Esenzione dell’IMU per gli immobili adibiti a servizi portuali nel Porto Franco Internazionale di Trieste: Adesso Trieste presenta una mozione in Consiglio Comunale

I Consiglieri di AT: «Auspichiamo che venga sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, visto il largo consenso rispetto alla necessità di applicare l’allegato VIII del Trattato di Pace»

TRIESTE– Una mozione che impegni il Comune a richiedere alla Regione Friuli Venezia Giulia l’esenzione dal pagamento dell’ (Imposta Municipale Unica) sugli immobili situati all’interno del Porto Franco Internazionale di Trieste adibiti alle operazioni e/o ai servizi portuali o funzionali al loro espletamento. A presentarla per la discussione in Consiglio Comunale i Consiglieri di Riccardo Laterza, Giulia Massolino e Kevin Nicolini che sollecitano l’Amministrazione a intervenire urgentemente affinché nelle norme regionali in materia di fiscalità locale sui beni immobili, di prossima redazione, sia recepita definitivamente la peculiarità del Porto Franco Internazionale di Trieste, nel rispetto dei principi dettati dall’Allegato VIII al Trattato di Parigi del 1947 e accolti dall’ordinamento dello Stato Italiano. Nel frattempo, i rappresentanti di AT chiedono al Comune di interrompere ogni azione e ogni contenzioso volto al recupero delle imposte non versate relative agli immobili adibiti a operazioni e servizi portuali.

“Nell’ambito del Porto Franco – sottolinea il capogruppo di AT Riccardo Laterza – i beni demaniali in concessione sono in gran parte destinati ad attività concernenti il transito delle merci in arrivo o in partenza. L’applicazione di un’imposta patrimoniale sulle infrastrutture portuali verrebbe quindi necessariamente a riversarsi sui costi praticati dal concessionario per la movimentazione delle merci e, dunque, si tradurrebbe di fatto in un maggior onere a carico delle merci in transito. Pensiamo che questo sia sbagliato e non in linea con lo status di Porto Franco Internazionale e la relativa normativa speciale, la quale impone che sulle merci in transito non siano applicati né dazi doganali, né altri gravami che non siano corrispettivo dei servizi prestati”.

“Auspichiamo che tutti i gruppi consiliari sottoscrivano e sostengano questa risoluzione – conclude Laterza – visto il larghissimo sostegno con il quale la causa del Porto Franco Internazionale è stata recentemente perorata nei confronti del Parlamento e del Governo da parte del Consiglio Regionale. Sarebbe paradossale che la politica locale si tirasse indietro proprio nel momento in cui può intervenire direttamente a tutela delle prerogative del Porto Franco di Trieste”.