Odessa. La Russia ha annunciato ieri che sta creando un corridoio umanitario blu per consentire alle navi di lasciare le acque ucraine.
Il corridoio lungo 80 miglia – aperto dalle 8:00 alle 19:00 di oggi – si trova a 20 miglia a sud-est del porto di Ilyichevsk.
Le prime indicazioni, fornite da GPS, di questa mattina, mostrano che non ci sono stati movimenti delle numerose navi straniere bloccate nelle acque ucraine.
I dati dicono anche che si tratta poco meno di 100 navi e che queste erano già state abbandonate nelle acque ucraine appena due settimane dopo l’inizio dell’invasione russa.
Intanto, un briefing della International Transport Workers’ Federation (ITF) e della International Chamber of Shipping (ICS) all’inizio di questa settimana ha informato che c’erano più di 1.000 marittimi di almeno 20 nazionalità ancora bloccati nella zona di guerra, con molte città portuali ucraine che soffrivano dei peggiori attacchi russi.
Il segretario generale dell’ITF, Stephen Cotton, nel descrivere la situazione come ‘molto terribile’, informa che Armatori, dirigenti, e enti di beneficenza hanno lavorato 24 ore su 24 per portare gli equipaggi fuori dalle navi e dall’Ucraina.
Un problema pratico che ha reso i cosiddetti corridoi blu difficili da realizzare negli ultimi giorni è stato la quantità di mine poste in posizioni critiche nel Mar Nero e più densamente di fronte al porto più grande dell’Ucraina, cioè Odessa.
Una nave straniera che non uscirà dalle acque ucraine è la Saratov, una nave della Marina russa, che ieri è stata colpita da missili nel porto ucraino di Berdyansk. Cinque navi mercantili, battenti bandiera straniera, erano state precedentemente spostate fuori dal porto dalle forze russe per far entrare la nave della loro Marina. Ed ancora, Agenzie di stampa riportano che la principale compagnia di navigazione russa, la Sovcomflot (SCF), è stata colpita da ulteriori sanzioni dal Regno Unito, creando ulteriori difficoltà per l’accesso ai premi di assicurazione, per i Registri di classificazione navale e per accedere ai relativi finanziamenti navali.
Abele Carruezzo