Roma. Mentre si stanno mitigando i pericoli della malattia di Covid-19 per gli equipaggi delle navi e per gli operatori portuali, sicuramente “il dopo” che ci aspetta non sarà più come prima: il modo di pensare, gli impatti sul lavoro, la stessa industria navale e le modalità di trasporto saranno cambiate. In questo scenario, a Roma, la scorsa settimana, varie Associazioni marittime internazionali, sotto la presidenza Bimco, si sono incontrate per discutere delle questioni attuali che stanno interessando il mondo dello shipping, cercando di coordinare gli sforzi per affrontare il nuovo decennio che sicuramente cambierà la storia della navigazione, dalle navi ai porti e alla logistica dei flussi merceologici.
Il trasporto marittimo, settore responsabile della circolazione della maggioranza dei prodotti, dalle materie prime ai prodotti lavorati lungo le rotte mondiali, va sostenuto e considerato della massima importanza se rapportato alle potenziali implicazioni normative IMO che stanno interessando porti e Autorità, fino a limitare la libera circolazione delle merci o la sosta nei terminal. Armatori europei hanno concordato di istituire un fondo per la ricerca e sviluppo (R&S) se si vuole promuovere il settore marittimo verso un futuro a emissioni zero.
La proposta riguarda un fondo di 5 miliardi di dollari, votata positivamente da Bimco, Intercargo, International Chamber of Shipping (ICS), Intertanko e altri che rappresentano oltre il 90% della flotta mercantile mondiale. L’IMO ha posto l’obiettivo di raggiungere la riduzione del 50% delle emissioni a effetto serra entro il 2050, pienamente accettata da tutte le Associazioni internazionali dello shipping presenti a Roma. La proposta del fondo di R&S è articolata nell’imporre un prelievo (intrinseco alla navigazione) di 2$ su ogni tonnellata di carburante acquistato dalle navi; l’importo è di un valore tale da essere accettabile anche per le nazioni in via di sviluppo ed è chiaro che il cambiamento climatico può essere affrontato solo attraverso una vera cooperazione internazionale.
Il fondo non supplisce una misura basata sul mercato o come “imposta sul carbonio”; la proposta ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di tecnologie e carburanti a basse e zero emissioni di carbonio da utilizzare nel settore marittimo mercantile. E ancora, la proposta del fondo R&S da cinque miliardi di dollari per un periodo di dieci anni accelererà lo sviluppo di navi a emissioni zero, commercialmente impiegate entro i primi prossimi anni ’30. Nel documento finale, a sostegno della proposta, si legge che “… l’invenzione del teflon, della penicillina e delle microonde ci mostra che l’innovazione è spesso un fatto accidentale. Ci aspettiamo che il fondo R&S apporti benefici che vanno ben oltre il settore navale, oltre a ridurre le emissioni nel nostro settore”. BIMCO è la più grande associazione di trasporti marittimi internazionali del mondo, con circa 1.900 membri in oltre 120 paesi; associa e rappresenta armatori, operatori, manager, broker e agenti.