Roma. La Commissione Trasporti della Camera ha concluso, per il parere al Governo, l’esame delle proposte di nomina dell’avvocato Ugo Patroni Griffi a presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico meridionale (Nomina n. 86 – Rel. Nobili, PD) e del dottor Andrea Agostinelli a presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio (Nomina n. 87 – Rel. Barbuto, M5S), esprimendo in entrambi i casi parere favorevole, e ha rinviato ad altra seduta l’esame della proposta di nomina dell’ingegner Matteo Africano a presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centrale (Nomina n. 85 – Rel. Gariglio, PD).
Ora che la Commissione Trasporti della Camera ha votato favorevolmente per la riconferma del Prof. Ugo Patroni Griffi a presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, possiamo dire che si apre un nuovo orizzonte per il porto di Brindisi.
Per il Governo centrale, l’individuazione e la scelta del prof. Ugo Patroni Griffi è funzionale ad assicurare la regolare prosecuzione dell’attività dell’ente pubblico portuale, avendo egli dimostrato, con i positivi risultati ottenuti dall’ente a lui affidato nel quadriennio appena concluso, indubbie capacità manageriali funzionali allo sviluppo del sistema portuale in parola. Inutile nasconderlo, per quattro anni il porto di Brindisi ha sofferto e ancora soffre delle ‘sensibilità’ operative non riconosciute da parte di Enti locali. Credo che Brindisi e il suo porto siano stanchi di partecipare a un sistema di un Mare Adriatico meridionale solo con la sua storia antica, mentre altre istituzioni non le rendono merito per le sue potenzialità a più funzioni portuali e che mira di traguardare oltre il mare di ‘prossimità’.
Il porto di Brindisi logisticamente realizza un sistema di mobilità sostenibile basato sulla possibilità di offrire qualsiasi servizio nel raggio di pochi chilometri (retroportualità, strade, ferrovia, aeroporto), evitando grandi spostamenti urbani con inquinamenti annessi. Il porto di Brindisi non desidera un futuro che ruoti esclusivamente per settori: pontile a briccole, colmata, banchine, terminal ro- ro e di cruising: perché mentre se ne realizza uno di questi progetti, l’altro per ‘burocrazie infinite’, semmai finito dopo vari anni, non sarà capace di competere sul mercato marittimo/portuale, perché ‘superato’ dall’evoluzione dello shipping in atto.
Oggi, certamente, il porto ha bisogno di accosti e di dragaggi, indispensabili a sostenere il settore crocieristico e altri comparti del trasporto marittimo; l’impegno sarà di far funzionare tutti e tre i bacini del porto e di non renderli inadeguati a turno, secondo le volontà politiche temporali.
Al via ora di un Piano Regolatore Portuale che sappia traguardare il futuro e consegnare alle nuove generazioni un porto foriero di attività garantendo occupazione.
Per questa prospettiva, anche l’espressione ‘Mediterraneo’ sta cambiando significato per assumere un confine economico/marittimo a strutture variabili per macroaree di progetto; linea condivisa dal Governo Draghi e dal Ministro del Mims Giovannini, cioè una ‘polifunzionalità’ portuale flessibile e sostenibile.
Una portualità nuova che possa favorire una larga governance di sistema portuale capace di far respirare le soggettività territoriali, rinnovando anche il modo di vedere la città e l’altra città. Non sicuramente come e quanto è accaduto in questi ultimi quattro anni, durante i quali, qualsiasi proposta portuale è stata osteggiata da enti territoriali e associazioni ambientaliste. Sicuramente un ‘porto’ non può essere costruito con una visione utilitaristica per settore, quando poi sono gli operatori marittimo/portuali tutti a lavorare e non certo chi di porto lo coniuga solo sui social.
Brindisi ha bisogno di una nuova idea di città, capace di risolvere ogni problema di logistica e che faccia progredire oggi e domani, e non dopodomani, il suo porto. Una visione che sappia coniugare e marittimizzare la competenza, la ricerca, l’istruzione, l’ambiente, e soprattutto l’occupazione. Ci rendiamo conto per primi che è facile il dirsi, ma è difficile far diventare prospettiva i problemi che ci portiamo indietro da anni.
Per questa ragione possiamo proporre l’ipotesi che se il Presidente dell’AdSP prende coscienza del cammino da fare, come ha dimostrato in quest’ultimi anni, potrebbe anche riconoscere la nuova volontà della città di Brindisi (non più insensibile, si spera), di cui si farà carico per attrarre nuovi mercati marittimi per il suo porto sia in Mediterraneo centrale ed orientale e sia nell’Adriatico meridionale. Al Presidente prof Patroni Griffi IL NAUTILUS augura buon lavoro.