Bari. Il porto di Brindisi, nel mese di febbraio 2021, consolida le quote del traffico commerciale e registra una crescita costante nei numeri dei passaggi di tir e semirimorchi. I dati statistici relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi – porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali dei porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli, in grado di controllare in ‘real time’ i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti, immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle Agenzie Marittime e, quindi, elaborarli per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli ESPO.
I dati raccolti per il porto di Brindisi parlano chiaro sulla crescita: un aumento del +23,5% (sono transitati da Brindisi 10.743 mezzi); la differenza rispetto allo stesso periodo del 2020 è +17,3%, nonostante il processo di decarbonizzazione avviato da Enel e la pandemia ancora in corso che ne sta limitando gli spostamenti di passeggeri. Il trend positivo, rispetto al 2019, riguarda anche le tonnellate totali delle merci movimentate: +12,6% (di cui +5,1% le rinfuse liquide, +13,2% le rinfuse solide); e gli accosti che crescono del +5,1%. Le uniche flessioni sono registrate nel settore crocieristico (le crociere sono ancora ferme per via del covid) e passeggeri -38% (nello stesso periodo del 2020 era -46%) per effetto delle forti limitazioni ancora in atto negli spostamenti.
La dichiarazione del presidente dell’AdSPMAM, prof. Ugo Patroni Griffi: “Tutto questo fermento operativo attorno al porto, le azioni di promozione avviate e i numerosi cantieri che abbiamo programmato stanno attirando significativi interessi di investitori e stakeholders. I primi effetti si riscontrano, già, nei dati statistici che mensilmente, nonostante l’emergenza Covid, continuano la loro significativa ascesa. Sviluppando appieno tutte le vocazioni naturali dello scalo e grazie alla sua posizione strategica, Brindisi può diventare un importante hub con un ruolo cardine nella rete intermodale del bacino del Mediterraneo, e un punto di intersezione fondamentale nel trasporto merci europeo, sviluppando volumi di traffico che oggi non riusciremmo ad immaginare”. Intanto, ieri, il presidente Patroni Griffi ha firmato l’indizione della conferenza di servizi per dotare finalmente il porto di Brindisi di ormeggi sicuri; ultimo passaggio amministrativo propedeutico alla gara d’appalto.
Osservazioni. Il futuro del porto di Brindisi sarà garantito da un più sicuro piano d’infrastrutture e aree funzionali soprattutto dall’innovazione. Più il Comune, la Regione, l’Autorità di Sistema, il mondo della ricerca e quello delle imprese saranno in grado di declinare, ciascuno nel proprio ambito e in funzione delle proprie competenze, queste nuove progettualità più il porto di Brindisi sarà in grado di competere sul mercato e di assicurarsi uno sviluppo di successo. In questo senso si è sempre espresso il presidente dell’Autorità di Sistema, Prof Ugo Patroni Griffi, ma anche il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, Marcello Minenna, sostenendo che i porti e le rispettive aree retroportuali sono spazi di “innovazione” e non solo luoghi di lavoro marittimo/portuali.
I porti, oggi, sono veri asset di rinnovata aggregazione di sinergie da mettere a sistema, capaci di attrarre nuovi insediamenti industriali e global carrier che sicuramente intendono scalare il porto di Brindisi. Tutta la realtà della logistica per Brindisi è fondamentale e declinarla in termini innovativi significa essere più competitivi; essere consapevoli che significa anche nuovi modelli di organizzazione e d’innovazione sociale. Brindisi può essere capofila nel Sistema Portuale del Mare Adriatico meridionale e non solo, avendo tutte le modalità di trasporto funzionali per una mobilità sostenibile, strategicamente importanti anche dal punto di vista geografico, con le sue zone franco-doganali che assicurano il futuro del porto. E’ ora di guardare e monitorare l’evoluzione dello “shipping”, concorrere e partecipare con altri soggetti territoriali, alla realizzazione dei progetti inerenti al comparto commerciale e del trasporto marittimo e terrestre.
Stiamo assistendo a un cambiamento fondamentale nell’ordine mondiale con una deglobalizzazione prolungata e un aumento delle tensioni geopolitiche. Il covid-19 ha semplicemente accelerato la transizione a questo nuovo ordine mondiale. La deglobalizzazione sta trasformando e accorciando le catene di approvvigionamento, diversificandole verso paesi in cui i costi per il commercio sono inferiori. L’altra tendenza è la digitalizzazione forzata con gli obiettivi chiave dell’innovazione, autosufficienza delle tecnologie, promozione della circolazione interna per stimolare i consumi di alta qualità. Un porto che vuole essere al passo con i tempi non può perdersi in valutazioni politiche senza fine. Basta con le difficoltà burocratiche che hanno ingessato questo territorio per molti anni; Brindisi ha perso molto tempo!