Piombino: così rivoluzioneremo il porto

«Con il nuovo Atto di Indirizzo il Porto di avvia una procedura innovativa, ponendosi come un modello di riferimento strategico di buona amministrazione, in grado di coniugare efficienza e trasparenza»

Il presidente dell’ Portuale, Stefano Corsini, lo ha affermato durante una nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione sugli sviluppi dell’Atto propedeutico alla individuazione dei soggetti che si insedieranno nelle nuove aree del porto.

Fondali da 18/20 metri, 583 mila mq di aree e 3950 metri lineari di (che diventeranno rispettivamene 12000 mq e 5.750 m. una volta completata l’implementazione infratsrutturale del PrP): sono gli asset attuali di un porto che grazie agli oltre 200 milioni di investimenti pubblici via assicurati nel corso degli anni ha saputo proiettarsi in una dimensione internazionale.

«Il percorso avviato a giugno scorso con l’approvazione in Comitato di Gestione dell’atto di indirizzo ci consente oggi di valorizzare le potenzialità di un porto che deve traguardare nuovi orizzonti al fine di realizzare gli ambiziosi obiettivi di sviluppo del Sistema», ha proseguito Corsini, che ha spiegato come oggi si sia arrivati a un punto di svolta.

Le che hanno manifestato l’interesse a partecipare alla procedura ad evidenza pubblica avranno tempo fino a metà gennaio per presentare le loro proposte di insediamento. Dopo di chè, spetterà all’Autorità di Sistema valutare i di insediamento da parte dei soggetti proponenti e individuare i futuri concessionari.
A tal riguardo i progetti verranno vagliati da una Commissione di soggetti esterni all’Autorità di Sistema che stilerà una graduatoria, lotto per lotto, delle richieste selezionate. I progetti saranno valutati e selezionati sulla base di precisi parametri predefiniti.

«È stato un lavoro arduo – ha detto il responsabile dell’Ufficio Territoriale Portuale di Piombino, Claudio Capuano, che, assieme al dirigente tecnico, Sandra Muccetti, e al suo staff, ha lavorato a questo procedimento: -abbiamo messo a segno un procedimento complesso, ma completo sotto tutti i profili: tra i nostri obiettivi è prioritario quello di contribuire a superare, col porto, la monocultura siderurgica che da sempre ha caratterizzato il suo tessuto economico e industriale, auspicando l’insediamento di attività in grado di aprire a nuove opportunità imprenditoriali, caratterizzate dall’attenzione all’innovazione infrastrutturale, all’impatto occupazionale e alla sostenibilità ambientale».

«L’AdSP sta facendo la sua parte – ha concluso Corsini – dalle imprese ci aspettiamo proposte solide e progetti che producano ricchezza per questo e per tutto il sud della ».