Brindisi. Questa mattina, nell’ex sala Comitato presso l’AdSPMAM di Brindisi, ha avuto inizio una riunione tecnico-operativa tra l’Ufficio di Piano, istituito dall’AdSPMAM per la redazione del nuovo PRP, la Capitaneria di Porto di Brindisi, una rappresentanza degli operatori portuali e dei servizi tecnico-nautici del porto, con l’obiettivo di cristallizzare strategie, interventi e opere che devono costituire i pilastri sui quali si fonderà il nuovo PRP.
La funzione economica dei porti può essere mantenuta nel lungo periodo soltanto se la loro funzione sociale è tenuta in considerazione. Più volte, l’AdSP MAM ha manifestato la consapevolezza dell’esigenza di porre in essere iniziative in grado di sviluppare sinergie di collaborazione con le città per migliorare la qualità e l’accessibilità delle aree portuali e, in generale, per promuoverne anche l’immagine positiva nei confronti dell’opinione pubblica.
L’integrazione sociale è un compito specifico delle AdSP, indipendentemente dalla loro gestione o struttura organizzativa. L’integrazione sociale è parte fondamentale nell’amministrazione dei porti e riguarda le azioni che hanno come obiettivo quello di ottimizzare le relazioni tra i porti e l’ambiente sociale circostante.
Il presidente dell’AdSPMAM, Prof Patroni Griffi ha illustrato le peculiarità legislative che comportano una redazione di un PRP, la specificità degli spazi acquei e delle banchine in una visione moderna che lo shipping sta attraversando in funzione di una transizione energetica, ecologica, digitale e sociale. Il Comandante del Porto, Cap di Vasc. Fabrizio Coke ha ricordato le caratteristiche funzionali operative che un porto deve rispondere per garantire sicurezza alla navigazione delle navi, la salvaguardia vita in mare e nelle operazioni di imbarco/sbarco di merci, rotabili e passeggeri.
Fra gli interventi, interessante quello del presidente Raccomar Puglia, Dott. Marcello Gorgoni, che, consapevole del lavoro complesso che l’Ufficio di Piano dovrà fare, ha ricordato due punti da tener presente. “Le banchine del porto di Brindisi hanno bisogno di una vera definizione funzionale/operativa, per evitare di rincorrere le emergenze e in più – in prospettiva – si sente la necessità di due stazioni marittime, una per movimentare ro-pax Grecia/Albania e l’altra per passeggeri crociere, se effettivamente si vuole competere in questo settore”. “Una ultima riflessione – ha concluso Gorgoni – si potrebbero chiudere le vecchie bocche di Enel per lo sversamento di acque in mare, a Costa Morena Est, e ottenere così un altro pezzo di banchina da rendere operativa.
Per Adriano Guadalupi, dell’Agenzia Marittima Poseidone, in rappresentanza del Propeller Club Port of Brindisi, la riunione è stata tecnico-operativa e proficua.
“E’ pur vero che questo porto lo definisco come un grande appartamento – ha detto Guadalupi – è già ben strutturato; occorre marcare la realizzazione di quelle ultime e importanti opere portuali di cui si ha bisogno e principalmente poi decidere sul futuro di Capo Bianco.” “Sito importantissimo – ha concluso Guadalupi – ma strategico, in quanto zona portuale che trovasi al di fuori del cono di atterraggio.”
In quest’orizzonte, si sono sviluppati gli interventi di questa mattina in merito al redigendo PRP. Dopo aver ascoltato i vari interventi, il presidente Ugo Patroni Griffi ha chiesto ai presenti di redigere un documento condiviso, nel quale vengano identificate principalmente le destinazioni funzionali delle banchine e le opere ritenute urgenti, strategiche e realizzabili per rendere totalmente fruibile lo scalo, in base ai traffici commerciali esistenti e alle nuove possibilità di sviluppo.
Gli operatori, sentiti naturalmente la Capitaneria di Porto e gli addetti ai servizi tecnico- nautici, consegneranno, all’Ufficio di Piano, il documento, già condiviso, contenente i desiderata entro 15 giorni .
Intanto, nella sede sempre di Brindisi continueranno le “giornate dedicate all’ascolto”, proprio per raggiungere un risultato finale che possa essere condiviso e completo, al fine di rendere efficiente e produttiva un’attività economica, quale un porto è.
Nei prossimi giorni, saranno ascoltati il nuovo commissario della Zes, il Consorzio Asi di Brindisi, il Comune di Brindisi, Regione Puglia, parlamentari, sindacati e i portatori d’interessi.
I traffici marittimi sono molto dinamici e non possono attendere i lunghi tempi della burocrazia e i continui scontri politici. Pertanto è necessario che si lavori tutti insieme per il bene comune, spingendo tutti nella stessa direzione su obiettivi condivisi. Diversamente la scelta politica di “non scegliere” limiterà fortemente le prospettive future del porto e della città di Brindisi.