San Giorgio di Nogaro (Ud)– “La Regione non può concedere la proroga sulle concessioni demaniali marine ma può essere la voce che griderà forte a livello nazionale le istanze di Assonautica. Non abbiamo l’autonomia per legiferare in questo settore, ma il Friuli Venezia Giulia rivendicherà l’autonomia nei confronti dello Stato sulla gestione del demanio“.
Questo il concetto espresso dall’assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, intervenuto oggi a San Giorgio di Nogaro (Udine) al convegno “2020 e Direttiva Bolkestein: quale futuro per le concessioni del diporto nautico” promosso dal Comitato esecutivo di Assonautica Udine.
“Abbiamo già fatto sentire la nostra posizione nelle commissioni tecniche a cui ho partecipato a Roma e lo farò anche nella prossima riunione della Commissione Stato-Regione che avrebbe già dovuto discutere questo tema nella riunione della prossima settimana, purtroppo rinviata a data da destinarsi per gli attuali problemi del Governo” ha precisato Callari, ribadendo la volontà del Friuli Venezia Giulia di rafforzare la propria autonomia.
L’assessore ha inoltre annunciato l’intenzione di semplificare la legislazione con l’emanazione di un testo unico delle concessioni marittime, idriche e demaniali.
I problemi dibattuti nel corso del convegno sono connessi all’applicazione delle normative che regolano le concessioni demaniali. Il nodo è la messa a gara del servizio di gestione delle marine al termine della concessione demaniale, alla luce della esplicita esclusione del settore portuale dall’applicazione della direttiva Bolkenstein. Da questa esclusione discende l’inapplicabilità dell’obbligo di gara e, pertanto, si definisce la posizione di Assonautica che sostiene la possibilità di applicare anche alle concessioni marine la proroga di 15 anni prevista nel 2018 per le concessioni balneari.
È questa la questione più urgente per le categorie di marina, dei porti turistici e delle Associazioni nautiche sportive che intendono ottenere la proroga quindicennale delle concessioni, come fatto per la categoria dei balneari, in tempi rapidi, visto che molte di queste concessioni scadranno proprio nel 2020.
“Vorremmo estendere la proroga alle marine e a tutte le realtà affini che operano nel settore turistico – ha detto Callari – poiché vogliamo dare certezza a chi vuole investire e a chi lo ha già fatto”. Come ha spiegato l’assessore, “malgrado nel 2010 la direttiva Bolkenstein sia stata recepita non si è mai giunti a una piena applicazione che sia al passo con i tempi. Tutte le regioni sono impegnate a cercare di capire come superare questa criticità dando certezza agli operatori”.
Nel corso del dibattito sono stati affrontati anche temi legati alla programmazione dei dragaggi nella laguna di Grado e Marano, allo sviluppo turistico della Litoranea veneta e al potenziamento delle infrastrutture a servizio della nautica da diporto, con i contributi anche di Roberto Mattiussi, sindaco di San Giorgio di Nogaro, Mario Ordiner, presidente di Assonautica Udine, Roberto Perocchio, presidente Assomarinas, Stefano Zunarelli, ordinario di Diritto dei trasporti nell’università di Bologna, e del direttore regionale Patrimonio, Francesco Forte. ARC/SSA/fc
Foto: Arc Savi