Civitavecchia – “Il porto di Civitavecchia ha necessità di ripartire con il traffico crocieristico, interrotto ormai da quasi cinque mesi a causa dell’emergenza da covid-19”. Lo sottolinea il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo.
“Nel nostro porto le navi Costa e MSC sono “parcheggiate” da mesi e la necessità che possano tornare a solcare le acque del Mediterraneo in tempi brevissimi si fa sempre più urgente”. “Dal canto nostro, il porto di Civitavecchia, fin dall’inizio, ha lavorato e si sta attrezzando per affrontare al meglio la ripartenza in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle indicazioni dei Ministeri competenti contenute nei Protocolli sanitari elaborati. Il porto e l’indotto, che facevano affidamento sui circa 2,7 milioni di crocieristi tra transiti e turn around, nonché l’intero territorio, hanno già sofferto fin troppo a causa del blocco di un traffico così vitale. Un ulteriore rinvio dell’attività crocieristica determinerebbe danni ancora più ingenti e non più recuperabili. Nel porto di Civitavecchia il business delle crociere è diventato, negli anni, talmente importante che numerose aziende hanno focalizzato la loro attività proprio su tale settore acquisendo e sviluppando pratiche all’avanguardia. Se non si riprenderà quanto prima, tali professionalità e bagaglio di esperienze potrebbero disperdersi”.
“Pertanto – conclude il Presidente dell’AdSP – non mancherò di ribadire, come ho sempre fatto, in tutte le sedi istituzionali, l’importanza che il traffico crocieristico riprenda il prima possibile. E’ necessario trasmettere un segnale positivo per superare il preconcetto che sulle navi da crociera sia più facile trasmettere il virus; peraltro, i protocolli elaborati in questi ultimi giorni sembrano rispondere appieno alle esigenze di garantire la massima sicurezza sia ai passeggeri che al personale di bordo. Oggi non c’è alcun motivo di sollevare allarmi ingiustificati. Un ulteriore prolungamento del fermo, a mio avviso, non sarebbe giustificato. Tanto più che altri Paesi, come per esempio la Germania, hanno già riavviato il traffico”.