Istanbul. Sabato scorso, il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha inaugurato parte del progetto della ‘Northern Marmara Highway, in particolare quella relativa al ponte Sazlidere, per la grande realizzazione del Canal di Istanbul. Il grande progetto del Canal di Istanbul, che collega il Mar Nero al Mar di Marmara, in parallelo al Bosforo, è stato illustrato dal presidente turco nei minimi particolari come una strategia importante per lo sviluppo dei traffici marittimi in quell’area e per il ‘dominio marittimo’ della Turchia in espansione non solo nel Mediterraneo. “Questa non è una cerimonia di apertura di una fontana”, ha detto Erdogan.
“Oggi gettiamo le fondamenta di uno dei canali esemplari al mondo”. Si iniziò a parlare di questo progetto già nel 2011, capace di permettere la navigabilità delle VLCC (Very Large Crude Carrier), e fu stimato da esperti – non turchi – per un costo tra 40 e 50 miliardi di dollari, con una lievitazione odierna tra i 15 e i 65 miliardi di dollari. Il costo è nettamente superiore a quello servito per la costruzione del Nuovo Canale di Panama (di 5 miliardi di dollari) e del Canale di Suez (di 8 miliardi di dollari). Per la Turchia il canale di Istanbul è un’opera strategica che consentirebbe di alleggerire il traffico navale sul Bosforo, permettendo così il transito di oltre 48.000 navi/anno sulla nuova rotta. Si migliorerebbe la sicurezza della navigazione e si ridurrebbero i tempi di attesa delle navi, oltre a soddisfare la crescita prevista della domanda di trasporto marittimo.
Contrariamente a quello che succede in altri Paesi mediterranei, il Parlamento turco, pur avendo, contrari i territori interessati, già nell’aprile del 2016, ha approvato il progetto, assegnando i terreni e ponendo le basi per le gare di appalto (tutto semplificato per raggiungere l’obiettivo nel minor tempo possibile). Anche da queste parti, però, vi sono associazioni del ‘no a tutto’ ed ambientaliste che reclamano la salvaguardia dell’ambiente marino del Mar di Marmara ed alcune riserve forestali della zona. A capo di tali movimenti, contrari al progetto, vi è il sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, il quale durante la cerimonia, ha detto: “La costruzione di un ponte qui non ha nulla a che fare con il progetto del canale. Ha qualcosa a che fare con il nodo stradale”.