructure Regulation = AFIR), che fanno riferimento a un numero minimo di scali per porto, dovrebbero pertanto essere adattati per prevedere un numero minimo di scali per terminal.

4-Le esenzioni ai requisiti OPS nell’ambito di FuelEU Maritime e AFIR dovre bbero essere allineate per garantire la diffusione e l’uso efficaci dell’OPS. Sia i porti che i traghetti richiedono un quadro coerente e prevedibile che fornisca certezza giuridica alle parti interessate.

5-Dal momento che rendere più ecologico il settore marittimo e dispiegare OPS nei porti richiederà ingenti investimenti, le entrate provenienti da un sistema marittimo di scambio di quote di emissione dell’Unione europea (Emissions Trading System) o qualsiasi misura simile basata sul mercato, dovrebbero essere destinate al finanziamento della diffusione di OPS attraverso un fondo dedicato a beneficio di entrambi i porti e il settore marittimo.

6-Dovrebbero essere incoraggiati e promossi nuovi combustibili e tecnologie per rendere più ecologico il settore marittimo, insieme allo sviluppo delle pertinenti norme di sicurezza e operative. Il quadro finanziario e normativo di accompagnamento dovrebbe essere indipendente dalla tecnologia per garantire la debita considerazione di tutte le opzioni praticabili. Ad eccezione dell’OPS, in questa fase iniziale non sembra auspicabile imporre l’obbligo di implementare infrastrutture per determinate altre tecnologie o combustibili. Gli sviluppi e gli investimenti dovrebbero basarsi su progetti ‘bottom-up’ e impegni bilaterali tra le diverse parti interessate.

7-Nella direttiva sulla tassazione dell’energia – Energy Taxation Directive – dovrebbe essere introdotta un’esenzione fiscale totale e permanente a livello dell’UE per l’elettricità fornita alle navi ormeggiate al fine di fornire incentivi più forti e più chiari che promuovano l’adozione e l’uso dell’OPS.

Il Ceo di Interferry, Mike Corrigan commenta: “L’elettrificazione della propulsione navale è fondamentale per affrontare le enormi sfide normative per la riduzione delle emissioni di gas serra marittime: entro il 2030 sono previsti tagli intermedi di circa il 50%, che porteranno allo stato di ‘zero netto’ entro il 2050. I traghetti sono già leader della transizione del settore marittimo verso sistemi ibridi e completamente elettrici, ma un’importante espansione della rete elettrica è assolutamente cruciale per supportare gli obiettivi finali”. “A tal fine, ha detto Corrigan, Interferry ha avviato un programma di incontri con i governi, porti e compagnie energetiche per sollecitare investimenti nelle infrastrutture OPS. Apprezzo molto la nostra collaborazione con ESPO per lavorare su ambizioni di sostenibilità reciproca”.

La Segretaria generale di ESPO, Isabelle Ryckbost conclude: “I porti in Europa sono molto ansiosi di andare avanti nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e nel portare avanti le loro priorità verdi. Rendere green il sistema del trasporto marittimo è una priorità per i porti. Il modo migliore per andare avanti è impegnarsi in un dialogo con le diverse parti interessate. Ogni segmento ha le sue priorità e soluzioni. Sono molto felice che abbiamo avviato questo dialogo alcuni mesi fa con Interferry e ora possiamo impegnarci insieme in modo efficiente per ridurre le emissioni all’ormeggio. Inoltre, il ruolo che il trasporto di traghetti può svolgere nel rendere più ecologico il trasporto passeggeri in Europa è gravemente sottovalutato. I traghetti collegano persone, regioni ed economie. Sono felice di continuare a parlarne con Interferry”.

L’Organizzazione europea dei porti marittimi, ESPO, fondata nel 1993, è l’organismo rappresentativo delle Autorità portuali, delle Associazioni portuali e delle Amministrazioni portuali dei porti marittimi degli Stati membri dell’Unione europea e della Norvegia.