Brindi(Seaty) ed il suo porto

. Scosso dall’influenza urbana di un’Amministrazione … ‘creativa’, ibrida, oscillante e divisa tra una versione hip-hop della realtà a lungo termine e la visione astratta di futuro, il porto continua la sua ‘storia’.
Tutti, oggi, concordano sulla necessità d’infrastrutturare la zona portuale di Sant’Apollinare e relativo entroterra.

La conversione, almeno apparente, di ottemperare a dette opere portuali strategiche per il porto di Brindisi, avviene dopo la firma del decreto sul documento di Valutazione d’ (VIA) relativo al progetto di realizzazione della ‘cassa colmata’ a Costa Morena Est, opera finanziata per 60 milioni di euro dal PNRR. Il decreto reca le firme del ministro alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, e del ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini.

Il successo e i meriti sono rivendicati giustamente dall’AdSPMAM, ma anche dal Comune, dalla Regione Puglia, dai partiti tutti, consiglieri e onorevoli di tutto l’arco costituzionale.

La filosofia del successo e del merito, coniugata in questi giorni, è che queste opere portuali, con fondali a meno 14 metri, consentiranno una sostenibile transizione energetica, permettendo di attrarre più traffici a Sant’Apollinare, comprese le cruising ship, grazie alla presenza dell’ex Capannone Montecatini e la riqualificazione archeologica/ambientale della zona protostorica della città.

Dopo quattro anni – veramente troppi per l’economia marittima/portuale – si ritorna a parlare del futuro del porto di Brindisi!

La visione strategica delle opere da realizzare a Sant’Apollinare era chiara, già moltissimi anni addietro, a tutti gli operatori economici/marittimi/portuali che vedevano compromessa la funzionalità del porto per assenza di banchine ‘sicure’ e per varie servitù aeronautiche, oltre ai vari impedimenti burocratico/amministrativi. Gli Agenti Raccomandatari Marittimi comunali e regionali, , OPS, in tutti questi ultimi anni, hanno sempre rimarcato la contrarietà degli Enti territoriali al progetto della vasca di colmata per i dragaggi: facevano notare che i trend innovativi dello shipping mondiale – navi sempre più grandi e di importanti pescaggi, non godendo di servizi e fondali adeguati – il porto di Brindisi rischiava la sua ‘polifunzionalità’ e la sua intermodalità integrata; senza quelle opere sarebbe stato difficile attrarre flussi merceologici del Mediterraneo lungo le nuove rotte mercantili e quelle delle navi ro-ro e ro-pax.

E’ chiaro che gli operatori portuali, tutti, non cercando consensi elettorali, ricordano quanto difficile sia stato interloquire e confrontarsi con l’Amministrazione Comunale,soprattutto in questi ultimi tre anni di governo della Città.
Sulla firma dei ministri Cingolani e Franceschini del decreto VIA, il presidente dell’AdSPMAM, prof. , ha detto: “… Dopo quasi quattro anni, si sblocca un progetto strategico per il porto di Brindisi che consentirà all’Ente portuale di procedere speditamente con la realizzazione della vasca di colmata, finalizzata a raccogliere i fanghi rivenienti dai dragaggi nelle aree di Costa Morena, Sant’Apollinare e del Canale del Porto Medio.”


Una cosa è certa, finalmente si potrà passare alla realizzazione delle opere.
Ci si augura ora che Brindi(Seaty) possa vedere una nuova portualità che guardi al porto di Brindisi con realtà alle sue potenzialità, favorendo una vision larga a far funzionare tutti e tre i bacini del porto e di non renderli inadeguati a turno, secondo le volontà politiche temporali.


“Abbandonando quanto è accaduto in questi ultimi quattro anni, ha riferito il presidente Patroni Griffi, ora pensiamo alle opere e soprattutto a un che sappia traguardare il futuro e consegnare alle nuove generazioni un porto foriero di attività garantendo occupazione.”
Sicuramente, il presidente Patroni Griffi, come ha dimostrato in questi ultimi anni, saprà riconoscere la nuova volontà della città di Brindisi e si farà carico per attrarre nuovi mercati marittimi per il porto di Brindisi sia in Mediterraneo centrale e orientale e sia nell’Adriatico meridionale.