«L’audizione in I e IV Commissione congiunta del presidente del porto di Trieste, Zeno D’Agostino, insieme ai rappresentanti dell’Agenzia delle dogane e della Confederazione del comparto logistico, ha confermato quali sono le enormi potenzialità economiche del porto franco di Trieste, che stenta, però, a trovare attuazione completa per resistenze a livello italiano ed europeo – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –.
Su questa questione è necessario che la Giunta e l’intero Consiglio regionale dicano chiaramente cosa intende fare rispetto alla richiesta di inserire il porto franco di Trieste nell’elenco dei territori comunitari extra doganali. Come Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia abbiamo presentato un’interpellanza il 10 ottobre 2018 per capire quali fossero le intenzioni dell’amministrazione Fedriga rispetto all’applicazione del Trattato di Parigi in relazione agli articoli relativi al porto franco. Da allora nessuna risposta è pervenuta, forse perché al tempo qualcuno vedeva il tema del porto come elemento di contesa politica e non come risorsa strategica per il Friuli–Venezia Giulia.
Oggi è evidente che è di assoluta attualità e non è possibile tergiversare: il Consiglio regionale deve parlare con una voce sola e chiedere il riconoscimento definitivo del Porto franco internazionale – ribadisce Moretuzzo –. Ne va della stessa idea di autonomia regionale, il Friuli-Venezia Giulia deve alzare la voce e pretendere quanto le norme internazionali hanno stabilito da tempo».