Ecco chi sono i premiati dell’edizione n.17 del premio IL LOGISTICO DELL’ANNO organizzato da Assologistica, Assologistica Cultura e Forma ed Euromerci e destinato a manager e imprese che hanno innovato in ambito logistico e la cui cerimonia di attribuzione dei premi si è tenuta stamattina presso l’auditorium Squinzi di Assolombarda, a Milano. Tre le categorie previste: Premi aziendali, Menzioni speciali e Premi personali.
PREMI AZIENDALI
AUTORITÀ DI SISTEMA PORTUALE DEL MARE ADRIATICO ORIENTALE, ALPE ADRIA, DFDS E INTERPORTO DI CERVIGNANO
Per il progetto banchina estesa del porto di Trieste
Il porto di Trieste cresce e si sviluppa non solo con le sue infrastrutture a mare, ma anche con le sue funzioni di integrazione logistica verso l’entroterra del Friuli Venezia Giulia. Dopo il recente avvio del nuovo terminal multipurpose HHLA-PLT e le operazioni di connettività sulla rete ferroviaria primaria e internazionale, con gli oltre 200 mln € di investimento congiunti con RFI, l’Autorità di Sistema Portuale sta portando avanti un concept che mira ad estendere alcune funzioni portuali alle aree degli interporti regionali. E’ stato avviato di recente un progetto pilota che collegherà temporaneamente il molo V dello scalo giuliano all’interporto di Cervignano, che diventerà “banchina temporanea” per un nuovo test su due servizi ferroviari internazionali già attivi sullo scalo giuliano: Norimberga-Trieste (in arrivo) e Trieste-Karlsruhe (in partenza).
Il primo test ha visto partire il treno da Norimberga con la nuova sosta presso l’impianto di Cervignano e l’arrivo al molo V dello scalo giuliano, grazie alla collaborazione con Mercitalia Rail. La seconda fase di test si sperimenterà invece su un collegamento in partenza dal molo V in direzione Karlsruhe, con il supporto di Adriafer, gestore unico di manovra e impresa ferroviaria di short-haulage del porto di Trieste. Anche questo treno sosterà presso l’impianto di Cervignano per ripartire il giorno successivo in direzione della Germania con Eccorail, impresa ferroviaria austriaca.
L’operazione vede protagonisti oltre al terminal Samer Seaport e all’interporto di Cervignano, DFDS quale operatore Ro-Ro che da Trieste collega il Mediterraneo con il Mar del Nord anche attraverso il network ferroviario del porto giuliano; mentre ad Alpe Adria, che agisce quale integratore logistico e multimodale, spetta il ruolo di messa a sistema dell’operazione. Obiettivo dell’operazione che mira a creare una banchina estesa ferroviaria, sarà generare un aumento di capacità del sistema nel suo complesso, grazie al tapis-roulant logistico che dai terminal portuali si estenderà capillarmente alle aree interne degli interporti, con un ruolo chiave per Cervignano.
CHEP ITALIA e MERCITALIA LOGISTICS (Business Unit TLM – Trasporto e Logistica Multimodale)
Per il progetto SWITCH ROAD-TRAIN
In Italia solo il 13% delle merci viaggia su rotaia, mentre la media europea è di circa il 18%: uno spread che CHEP intende contribuire a colmare anche grazie all’avvio di tre importanti collaborazioni con player del settore del trasporto come Mercitalia Logistics, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane operante nel business del trasporto merci e della logistica e Smet, azienda attiva da 70 anni nel settore, scelte per il comune approccio mirato a privilegiare la sostenibilità. La società ha deciso di portare su rotaia tre tratte che precedentemente viaggiavano via nave e su gomma. La prima, Catania-Ravenna, non è più mista (via nave e su gomma) ma viaggia su ferrovia, grazie al supporto di Mercitalia Logistics, la subholding operativa del “Polo Mercitalia”, che esercita tramite la Business Unit Trasporti e Logistica Multimodale attività di logistica integrata, coniugando il trasporto ferro-gomma su lunghe distanze con servizi di tipo “door to door”.
La seconda direttrice, invece, riguarda l’asse Bari-Verona che con il supporto di Smet non è più su strada ma viaggia su rotaia, con analoghi vantaggi in termini ambientali. La terza, infine, riguarda la tratta Bari-Ravenna sviluppata con Mercitalia. Lo sviluppo dei tre progetti potrà, da un lato, favorire opportunità di distribuzione a più contenuto impatto ambientale verso i mercati del Sud e, dall’altro, garantire alle imprese di Puglia e Sicilia collegamenti su rotaia con mercati e centri di distribuzione del Nord Italia in un contesto che vede le due regioni registrare volumi di traffico ferroviario sensibilmente inferiori agli altri territori italiani.
