Roma. Durante la seduta (24.02.2021) dell’Aula della Camera nell’approvare il Decreto ‘Milleproroghe‘ è passato un emendamento proposto dalla Lega che assicura anche per il 2021 riduzioni e revisioni dei canoni portuali dovuti dalle imprese terminalistiche. Lo ha annunciato il deputato della Lega, Edoardo Rixi: “Riduzione e revisione dei canoni di concessione per il 2021 a beneficio di terminalisti, operatori e lavoratori portuali. Con l’approvazione dell’ordine del giorno che ho proposto, il governo s’impegna a consentire alle Autorità portuali di venire incontro alle necessità di aziende e categorie in considerazione del drastico calo dei traffici nei porti italiani a causa della crisi pandemica provocata dal Covid-19.
Una misura necessaria per dare ossigeno a un settore fondamentale per l’economia e il futuro del Paese”. L’emendamento è stato accolto con riformulazione e dice quanto segue: “Considerato il significativo calo dei traffici registratosi nei porti italiani e considerata altresì la necessità di contenere i negativi effetti economici derivanti dalla pandemia Covid-19 e ridurre i costi connessi alle misure di prevenzione e contenimento adottate” l’ordine del giorno “impegna il Governo a valutare l’opportunità: – di consentire alle Autorità di Sistema Portuale, ove ne ricorrano le condizioni e nel rispetto degli equilibri di bilancio, di applicare anche per l’anno 2021 le riduzioni dei canoni previste dall’articolo 199, comma 1, lettera a), del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n.77, in relazione alle riduzioni di fatturato registrate nel 2021 rispetto al 2019; – di consentire, compatibilmente con la disciplina eurounitaria e ove ne ricorrano le condizioni, una modifica dei rapporti concessori in essere al fine di tenere conto degli effetti derivanti dall’emergenza epidemiologica Covid-19 e di garantire l’equilibrio economico-finanziario delle concessioni medesime”. Ora, il ‘Milleproroghe’ passerà al Senato per la seconda lettura ed essere approvato definitivamente dal Parlamento entro il primo marzo.