Londra. Il Regno Unito ha deciso di inviare navi militari nello Stretto di Hormuz per assistere il trasporto marittimo di merci da e per l’Inghilterra e non solo. A seguito dell’aumento delle tensioni dopo l’uccisione del generale iraniano, Qassem Soleimani, il Governo britannico di Boris Johnson ha re-incaricato due navi militari, le HMS Defender e Montrose, di tornare alle funzioni di accompagnamento – “Red Ensign Shipping”-, cioè di proteggere le navi commerciali battenti bandiera britannica nello Stretto di Hormuz. La HMS Montrose ha sede permanente nella regione del Golfo e opera in modo permanente fuori dalla struttura della Royal Navy in Bahrain.
Il Red Ensign Shipping è una bandiera che nasce come insegna della Royal Navy; oggi viene issata sulle navi mercantili e di altre imbarcazioni private del Regno Unito. E’un gruppo di Registri navali britannici che operano nel Regno Unito, ma che dipendono dal Crown e dai territori britannici d’oltremare, come Anguilla, Bermuda e Isole Falkland. Nella nota si legge che il Governo prenderà “tutte le misure necessarie per proteggere le navi e i cittadini britannici nella regione interessata ritornata a essere pericolosa”.
Soleimani è stato ucciso in un attacco di droni statunitensi lo scorso 3 gennaio fuori dall’aeroporto di Baghdad e l’intero Occidente si sta preparando ad affrontare eventuali ritorsioni da parte di Teheran. Nel luglio 2019 l’Iran ha sequestrato la Stena Impero, petroliera battente britannica, come ritorsione verso la Gran Bretagna sul fermo di una nave cisterna iraniana che presumibilmente stava trasportando petrolio in Siria, in violazione delle sanzioni dell’Ue.
Ricordiamo che lo Stretto di Hormuz è una zona di mare più importante al mondo interessata dal trasporto di petrolio e che vede attraversare ogni giorno circa 21 milioni di barili di petrolio, il 21% del consumo globale. E’ un canale largo21 miglia tra l’Iran e gli Stati del Golfo degli Emirati Arabi Uniti e l’Oman che collega il Golfo Persico e il Mar Arabico. Tutte le navi che trasportano merci dall’Iran o dal Golfo Persico sono costrette ad attraversare lo Stretto di Hormuz e per questo lo rendono “mare vitale” del commercio globale.