CONSORZIO ZAI INTERPORTO QUADRANTE EUROPA
Creazione di un’area di sosta sicura all’Interporto di Verona
Il progetto si focalizza sulla realizzazione di un’area di parcheggio sicura per mezzi pesanti che sia in linea con i requisiti previsti dagli standard dello studio Europeo “Safe and Secure Parking Places MOVE/C1/2017-500” e in conformità con il regolamento TEN-T 1315/2013/EU art. 34 e comma 2 c) art. 39 e segue la pianificazione prevista dall’allegato infrastrutture al DEF. L’intervento rientra nel progetto “Parking Areas implementing Safety and Security FOR (4) CORE network corridors in ITALY (PASS4CORE)”, approvato anche a livello comunitario nel programma CEF 2014-2020.
Con la creazione di questa nuova area di parcheggio saranno aumentati gli spazi per la sosta di mezzi pesanti presso l’interporto, specialmente nelle ore notturne, permettendo di ridurre i furti di merce dato che il parcheggio è dotato di video-sorveglianza H24, diminuendo così le perdite finanziarie degli operatori logistici. Inoltre, viene creato un luogo sicuro per gli autotrasportatori dove poter trascorrere il periodo di pausa obbligatorio previsto dalla normativa relativa ai tempi di guida. Un altro beneficio atteso è il collegamento con la futura rete telematica gestita dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili. In questo modo si potranno rendere pubbliche le informazioni relative ai posti disponibili nelle varie aree di sosta sicura, gestendo in maniera più efficiente prenotazioni e accessi. Infine, l’utilizzo di queste aree consentirà di ridurre il tasso di incidentalità stradale visto che molti autisti eviteranno di sostare in zone pericolose, come ad esempio gli ingressi delle aree di servizio della rete autostradale.
CONTAINERS FIDENZA CONSORZIO
Per il progetto denominato “Triangolatore”
Il progetto è stato sviluppato con lo scopo di aumentare il processo di digitalizzazione del trasporto contenitori, nonché di ottimizzare il trasporto di contenitori di un determinato cliente in import con il trasporto di contenitori di altri clienti in export, utilizzando i contenitori di proprietà della stessa compagnia di navigazione. Inoltre lo scopo era finalizzato alla riduzione della percorrenza chilometrica per minor costo del trasporto e di inquinamento ambientale. A tal fine è stato impostato un software con un database e un serbatoio nel quale vengono inseriti tutti i dati relativi ai trasporti di contenitori in import ed export della stessa compagnia di navigazione. Detti dati sono inseriti singolarmente da ogni cliente/committente che intende utilizzare il progetto “Triangolatore” con i dati inseriti dalla Containers Fidenza Consorzio per altri clienti/committenti che non utilizzano il progetto “Triangolatore”. Per la manutenzione e lo sviluppo del progetto si è provveduto alla formazione di tre dipendenti nelle unità operative di Genova e Segrate per un totale di 42 ore (pari a 14 ore per ciascun dipendente).
Ad oggi un solo cliente/committente della Containers Fidenza Consorzio ha accettato di affidare i servizi di trasporto utilizzando nella gestione il sistema previsto dal progetto “Triangolatore” e nel primo trimestre 2021 sono stati conseguiti soddisfacenti risultati, ovvero 1) su un quantitativo totale di 30.703 trasporti ne sono stati triangolati 5.236 con una riduzione della percorrenza pari a 394.400 chilometri per un risparmio di 6 tonnellate di emissioni di CO2; 2) riduzione del costo di ogni singolo trasporto a favore del cliente/committente utilizzatore del progetto; 3) aumento della produttività di tutti i trasporti effettuati dalla Containers Fidenza Consorzio con una riduzione dei costi operativi e un aumento del margine di contribuzione.
INTERPORTO BOLOGNA
Per l’adozione di soluzioni innovative nel trasporto ferroviario delle merci
L’impegno di Interporto Bologna è costante nei confronti di uno degli obiettivi aziendali, ovvero sviluppare il trasporto ferroviario. Nel 2020 il comparto ha dato risultati molto positivi ed è cresciuto del 27,4% rispetto al 2019, nonostante la pandemia in corso e nel 2021 sta proseguendo il proprio trend in salita con un +53% rispetto al 2020.
In tale contesto, l’Interporto di Bologna risulta essere unico nel suo genere, poiché il trasporto ferroviario merci viene effettuato mediante tre tipologie differenti: 1) trasporto combinato non accompagnato; da gennaio 2021 è partita la nuova connessione intermodale Bologna – Koln a P400/PC80, che passa sia dal Brennero che dal Gottardo: Interporto Bologna SpA si occupa di tutte le operazioni di handling e shunting, ottimizzando spazi e operazioni di movimentazione; 2) trasporto convenzionale, dove il concetto innovativo relativo al trasporto convenzionale sta nella creazione di un hub di concentrazione e del successivo rilancio dei carri su più destinazioni: Interporto Bologna SpA gestisce tutte le operazioni di manovra, ottimizzando i tempi; 3) trasporto FAST; nel Fast (trasporto effettuato con ETR 500 ricondizionati e convertiti al trasporto merci su roll) l’innovazione nasce da un servizio di rilancio strada – ferrovia sempre più veloce grazie alla gestione dei dati sempre più automatizzata.
