Si è svolto ieri, presso il Comune di Brindisi, un significativo e proficuo incontro tecnico-operativo per analizzare, in maniera dettagliata e scientifica, alcune rilevanti questioni afferenti il porto di Brindisi, con particolare riferimento agli escavi e alla rete infrastrutturale.
Seduti attorno al tavolo: il sindaco, Riccardo Rossi, l’assessore all’Ambiente, Roberta Lopalco, e i dirigenti comunali Gaetano Padula e Francesco Corvace; il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, il segretario generale, Tito Vespasiani, e il dirigente dell’Ufficio Tecnico, Francesco Di Leverano. Presenti all’incontro anche il dirigente Enrico Brugiotti e il tecnico Vito Specchio di Sogesid SpA, società “in house providing” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture che garantisce supporto tecnico agli interventi ambientali e infrastrutturali previsti dal piano di investimenti sia al Comune di Brindisi sia all’Ente portuale, sulla base di pregressi accordi.
Nel corso della riunione è stata esaminata la possibilità – avanzata in alcuni articoli pubblicati sulla stampa e da taluno caldeggiata – di depositare i sedimenti rivenienti dai dragaggi di Sant’Apollinare (azione fondamentale e prodromica per la successiva realizzazione di nuovi accosti), una volta terminate le caratterizzazioni dei fondali, presso l’area così detta Micorosa, a sud della zona industriale, negli anni destinata a discarica dell’insediamento Petrolchimico.
I tecnici Sogesid e il responsabile del Procedimento, Gaetano Padula, hanno esposto l’attuale stato delle attività di bonifica della falda in area Micorosa, evidenziando che sono in atto le attività di “capping” dell’area di discarica, rientranti in un progetto coordinato con la parte privata “Eni Rewind”. I temi di completamento, previsto per il marzo del prossimo anno – è stato chiarito nella riunione – non sarebbero compatibili con l’iter di caratterizzazione, progettazione e rimozione dei sedimenti di Sant’Apollinare. Qualora si decidesse di intraprendere tale possibilità, sarebbe infatti necessario sospendere la già avviata attività di bonifica dell’area, con criticità di ordine economico per le azioni di risarcimento dei danni che potrebbero derivarne.
Alla luce di quanto emerso, quindi, si è convenuto di affidare a Sogesid la redazione di un documento analitico sulle possibili azioni da intraprendere, valide ed efficaci sia dal punto di vista tecnico che da quello economico, finalizzate alla migliore gestione dei sedimenti portuali.
Si è concordato, infine, di avanzare tempestivamente – sulla base del documento redatto da Sogesid – una richiesta al Governo, formulata congiuntamente con il Comune, finalizzata ad ottenere per Brindisi misure straordinarie (come avvenuto per Taranto e Genova) per la tempestiva realizzazione delle opere.