Civitavecchia – “Il binario passeggeri (e non quindi una stazione), un unico binario con relativo marciapiede ferroviario per l’attesa e il trasferimento dei passeggeri, è sempre esistito in porto ma collocato in un punto diverso”.
Il Presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo, torna sull’accordo siglato nei giorni scorsi con Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. e presa d’atto della Regione Lazio, alla luce di talune negative prese di posizione arrivate in sede locale da alcune forze politiche.
“Il progetto in questione – spiega di Majo – è stato pienamente condiviso e sostenuto da RFI, dalla Regione Lazio e dal MIT e prevede il mantenimento dell’unico binario esistente dedicato ai passeggeri e la sua ricollocazione nella parte nord dello scalo (a tergo della Darsena Traghetti) per ridurre le interferenze sia con i convogli ferroviari destinati alle merci in vista del riassetto dello scalo merci ferroviario, sia con la prevista nuova viabilità nell’ambito centrale dello scalo in funzione del potenziamento della viabilità principale e dell’apertura di un nuovo varco centrale del porto.
Si tratta, quindi, di un mero ripristino del collegamento che, interrotto per motivi di sicurezza, è stato richiesto da alcuni operatori del settore come servizio aggiuntivo.
Il progetto, inoltre, prevede attività di manutenzione straordinaria ai fini di incrementare la sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria di collegamento porto-stazione, di cui beneficeranno anche le merci. E l’AdSP – è bene sottolinearlo – contemporaneamente ha voluto proporre, in aggiunta, un proprio progetto, complementare al precedente, al fine di sviluppare, attraverso il potenziamento dell’ultimo miglio ferroviario, proprio il traffico merci. Ed è questo il traffico che maggiormente beneficerà di questi interventi infrastrutturali.
Da quanto sopra esposto ne consegue che i timori sollevati in termini così allarmistici circa la negativa ricaduta che “un’eventuale stazione aperta ai passeggeri estrometterebbe tutto il tessuto economico cittadino dai flussi turistici, tante aziende e molti lavoratori perderebbero quel ‘passaggio’ sul quale basano buona parte della propria economia” risulta priva di ogni fondamento, in quanto il suddetto binario passeggeri intercetterebbe solo quella parte di viaggiatori che, come già oggi avviene, hanno acquistato il titolo a bordo delle navi e che vengono portati direttamente in stazione per usufruire del servizio a loro dedicato”.
“In merito, poi, alle ulteriori osservazioni riguardo al fatto che l’investimento andava programmato per il traffico merci – prosegue il presidente dell’AdSP – cioè, come si è detto “per diversificare le fonti di movimentazione e correggere così quella monocultura che la crisi del coronavirus ha messo sin troppo drammaticamente in discussione”, va ricordato che l’iter per lo sviluppo del progetto in questione è partito nel 2017 e sta volgendo solo ora a conclusione. Lo stesso si inquadra nel contesto di un più ampio riassetto di tutta l’infrastruttura ferroviaria portuale, volto proprio – come detto – ad un potenziamento del traffico merci, di cui il binario passeggeri in questione rappresenta un semplice corollario. Al contrario, importante risulta essere la messa in sicurezza tecnologica del binario di collegamento con la stazione e il rifacimento del fascio binari dedicati alle merci, con relativo collegamento del Terminal Commerciale, tanto per i container quanto per le auto in polizza. Su quest’ultimo progetto, dedicato alle merci, l’AdSP sta investendo 18 milioni di euro, avendo ottenuto anche un cofinanziamento a fondo perduto da parte dell’Unione Europea per circa 4 milioni di euro.
Auspichiamo che queste precisazioni possano, quindi, aver dissipato le perplessità che, da una lettura distorta del progetto, possano essere sorte per chi è preoccupato legittimamente per l’economia cittadina. Civitavecchia e il suo porto con questi interventi saranno, invece, dotati di infrastrutture ferroviarie all’avanguardia dal punto di vista tecnico che consentiranno non solo di velocizzare i tempi di percorrenza dei treni (in particolare merci) diretti al porto e il loro standard di sicurezza, ma anche di abbattere ulteriormente le emissioni nocive nell’aria tenuto conto che il trasporto su ferrovia costituisce notoriamente uno dei mezzi meno impattanti dal punto di vista ambientale.
Nel panorama della portualità questi interventi renderanno lo scalo di Civitavecchia sempre più competitivo nel Mediterraneo. In tal modo sarà colmata l’attuale scarsa integrazione ed osmosi tra il porto e il sistema ferroviario nazionale; integrazione che, come è avvenuto in alcuni porti del nord Italia, in primis Trieste e La Spezia, rappresenta un importante volano di sviluppo dei porti. Il Presidente e gli uffici dell’AdSP sono, comunque, a disposizione dei rappresentanti istituzionali e delle forze politiche e sociali per chiarire ed illustrare i contenuti specifici del progetto”.