Genova. On board Costa Deliziosa. Il nostro cammino, Carissimo Grande Comandante, è fatto di incontri: mi sembra appena ieri, in classe, all’Istituto Tecnico Nautico “Caracciolo” di Bari, quando iniziavi a risolvere i primi problemi di Navigazione. E già si sentiva nell’aria di quella classe il profumo del mare e delle navigazioni verso l’Occidente per trovare il nostro e il Tuo Oriente. Poi, ci siamo rivisti a bordo della Deliziosa per una bellissima crociera Carissimo Nico; poi ancora nei giorni di festeggiamento del Nautico Caracciolo a Bari e poi in tante altre occasioni felici per me.
Ora ti mando alcune domande (non è un’interrogazione), a nome della redazione de IL NAUTILUS, perché siamo convinti che la tua esperienza durante questa emergenza di Covid -19 sia importante per l’intero mondo dello shipping e non solo: navigare in mare si acquista quella “salinità” che ti permette di navigare fra gli uomini. In questo caso, il “bravo” Comandante Alba, ha mostrato competenze adeguate nell’affrontare l’emergenza coronavirus; infatti, il Comandante di una nave viene spesso chiamato a risolvere problemi relativi a situazioni nuove e in contesti diversi e dimostrare, capacità e propensioni risolutive dei problemi che si presentano lungo la prua della propria nave.
Prudenza e consapevole valutazione del rischio (riskassessment) sono state coniugate con l’esperienza giornaliera di un Comandante – la guida dell’ordinary practice of seamen – evidenziando la netta separazione tra prudenza e assunzione del rischio accettabile. La Costa Deliziosa, con i suoi 1850 passeggeri e i 900 membri dell’equipaggio, grazie al Comandante Nicolò Alba e alla sua organizzazione dei servizi di bordo, è stata portata in sicurezza nel porto di Genova il 22 aprile senza casi di contagio.
E veniamo alle domande:
– Navigare in questo mare di emergenza pandemica come è stata pianificata la rotta della nave?
A partire da Marzo abbiamo dovuto cambiare itinerario più volte e non e’ stata una cosa facile. Inizialmente dovevamo andare verso i principali Paesi dell’Est Asiatico. Quando la pandemia è stata dichiarata dall’OMS, abbiamo immediatamente pianificato il nuovo itinerario evitando le zone più critiche della prima fase della crisi sanitaria, ovvero Giappone, Cina, Korea, Vietnam, Singapore. Naturalmente, pianificare un nuovo itinerario ha comportato nuove complessità collegate alla verifica di tutti i dettagli necessari come l’apertura dei Porti, la disponibilità dei posti in banchina, le relative dimensioni, la possibilità di fare bunkering e/o le forniture di cibo e acqua.
– Una crociera, per Lei, l’equipaggio intero e per i passeggeri, unica e da ricordare: come ha impostato le relazioni umane a bordo per avere sempre assicurato il più alto grado di sanificazione della nave ?
E’ stata una crociera unica ed indimenticabile. Direi oltre ogni aspettativa. All’uscita del decreto del Governo abbiamo adottato tutte le disposizioni previste e relative alla convivenza degli Ospiti e dell’ equipaggio e alla regole di igiene. Per quanto riguarda il rapporto umano con Ospiti ed equipaggio, la base fondamentale di ogni rapporto e’ sicuramente la comunicazione. Ho deciso di adottare la massima trasparenza con messaggi chiari e diretti, effettuandoli giornalmente (anche più volte al giorno) comunicando di persona ogni singolo aggiornamento agli Ospiti e all’equipaggio. Questa e’ stata la chiave del buon esito della relazione.
– Quali sono stati gli scali più preoccupanti da ricordare?
Partendo da Sydney tutti. Sono stati tutti scali molto particolari e abbiamo dovuto superare ostacoli incredibili ad ogni scalo.
Quando la pandemia da covid-19 e’ stata formalizzata e i vari Paesi del mondo hanno iniziato a chiudere le loro frontiere e porti, abbiamo dovuto affrontare ostacoli e chiusure che, a mio parere, non sono neanche state rispettose del diritto internazionale.
– Aver deciso di pianificare, dopo il lockdown, solo scali tecnici crediamo che sia stata la strada giusta, anche se sofferta per un Comandante,per passeggeri e per la Costa Crociere ?
La decisione, per quanto sofferta, e’ stata inevitabile e straordinaria. Ma era l’unica decisione che, con grande senso di responsabilità, era mio dovere prendere. L’aver vietato l’imbarco a passeggeri e membri di equipaggio, ai primi segnali della pandemia (a partire da inizio Marzo 2020) e’ stata la decisione di cui sono più fiero.
Quella scelta ha protetto la nave, consentendoci di rientrare in Italia senza casi di covid-19 ed evitando che a bordo si potesse generare una emergenza sanitaria che sarebbe stata veramente grave e difficile da gestire.
– A Brindisi stiamo ospitando inoperose due navi della Costa: la Costa Fortuna e la Costa Mediterranea: Le confermo Comandante Alba che l’intera città di Brindisi ha dimostrato quell’accoglienza marittima delle città di mare e di un Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale consapevole dell’emergenza che stiamo attraversando; la stessa accoglienza che Lei sta provando di Genova. Due città marinare che si stringono in un forte abbraccio, in questo periodo, con tutti i marittimi imbarcati e non e in difficoltà, che hanno festeggiato il 1° maggio 2020 diverso da tutti gli altri.
Una volta giunti al Porto di Genova ci siamo sentiti a casa. Era fondamentale poter essere accolti da un Porto italiano. E’ stato un 1° Maggio davvero particolare. Spero che tutte le difficoltà che sono emerse durante questa crisi mondiale e che colpiscono in particolare tutti i Marittimi possono essere prese in considerazione dalle Autorita’ politiche ed amministrative.
Il nostro mondo, le condizioni di lavoro e di vita a cui noi Marittimi siamo costretti, i rischi a cui siamo esposti meritano un’attenzione costante da parte del nostro Legislatore.
Il Comandante Nicolò Alba è nato in contrada Impalata a Monopoli, (Bari) con 38 anni di esperienza tutta su navi importanti. Con la Costa Deliziosa era partito il 5 gennaio 2020 da Venezia per un giro del mondo e farvi ritorno il 26 aprile; poi l’emergenza coronavirus ha modificato il piano di viaggio. “Alla fine del viaggio – dice Alba – posso dire che la nave era un’ isola felice perché tutti stavamo bene e non avevamo la preoccupazione di prendere un caffè insieme e potevamo stare nelle aree aperte, tutto completamente diverso dalle notizie che ci sono arrivate giorno dopo giorno”. Grazie Comandante, Ti saluto a modo dell’Ammiragliato inglese, Aye Sir!