Bruxelles. “Monitoraggio, Trasparenza e Certificazione sono elementi essenziali per progredire nel percorso di greening dei porti europei e non solo. Le sfide ambientali che l’economia e la società stanno affrontando oggi richiedono un impegno e un coinvolgimento eccezionali di tutte le parti interessate nell’ecosistema portuale”. Questo ha affermato Isabelle Ryckbost, Segretario Generale di ESPO, durante la presentazione di ieri del Rapporto Ambientale Annuale 2021.
Il rapporto 2021 di ESPO, come per gli anni precedenti, fa parte del progetto di EcoPorts, l’iniziativa ambientale fulcro dell’European Sea Ports Organization (ESPO). Tale iniziativa è stata avviata da una serie di porti proattivi nel 1997 ed è stata completamente integrata nell’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO) dal 2011. L’obiettivo generale di EcoPorts è di aumentare la consapevolezza sulla protezione ambientale attraverso la cooperazione e la condivisione delle conoscenze tra i porti e migliorare la gestione ambientale.
Il Rapporto Ambientale Annuale 2021, giunto alla sesta si basa sui dati di 99 porti europei di 21 paesi europei, che hanno compilato un format con il metodo dell’autodiagnosi EcoPorts (Self – Diagnosis Method SDM).
L’SDM è un elenco di buone pratiche e fornisce il database per questo rapporto. Con il cambiamento climatico e le questioni ambientali – in prima linea su tutti i fronti – sia in ambito portuale e sia sulle agende dei responsabili politici, il Rapporto 2021 è diventato uno strumento essenziale per monitorare le prestazioni e vedere dove sorgono i problemi.
Si tratta di approfondimenti sulle questioni ambientali su cui stanno lavorando i porti europei e informa sulle priorità di ESPO, questioni importanti per le decisioni politiche da intraprendere per il futuro. Per il 2021, il rapporto mostra una serie di tendenze positive tra gli indicatori chiave. Sulla base del campione, leggermente più ampio rispetto al 2020, le prime 10 priorità ambientali dei porti europei sono quasi le stesse; analogamente non cambiano, rispetto sempre al 2020, le cinque priorità principali, con qualità dell’aria, cambiamento climatico ed efficienza energetica come tre priorità principali. Le tendenze positive del Rapporto 2021 sono incoraggianti per i porti europei, e in particolare per i professionisti portuali che lavorano nel campo della gestione ambientale, e molto motivanti per tutti coloro che sono impegnati nel lavoro di EcoPorts.
Il rapporto 2021 rileva inoltre che i porti stanno migliorando in modo dimostrabile la loro gestione ambientale, affrontando le loro priorità attraverso iniziative bottom-up. Nel 2021, un numero crescente di porti ha fornito programmi di formazione generale e formazione ambientale mirata e quasi il 40% dei porti ha ottenuto la certificazione EcoPorts PERS (Port Environmental Review System) – unica certificazione specifica per un porto sul mercato – .
“I miglioramenti nell’indice di gestione ambientale e il numero crescente di porti certificati PERS mostrano che la rete EcoPorts è più che mai rilevante e preziosa per i porti. Il rapporto 2021 mette in evidenza i punti di forza su cui costruire e le questioni da affrontare negli anni a venire”, afferma Valter Selén, coordinatore di EcoPorts.
Insieme alla Guida Verde ESPO 2021, il Rapporto Ambientale ESPO, oltre a fornire ai porti gli strumenti essenziali per essere sempre più green, rafforza gli impegni di lunga data dei porti europei per monitorare e affrontare le questioni ambientali ad alta priorità.
Si allega la Green Guide 2021