INTERPORTO PADOVA
Per l’impegno nella crescita sostenibile dell’infrastruttura interportuale
L’impegno nel sostegno del trasporto merci che, oltre ad essere competitivo in termini di costi e di tempi di resa, sia anche rispettoso delle esigenze della collettività in termini di rispetto dell’ambiente comprende tutti gli aspetti delle attività di Interporto Padova. Dal punto di vista energetico Interporto ha installato nei tetti dei magazzini il più grande impianto fotovoltaico d’Italia che produce 12,3 Mw annui. In sintesi Interporto produce circa il 20-30 % di energia in più di quella che consuma al suo interno. Vi è poi CITYPORTO (attivo da 15 anni) che permette di fare le consegne della merce in centro città con 10 furgoni a metano togliendo ogni giorno dalle vie cittadine quasi 100 furgoni diesel inquinanti. Grazie al terminal intermodale ogni anno circa 360.000 mezzi pesanti vengono “tolti dalle strade” attraverso l’utilizzo di treni merci regolari che collegano i più importanti porti italiani ed europei.
Da maggio 2017 è operativo il primo distributore di Metano Liquefatto (LNG) e compresso a livello di interporti e porti italiani. Il primo nel Veneto. Tale opportunità apre le porte a un repentino sviluppo di mezzi pesanti a bassissimo impatto ambientale su cui tutte le Case costruttrici stanno focalizzando l’attenzione. L’ultimo tassello che completa la sostenibilità ambientale del sistema interportuale consiste nell’installazione di 4 grandi gru a portale elettriche su rotaia nel terminal dove prima lavoravano gru semoventi gommate mosse da motori diesel. La Commissione Europea ha riconosciuto l’importanza di tale investimento di circa 21 milioni di euro, concedendo un contributo pari a una quota del 20% dell’intervento (unico interporto in Italia ad aver visto selezionato il proprio progetto).
Attraverso un aumento di capitale recentemente approvato, tutti e 3 i soci pubblici di riferimento locale (Camera di Commercio, Comune di Padova, Provincia di Padova) daranno un grande sostegno economico all’iniziativa. Il MIMS, a seguito di un bando pubblico riservato agli interporti di interesse nazionale, ha riconosciuto un contributo ci circa 4,5 milioni di euro a fondo perduto per i progetti presentati da Interporto per gli anni 2021-2023. A breve verrà installata un ulteriore gru a portale elettrica su rotaia che sarà la prima fase di un processo che porterà all’automazione della movimentazione dei container nelle aree strategiche del terminal. Sarà il primo progetto italiano in tal senso ad essere realizzato e uno dei primi in Europa per i terminal interportuali non marittimi.
PORTO INTERMODALE RAVENNA S.A.P.I.R.
Per la creazione della piattaforma di condivisione digitale Hyper Sapir
Il fulcro di un’organizzazione aziendale vincente è rappresentato dalla condivisione del sistema di gestione aziendale, ovvero di tutto ciò che compone il cuore pulsante della società in termini di procedure, documentazione e processi. Affinché questo avvenga in maniera funzionale e ottimale è necessario che la condivisione di tutto ciò che compone il sistema di gestione aziendale sia istantanea e raggiungibile da tutti i dipendenti in qualsiasi momento e in qualsiasi ambiente del luogo di lavoro in cui si trovino, tramite appositi device. Tale processo, oltre alla scomposizione in categorie di tutti i dipendenti e all’attuazione di un processo di indirizzamento di ogni singolo elemento che si vuole condividere rispetto ad ogni singolo soggetto, comporta anche un’analisi capillare della portabilità aziendale, soprattutto in relazione a un ambiente lavorativo non naturalmente predisposto a ciò, come può essere Sapir, ovvero un terminal portuale composto da aree quali banchine, magazzini e piazzali, per un complessivo di circa 444.116 mq.
È stata quindi realizzata una piattaforma di condivisione digitale, denominata “Hyper Sapir”, a cui possono accedere tutti i dipendenti, sia tramite desktop fisso o pc portatile, sia tramite dispositivi mobili quali smartphone o tablet. Questo ha comportato la creazione di un’apposita applicazione (App), ugualmente denominata “Hyper Sapir”, che potesse ricreare anche sui dispositivi mobili quanto esistente sul dispositivo fisso. Perché tutto questo fosse possibile, si è proceduto anche all’investimento relativo all’estensione della connettività, ovvero della rete Wi-Fi e della fibra ottica aziendale per quanto riguarda le aree operative di Sapir, ovvero le banchine, i magazzini e i piazzali, con grande impiego di risorse. Ciò ha permesso la connettività dei dispositivi mobili alla rete aziendale anche in tutte quelle aree puramente operative per le quali, fino a poco tempo fa, non era ritenuta necessaria la possibilità di connettersi a internet.
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