Dopo le sanzioni della Russia, ora il carbone sudafricano prende quota

. La crescente domanda di carbone in Europa sta ravvivando una rotta commerciale che era poco frequente per le spedizioni dalle miniere sudafricane. Il combustibile fossile in genere si dirige a est dal Richards Bay Coal Terminal, il più grande hub di esportazione del continente.

Dei 59 milioni di tonnellate di carbone trasportate dal porto sudafricano lo scorso anno, solo il 4% è stato consegnato in Europa e oltre l’86% è stato dislocato in Asia. Il cambiamento della rotta del combustibile fossile è partito dal 20 febbraio scorso, quando alcune carboniere si sono dirette a ovest, intorno al Capo di Buona Speranza, dopo aver fatto scalo a Richards Bay, secondo i dati di alcuni spedizionieri; di sicuro, almeno due di queste navi hanno operato direttamente con il terminal RBCT.

In Europa il prezzo base del carbone è salito di molto dopo le decisioni delle sanzioni alla Russia e dopo le decisioni delle società di interrompere gli scambi con le controparti russe; questo ha significato e costretto i trader a cercare di acquistare il combustibile altrove.

Ci sono anche forti preoccupazioni per ulteriori sanzioni e la stessa guerra che potrebbe impedire a molti paesi di rafforzare la capacità a procurarsi carbone dalla Russia.

Le utility europee, nelle ultime settimane, hanno aumentato i volumi di carbone sudafricano, che unitamente ai notevoli flussi dagli Stati Uniti e dalla Colombia verso l’Europa, rafforzeranno le vecchie rotte. Intanto, le scorte a Richards Bay stanno diminuendo e i minatori di carbone stanno riscontrando problemi di logistica ferroviaria sulla tratta principale per il porto, ma sembra che per ora possono reggere.

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