Porto di Barletta: uno studio di fattibilità per recuperare il vecchio faro Napoleonico

In attesa del via libera di MARI FARI per la restituzione del bene, l’AdSPMAM predispone azioni e idee progettuali tese al recupero e alla valorizzazione dell’antica “lanterna” del porto

-L’ Portuale del Meridionale ha posto nei propri intendimenti programmatici relativi al porto di Barletta anche quello della valorizzazione del faro di epoca Napoleonica, monumento storico e caratterizzante del porto.

L’Ente portuale, da circa un anno, infatti, ha avviato uno specifico percorso finalizzato, appunto, al recupero dell’antico segnalamento luminoso che versa in uno stato di ammaloramento, sia per la sua stessa conservazione sia per la sicurezza di chi potrebbe transitare nelle immediate vicinanze, per via del distacco di alcune parti di struttura.

Per poter procedere al progetto di recupero, l’AdSPMAM, nel mese di novembre dello scorso anno, ha richiesto a MARIFARI, soggetto nella cui disponibilità ricade la struttura, di poter ottenere la riconsegna del bene. Per tutelare, inoltre, la sicurezza di persone e di beni, intanto, l’AdSPMAM ha recintato tutta la struttura che in alcune parti risulta anche pericolante.

In attesa di una risposta del Soggetto gestore, comunque, l’Ente portuale ha già predisposto una serie di azioni finalizzate a rendere il processo di recupero quanto più spedito possibile.

Innanzitutto, è stato effettuato un sopralluogo dei tecnici dei Dipartimenti di Esercizio e Tecnico dell’Ente, nel corso del quale sono stati esaminati gli elementi di criticità e i punti di forza della struttura. Mentre l’appartamento del custode versa in condizioni tutto sommate discrete, ad eccezione di qualche zona ammalorata delle pareti perimetrali, ciò che desta particolare preoccupazione è, appunto, la situazione strutturale del faro napoleonico.

Dal sopralluogo è scaturito un preliminare studio di fattibilità che prevede tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di messa in sicurezza e di ripristino dello stato dei luoghi, finalizzati a riportare il vecchio e glorioso faro napoleonico agli antichi splendori.

L’Ente portuale, inoltre, ha già coinvolto l’Amministrazione comunale di Barletta per sviluppare assieme idee progettuali concordate e condivise perché, al termine del processo di recupero, si possa rendere la struttura fruibile alla cittadinanza.

“Siamo fiduciosi del fatto che MARIFARI possa disporre a breve la riconsegna del bene all’Autorità di Sistema- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo – da quel momento noi saremo prontissimi a restituire al faro la sua originale funzione. Con l’Amministrazione comunale potremmo inserire il monumento in un eventuale percorso turistico che come un “filo” conduttore racconti la storia della marineria del porto di Barletta e dei suoi segnalamenti marittimi. Una storia secolare che si è sviluppata dal mare in due direzioni: dal porto con il grande movimento di navi, gli sbarchi e le partenze dei popoli, e dall’entroterra con la necessità di cercare un approdo, un . E’ fondamentale- conclude Patroni Griffi- lasciare al futuro le testimonianze dell’antico legame tra il porto e la sua comunità. E una delle testimonianze più suggestive, significative e gloriose è sicuramente l’antica lanterna”.

Il faro fu realizzato nel 1750 da Carlo III di Borbone per dotare Barletta di un nuovo approdo.
Per dare sicurezza ai naviganti e potenziare quello che era uno degli scali più importanti all’inizio del XIX secolo, nel 1807 fu adeguato, così come si legge sulla lapide apposta alla base dello stesso, “Al comodo e sicurezza de’ naviganti regnando Giuseppe Napoleone I”. L’intervento fu ad opera dell’architetto barlettano Giuseppe Chiarelli.

L’antico segnalamento luminoso è in disuso dal 1959, anno in cui è entrato in funzione il nuovo faro realizzato dal Genio Civile, sulla prosecuzione del molo. Da quel momento, quindi, non vi è stata alcuna attività manutentiva, accelerando, di fatto, il processo di deterioramento strutturale.