L’anno passato – il 2021 – è stato per l’industria navale/marittima pieno di eventi impegnativi: dalle implicazioni della pandemia sulle operazioni imbarco/sbarco merci e/o persone delle navi alla forte accelerazione per la decarbonizzazione, all’incidente della portacontainer Ever Given nel Canale di Suez. Eventi che hanno dimostrato che il settore dei trasporti marittimi gode di una forte resilienza, grazie anche alla collaborazione e sinergia di tutte le componenti della supply chain e della logistica.
Se di ‘bilancio’si vuole parlare, bisogna essere umili pensando ai bei momenti e alle lezioni apprese.
La prima riflessione che desideriamo fare è pensare che l’industria navale/marittima sia stata impegnata su più fronti: pandemia, decarbonizzazione, digitalizzazione, sostenibilità e relativi fattori connessi.
Pensiamo al fronte ambiente marino con gli obblighi di rendicontazione ambientale, sociale e di governance (Enviromental Social Governance – ESG – fattori caposaldo dell’Investimento sostenibile e responsabile – Sustainable and Responsible Investing, SRI- ); l’ESG, che non è solo una tendenza, ma anche una necessità e un’area di interesse chiave per il 2022. La tendenza alla sostenibilità, quindi la performance ambientale, sociale e di governance (ESG), sta ora influenzando le decisioni di tutti gli stakeholder marittimi, insieme ai requisiti contrattuali e normativi emergenti.
Il Covid-19 ha fatto luce anche su alcune questioni sistemiche nel trasporto marittimo intorno ai marittimi e sul loro lavoro e sui diritti umani.
Verso la fine del 2020, la crisi del cambio dell’equipaggio delle navi dovuta al covid-19 si acuisce e l’MO stima che circa 400.000 marittimi erano sulle loro navi oltre la scadenza del contratto, mentre altri 400.000 marittimi non erano in grado di imbarcarsi e mettersi al lavoro. Per questo motivo, all’inizio di gennaio 2021, oltre 300 aziende e organizzazioni hanno firmato la Dichiarazione di Nettuno sul benessere dei marittimi e il cambio dell’equipaggio, che definisce quattro azioni principali per facilitare i cambi di equipaggio: 1. Riconoscere i marittimi come lavoratori chiave e dare loro un accesso prioritario ai vaccini Covid-19; 2. Stabilire e attuare protocolli sanitari gold standard basati sulle migliori pratiche esistenti; 3. Aumentare la collaborazione tra operatori navali e noleggiatori per facilitare i cambi di equipaggio; 4. Garantire la connettività aerea tra i principali hub marittimi per i marittimi.
Gli incidenti di pirateria e rapina a mano armata diminuiscono dopo decenni. L’ultimo rapporto globale di IMB (International Maritime Bureau) sulla pirateria ha registrato 97 episodi di pirateria e rapina a mano armata per i primi nove mesi del 2021, il livello più basso di incidenti segnalati dal 1994. Gli incidenti segnalati scendono come numeri, ma la violenza contro i marittimi è continuata con 51 membri dell’equipaggio rapiti, otto presi in ostaggio, cinque minacciati, tre feriti, due aggrediti e uno ucciso, secondo le ultime statistiche dell’IMB.
Con il 2021, possiamo dire che inizia una nuova era: quella della sicurezza informatica negli SMS, Safety Management System. Dall’1 gennaio 2021, gli SMS presentano un nuovo requisito, che si traduce in una maggiore consapevolezza sulla sicurezza informatica, problema critico dovuto all’accelerazione verso la digitalizzazione. Secondo la risoluzione MSC.428 (98), gli operatori devono garantire che i loro SMS esistenti affrontino adeguatamente i rischi informatici. Con MSC-FAL 1/ Circ. 3, l’IMO fornisce linee guida che consistono in sei pagine e forniscono raccomandazioni dettagliate sull’identificazione e la gestione del rischio informatico marittimo per salvaguardare la navigazione dalle minacce e dalle vulnerabilità informatiche attuali ed emergenti. Le raccomandazioni sono progettate per essere incorporate nei manuali e nelle procedure SMS esistenti e nei sistemi ISPS (International Ship and Port Facility Security Code) associati in modo da aggiornare e migliorare questi processi.
I due eventi che hanno segnato il 2021 sono sicuramente la COP 26 a livello internazionale e il pacchetto ‘Fit for 55′ a livello europeo.
La COP 26, il principale vertice delle Nazioni Unite sul clima che si è svolto dal 31 ottobre al 12 novembre 2021, ha lasciato sentimenti contrastanti per l’efficacia della futura lotta ai cambiamenti climatici. Da un lato, l’incontro ha raggiunto un accordo globale per accelerare l’azione per ridurre le emissioni. D’altra parte, le scuse del presidente della COP 26 alla fine del vertice hanno indicato che il livello di ambizione raggiunto non era sufficiente. In mezzo a continue discussioni sul passaggio dai combustibili fossili a più fonti di energia alternative, si è consumato l’evento concordando la cosiddetta Dichiarazione di Clydebank.
Sull’industria marittima, a metà luglio 2021, si affaccia il pacchetto ‘Fit for 55’che comprende una serie di proposte di revisione della legislazione dell’UE, al fine di adeguarla agli obiettivi climatici concordati dal Consiglio dell’UE e dal Parlamento europeo per il 2030 e il 2050 (c.d. neutralità climatica). In particolare, quattro delle proposte del pacchetto interessano il settore dello shipping: 1. Una revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), compresa la sua estensione alla navigazione; 2. Il Fuel EU Maritime per uno spazio marittimo europeo verde; 3. La revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia (ETD); 4. Il regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi.
Si spera che il 2022 inizi positivamente per il settore dello shipping, con la speranza di migliori giorni anche per l’industria navale/marittima/portuale.