Presente e futuro del porto, condivisione tra Presidente dell’Authority e Cgil Cisl Uil

Civitavecchia– Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo e i  rappresentanti dei sindacati confederali di CGIL, CISL e UIL, Pomante (CGIL), Sagarriga Visconti, Galletta e Bottacchiari (CISL) e Turchetti (UIL) si sono incontrati lo scorso 3 giugno nella sede dell’ per approfondire le tematiche inerenti la situazione attuale, le tutele sanitarie messe in atto, le problematiche occupazionali derivanti dalla contrazione del traffico , anche e soprattutto  le prospettive di sviluppo del Porto e la diversificazione delle attività.

Tanti gli argomenti trattati, tutti di stretta attualità con particolare attenzione alla situazione dei porti del network laziale, principalmente Civitavecchia, e gli sviluppi di un futuro imminente. Traffici commerciali, banchina 24, ZLS, infrastrutture del territorio (completamento della tratta Civitavecchia Orte e viabilità su ferro), transizione energetica e le conseguenti ricadute occupazionali.

“Il percorso intrapreso dall’AdSP volto ad attrarre nuovi traffici commerciali – ha spiegato il Presidente ai rappresentanti sindacali – si è arricchito di ulteriori importanti iniziative. Nei giorni scorsi gli uffici dell’AdSP hanno avviato un percorso con tutto il cluster portuale, armatori, imprese, laziali, per l’attivazione di nuove linee in vista dello sviluppo che dovrebbe conseguire all’istituzione della Zona Logistica Semplificata laziale”. Il presidente di Majo ha inoltre fatto presente ai rappresentanti sindacali che “la ZLS può rappresentare un contenitore molto importante in vista della transizione energetica.

Il Just Transition Fund a livello europeo amplierà  la dotazione finanziaria a disposizione dell’Italia e ci auspichiamo anche a favore di Civitavecchia e, in tale contesto, è necessario che il territorio si prepari sin da ora alla transizione energetica. Tutte quelle imprese che operano per dell’Enel, infatti, attraverso tali fondi, potranno essere sostenute negli eventuali processi di conversione ed adeguamento delle proprie attività”.

Argomento di discussione anche il futuro della banchina 24: “Il Presidente di Majo – dichiarano i rappresentanti sindacali – ci ha assicurato che la banchina 24 rimarrà una banchina polifunzionale. Per circa un anno, in virtù del decreto Rilancio, non ci sarà alcun problema per accogliere anche taluni . Nel frattempo, si pronuncerà il e si proseguirà nel percorso tracciato che è quello di intercettare parte del traffico commerciale che ancora oggi non transita per ”.

“Abbiamo ribadito con convinzione al Presidente – proseguono i massimi esponenti di CGIL, CISL e UIL – che è necessario realizzare in tempi brevi, con la ripresa del confronto a livello regionale e nazionale, quella rete infrastrutturale che è il fondamento sul quale costruire lo sviluppo di un territorio ricco di potenzialità e in assenza della quale l’intero alto Lazio rischia un pericoloso isolamento. Sono necessari interventi sulla tratta ferroviaria Orte Capranica Civitavecchia e non più rinviabile il completamento della Civitavecchia-Orte, che consentirebbe la creazione di una vera e propria , fondamentale per il rilancio del porto e dell’intera regione.”

“In questo momento è molto importante la condivisione di obiettivi e l’elaborazione di un progetto di per il territorio che affronti la transizione energetica e guardi al futuro. Per questo motivo è estremamente urgente la ripresa del confronto ad un tavolo istituzionale: tra regione, , parti sociali, Enel e Autorità Portuale- hanno concluso i rappresentanti di CGIL CISL UIL- sottolineando l’importanza, ai fini ambientali, della elettrificazione delle banchine portuali”.

Anche su questo ultimo punto il Presidente di Majo ha confermato interesse e impegno.

Nel prendere reciprocamente atto della disponibilità al confronto, che proseguirà con cadenza periodica anche nelle prossime settimane,  il Presidente di Majo e Cgil Cisl Uil hanno confermato la comune volontà di accompagnare, ognuno nel rispetto delle proprie prerogative, il processo di perseguimento dei comuni  obiettivi di sviluppo delle attività portuali, al fine di garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, messi a dura prova dalla crisi epidemiologica, oltre alla possibilità di incrementare le opportunità di lavoro attraverso il riposizionamento delle attività attualmente svolte dalle imprese e dall’intercettazione di nuovi traffici commerciali.