Porto di Taranto, Yilport dopo il piano industriale arrivano le promesse

. Lunedì prossimo, 30 maggio, si riunirà il Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale con ordine del giorno le valutazioni e decisioni in merito al piano industriale presentato dall’. Non escluso che i termini della concessione vengano in qualche modo rivisti anche perché il piano originale – pre Covid-19 – di Yilport sul Terminal Container di Taranto prometteva di “raggiungere la capacità annuale di 2,5 milioni di Teu e poi, grazie a ulteriori investimenti, raggiungere i 4 milioni di Teu”. Poi il piano è stato rivisto al ribasso per la pandemia: settembre 2020, si parlava di 107 assunzioni che sarebbero diventati 188 nel 2021 e 276 nel 2022, per giungere a 335 nel 2023.

Ieri, si svolto un vertice con i sindacati sul volume dei traffici e l’occupazione dei prossimi due anni. Per circa tre ore, i sindacati di categoria, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti di Taranto, e la società (SCCT, rappresentata dal co-ceo Nicolas Sartini), hanno discusso sul futuro del Molo Polisettoriale e del Terminal Container.
Nicolas Sartini, co-Ceo di Yilport, la compagnia turca che gestisce tramite la controllata San Cataldo Container terminal, l’hub intermodale del molo polisettoriale del porto di Taranto, ha presentato nei giorni scorsi il piano industriale/occupaazionale all’AdSPMar Ionio, dopo che questa Autorità aveva diffidato la società per i ridotti volumi di traffico.

Si è parlato della concessione per i prossimi 49 anni – 1.800 metri lineari di banchina e un milione di metri quadrati di aree – dal luglio 2019 al gruppo turco che, nei fatti, tra pandemia Covid e guerra in Ucraina, non ha mai generato lavoro e le operazioni portuali sono state limitate.
Un incontro molto atteso dai sindacati, richiesto a partire dallo scorso 3 maggio, quando l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, dopo l’incontro con la Società San Cataldo Container Terminal (SCCT), informò di aver richiesto documentazione e piano industriale circa le attività da sviluppare nei prossimi due anni.

Ora si parla di nuovo piano industriale, sul quale i sindacati desiderano chiarimenti sulle previsioni del traffico merci, i carichi di lavoro e il conseguente piano occupazionale; si è parlato delle 40 e le 50 assunzioni nel 2022 ed un altro centinaio nel 2023, cifre che non hanno convinto del tutto perché in parte slegate dai volumi di traffico.

Uiltrapsorti che si è dissociata dalla sottoscrizione, la società San Cataldo Container Terminal ha prospettato ai sindacati l’intenzione di mantenere l’attuale forza lavoro (da attingere dall’Agenzia del Lavoro dove sono collocati i quasi 500 ex TCT) con l’impegno di portare le assunzioni a 168 unità entro dicembre 2022 con un traffico previsto di 71,609 teu. Entro dicembre 2023 invece, è previsto che l’occupazione salga a 266 unità e i volumi di traffico a 143,050 teu, con completamento del dragaggio e 90mila senza dragaggio (numeri comunque molto lontani da quelli prospettati a dicembre 2019 e a settembre 2020).
Inoltre, la società avrebbe aggiornato i sindacati sulle operazioni di revamping dei mezzi portuali, che starebbero andando avanti rispettando i tempi.

“Auspichiamo che questa apertura dell’azienda possa rasserenare gli animi e che giorno 30 il comitato di gestione tenga conto di questa apertura della società. Restiamo fiduciosi che questo sia l’inizio di una nuova era per la nostra città”, ha dichiarato il rapprentante Fit Cisl-Porto.