Ever Given blocca il Canale di Suez

. Non era mai successo che una nave si fosse messa di traverso nel letto di un canale ostruendone il transito. Forse in periodi bellici per strategia militare. Fatto sta che è accaduto, in tempo di pace, e sta creando non poche difficoltà al transito di oltre 150 navi che ora restano ‘inattive’ in attesa che sia rimosso l’ostacolo. Difficoltà che si stanno traducendo anche in perdite economiche per quella regione. Si parla di circa 400 milioni di dollari/ora secondo gli analisti di Lloyd’s List: il traffico in direzione ovest vale circa 5,1 miliardi di dollari al giorno e il traffico in direzione est 4,5 miliardi di dollari. Ieri il numero delle navi in attesa era salito a 185 ma altre stime parlano di 165 navi.

Canal Suez Authority. Intanto, l’ammiraglio Osama Rabie, presidente e dell’Autorità del ha confermato – oggi 25 marzo – che la attraverso il Canale di Suez è temporaneamente sospesa. Si sta rendendo necessario adottare l’ancoraggio delle navi in attesa nell’area del Laghi Amari, fino alla ripresa della navigazione.

Il fatto. Si comprendono benissimo le difficoltà a valutare un sinistro del genere e per non essere considerato un ‘perito’ in pantofole. Mi limito solo ai documenti emessi dalle Autorità, senza attribuire colpa a chi … naviga e fa, mente chi sta in casa … parla solo e crede di sapere tutto!
L’Ever Given, dell’Evergreen Marine Corp, nave battente bandiera di Panama che trasporta merci tra l’Asia e l’Europa, si arena martedì scorso nello stretto Canale artificiale che divide l’Africa continentale dalla penisola del Sinai. La nave è una di grandi dimensioni (costruita nel 2018 con una lunghezza di quasi 400 metri, larga 58,8 metri e capacità 20 mila teu); alta tanto da esporre una superficie velica grande da generare propulsione e deriva trasversale difficile da correggere, se non con un aumento della velocità della nave stessa; cosa che in prossimità di canale difficile da consigliare, (squat permettendo) salvo situazioni di emergenza.

Le condizioni meteorologiche in quel martedì, sul tratto del Mar Rosso che s’immetteva nel Canale, parlano di raffiche di vento non comuni di oltre 35 nodi (circa 65 km/h) e con tempesta di sabbia a seguito, che hanno portato a una certa difficoltà nel governare la nave. La nave aveva a bordo due piloti dell’Autorità del Canale egiziano per guidarla nell’attraversamento, quando l’incidente è avvenuto intorno alle 0745 di martedì.

Considerazioni. Di fronte ad un sinistro del genere c’è poco da pensare, si agisce e basta! Gli sforzi per liberare la nave usando draghe, scavi e l’aiuto delle alte maree, non si riesce a farla ritornare a galleggiare. Dieci rimorchiatori, di cui otto sono grandi e potenti (il più potente è il Baraka 1 da 160 tonnellate) stanno lavorando per liberale la grande nave. Questa mattina – giovedì 25 marzo – sono ripresi i lavori (fermati durante la notte); si sta pensando anche di poter scaricare alcuni container dalla nave per alleggerirla; finora le draghe hanno cercato di togliere il limo attorno alla prua della nave. I 25 membri dell’equipaggio della nave sono al sicuro e con il comandante sono attenti alle operazioni di salvamento della nave e del carico.

La società. Sempre, questa mattina, per conto della Compagnia di navigazione con sede a Taiwan, l’ giapponese della nave, Shoei Kisen Kaisha, si è scusato con una nota scritta: “Siamo determinati a continuare a lavorare sodo per risolvere questa situazione il prima possibile. Vorremmo scusarci con tutte le parti colpite da questo incidente, comprese le navi che viaggiano e che intendono viaggiare attraverso il Canale di Suez “. “Le indagini iniziali escludono qualsiasi guasto meccanico o del motore come causa dell’arenamento”, ha affermato la società.
Intanto, 150 navi stanno aspettando che l’Ever Given fosse sgomberata, comprese le navi vicino a Port Said nel Mar Mediterraneo, Port Suez nel Mar Rosso e quelle già bloccate nel sistema di canali sul Great Bitter Lake egiziano.

Altro. Questo della nave Ever Given è il secondo grande incidente che ha subito negli ultimi anni. Nel 2019, la nave si è imbattuta in un piccolo ormeggiato sul fiume Elba nel porto tedesco di Amburgo. Le Autorità hanno accusato il forte vento per la collisione, che ha gravemente danneggiato il traghetto. La chiusura di Suez potrebbe influenzare le spedizioni di petrolio e gas in Europa dal Medio Oriente, che fa affidamento sul Canale per evitare di circumnavigare l’Africa. Aggiornamento alle 15.00 di oggi.

Abele Carruezzo