Suez. Aggiornamento alle ore 15.30
L’Autorità del Canale di Suez ha dato il via libera alla pianificazione di questa prima fase delle operazioni di salvataggio della nave, coadiuvata dall’olandese Smit-Salvage e dalla giapponese Nippon Salvage. La stessa Autorità, utilizzando i dati dei tracker del sistema di identificazione automatica (AIS), ha dato come causa fondamentale dell’arenamento della nave le condizioni meteo in quelle ore sul Canale e la stessa società che gestisce i dati navigazionali del canale – la Refinitiv – ne condivide l’analisi della SCA.
La nave portacontainer si trova arenata e bloccata lateralmente nel Canale, quello ad una sola corsia, a circa 6 km a nord dell’ingresso sud, vicino alla città di Suez; la prua della portacontainer tocca il muro orientale del canale, mentre la sua poppa pare che tocchi il muro occidentale.
Dei rimorchiatori e una draga aspirante specializzata, in grado di spostare circa 2.000 metri cubi (70.629 piedi cubi) di materiale ogni ora, stanno lavorando per rimuovere la nave. Si parla di rimuovere dai 15.000 ai 20.000 metri cubi (da 530.000 a 706.000 piedi cubi) di sabbia per raggiungere una profondità di 12-16 metri (39-52 piedi). È probabile che quella profondità permetta alla nave di fluttuare di nuovo liberamente.
Le fasi successive sono evidenziate in questo grafico edito dalla SCA:
- Si procederà ad un ulteriore dragaggio prima di qualsiasi tentativo di rimuovere la nave.
- Per alleggerire il carico, le Autorità dovranno spostare una gru accanto all’Ever Given per allibare i container.
- La nave dovrà essere drenata dall’acqua di zavorra.
- Una nave più leggera può quindi essere tirata indietro dai rimorchiatori.
Si spera di risolvere il tutto per la prossima settimana dichiarano fiduciosi in Autorità del Canale di Suez. Intanto, molte navi, quelle in attesa nelle acque esterne al Canale, sia in Mar Rosso e sia nel Mediterraneo, stanno decidendo di circumnavigare l’Africa.