Il consuntivo dei dati del primo semestre 2020 presenta per i porti del Sistema dell’Alto Tirreno un bilancio negativo che va inquadrato nella situazione generale di emergenza che, in termini di contrazione dei volumi movimentati non ha risparmiato nessun porto italiano.
Complessivamente, gli scali portuali di Livorno, Piombino e quelli elbani di Portoferraio, Rio Marina e Cavo hanno movimentato nel periodo di riferimento 17.696.241 tonnellate di merce, il 20,7% in meno rispetto ai primi sei mesi del 2019.
Il porto di Livorno
Le statistiche elaborate dall’AdSP e divise per porti presentano per lo scalo labronico un traffico complessivo di 15,5 milioni di tonnellate di merce, in diminuzione del 16,6% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In termini di tonnellaggio, la flessione più importante è stata registrata per il settore delle merci varie che, complessivamente si sono attestate a 11,5 milioni di tonnellate, in calo del 14,5% rispetto ai primi 6 mesi del 2019, nonostante il positivo risultato del general cargo (in particolare dei prodotti forestali) che ha chiuso questa prima parte dell’anno in crescita dell’8,7%.
Riduzioni importanti sono state invece registrate per il settore rotabile (-19,4%) e per la merce containerizzata (-10,5%). Alla riduzione in doppia cifra delle merci varie deve infatti essere attribuito il 63,2% della contrazione complessiva dello scalo del I semestre di quest’anno pari ad oltre 3 milioni di tonellate. Alla performance negativa registrata in termini di tonnellate movimentate hanno inoltre contribuito il settore delle rinfuse liquide (-23,6%) e quello delle rinfuse solide, anche se in misura più contenuta, (-3%).
Per quanto riguarda i contenitori il primo semestre 2020 si è chiuso con un calo del 9,9% e 367.393 TEU movimentati. In flessione è risultato sia il traffico hinterland da/per il porto (-11,5%) sia il traffico di trasbordo (-6%) che tuttavia continua a costituire oltre il 30% dei volumi complessivi movimentati dallo scalo. Per i contenitori pieni, maggio è risultato il mese peggiore: rispetto allo scorso anno si sono registrate diminuzioni in termini di teu movimentati del 36,2% in import e del 32,1% in export. Dal mese di maggio in effetti anche per il porto di Livorno sono state ridotte le frequenze degli scali di alcuni servizi di linea come per il servizio MGX di HapagLloyd.
Dati negativi anche per il traffico rotabile del porto che, dopo le buone performance e i continui record degli ultimi anni ha fatto registrare un calo del 16,8% in termini di mezzi commerciali movimentati. La flessione ha interessato sia lo sbarco che l’imbarco. Rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno il calo è stato del 16,3% in sbarco e del 17,3% in imbarco. La movimentazione complessiva dei mezzi commerciali è stata di 217.012 unità di cui 106.756 in sbarco e 110.256 in imbarco.
Il traffico delle auto nuove, che ha chiaramente risentito del crollo delle vendite e dei conseguenti mancati ritiri da parte dei concessionari, ha presentato una riduzione del 46,1%: in questa prima parte dell’anno sono state movimentate 195.564 vetture contro le 362.695 dello scorso anno.
Risultati pessimi, ovviamente, anche per i passeggeri traghetti, che hanno totalizzato nel primo semestre del 2020 286.265 unità sbarcate/imbarcate. Il calo complessivo è stato del 68,2% rispetto al 2019 pari a quasi 614 mila passeggeri in meno.
I prodotti forestali nel loro complesso (cellulosa, rotoli carta kraft e legname) sono invece risultati l’unico traffico commerciale in positivo con 872.073 ton movimentate. Rispetto al I semestre 2019 i volumi movimentati hanno segnato un incremento percentuale del l’8,6% con un aumento allo sbarco del 5,2% e un forte incremento all’imbarco dove le tonnellate movimentate sono quasi triplicate (costituiscono tuttavia appena il 5% della movimentazione complessiva dello scalo).
Per il settore delle crociere con l’attività crocieristica completamente ferma dal mese di marzo le perdite sono state ancora più pesanti, con una contrazione del 93,6% sia del numero dei crocieristi che del numero di scali (n.132 in meno rispetto a quanto rilevato nel 2019).
Porto di Piombino
Nel primo semestre il porto di Piombino ha movimentato 1.465.895 tonnellate di merce, il 39,9% in meno rispetto ai valori dello stesso periodo dell’anno precedente. In calo sia le rinfuse liquide (38.401 tonnellate movimentate, -9,3%) che quelle solide (743.143 tonnellate, -34%). In diminuzione anche le merci varie, del 46,2% rispetto ai primi sei mesi del 2019, a 587.569 tonnellate.
Il traffico rotabile del porto ha fatto registrare un calo del 31,3% in termini di mezzi movimentati. La movimentazione complessiva è stata di 32.856 unità, di cui 16.321 in sbarco e 16.535 in imbarco.
Il traffico traghetti ha totalizzato una flessione del 59,1%. Complessivamente sono stati movimentati 483.228 passeggeri. L’attività crocieristica, invece, è completamente ferma.
Porti elbani
Con oltre 675 mila tonnellate movimentate, i porti dell’Isola d’Elba hanno chiuso il semestre con un calo del 44,6%.
Il traffico rotabile, che rappresenta la totalità dei volumi di merce imbarcati e sbarcati negli scali di riferimento (Portoferraio, Rio Marina e Cavo), è calato del 30,7% in termini di mezzi movimentati. Complessivamente sono state imbarcate e sbarcate 32.266 unità, 14.264 in meno rispetto ai primi sei mesi del 2019.
I passeggeri dei traghetti sono risultati 480.510, il 58,9% in meno rispetto alle oltre 1,1 milioni di unità di gennaio-giugno 2019.