Infrastrutture da realizzare: sono ferme per ragioni politiche

Roma. Il Ministro , durante l'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico di Milano, ha affermato: “ Le infrastrutture servono alle persone se riducono le distanze e le differenze sociali. La tecnica e il progresso tecnologico sono fondamentali per migliorare la vita quotidiana, i trasporti e la mobilità, per cui dobbiamo investire in questi settori.”.

Parole importanti che evidenziano un programma governativo ancora in fase di pianificazione, e che tratta una progettualità terrestre, senza contare  che l'Italia è un Paese disteso sul mare. Shipping è un termine che indica in genere il , ma anche una spedizione o un carico dislocati da una nave. Shipping vuol dire “spedire” (via nave) e per estensione indica anche l'intero cluster marittimo: armatori, agenti marittimi, spedizionieri, terminalisti, , società di brokeraggio e tutti quanti, a diverso titolo, lavorano nel settore. Oltre l'85% del commercio globale si muove via nave; sostenere che un porto è asset fondamentale per un territorio e che sia scalato dalle maggiori compagnie di navigazione significa stabilire le pre-condizioni degli scambi commerciali e della ricchezza globale.

Sviluppare un porto e la sua portualità significa sviluppo economico, occupazionale e sociale per la città. Sicuramente ogni porto ha dei limiti di crescita che non dipendono dalla sua posizione geografica, dalla sua orografia e dalle prestazioni dei servizi, ma soprattutto dalle sue limitazioni infrastrutturali. Navi sempre più grandi e quindi porti adeguati? Spese aggiuntive da sostenere per adeguamenti infrastrutturale, dei dragaggi, escavi, per zone retroportuali, per collegamenti terrestri su ferro e gomma, truck parking ed aree per la logistica. Tutto questo è possibile quando la pluralità di soggetti industriali e imprenditoriali unisce le professioni con tutto il loro know how per competere a parità di condizioni.

Il sistema marittimo-portuale italiano è stato oggetto di radicali cambiamenti negli ultimi anni, ed è già caratterizzato a livello nazionale da un coordinamento di scelte di pianificazione portuale per effetto delle attività della Conferenza Nazionale dei Autorità di Sistema Portuale. D'altra parte, le Autorità di Sistema Portuale hanno recentemente aggiornato il loro parco progetto nell'ambito di una ricognizione di richieste di finanziamento per la redazione di progetti di fattibilità, a valere sul fondo progettazione, che di fatto includono tutti i progetti rilevanti di settore. Nella seduta del 16 ottobre scorso, il Ministro Paola De Micheli ha illustrato alla della Camera le linee programmatiche del suo dicastero impegnato a perseguire una nuova strategia di crescita fondata sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Ambientale: perché finalizzata alla riduzione delle emissioni inquinanti e degli altri impatti sul territorio e sull'ambiente; economica, intesa come sostegno alla produttività delle imprese e alla crescita del Paese; sociale: perché è a garanzia dell'equa accessibilità ai mercati di produzione e di consumo, con una particolare attenzione al Mezzogiorno e alle categorie disagiate. Un approccio sistemico all'intero mondo della mobilità, della logistica, delle infrastrutture e del territorio, prevedendo l'integrazione delle infrastrutture di trasporto, di quelle energetiche e delle tecnologie digitali. “E' obiettivo fondamentale del ministero – ha rilevato il ministro – rilanciare gli investimenti sia pubblici sia privati, garantendo gi appalti pubblici sostenibili, trasparenti e con tempi certi.”

L'ultima sua riflessione è stata rivolta alle Amministrazioni locali: “La maggior parte delle opere sono ferme per ragioni politiche, non per la burocrazia. Non c'è ideologia sulle , si fanno quando servono alle persone e alle imprese; abbiamo bisogno di interventi per migliorare la qualità della vita.”. I commenti li lasciamo a chi parla e non fa! Vi sono amministrazioni locali che vedono le “industrie” in genere come diluvio universale, invasive o colonizzatrici di un territorio che non intende passare al post industriale.

Una cosa è certa! Sono amministrazioni che non hanno pianificato il passaggio di transizione verso un new deal green e sono impegnati, come dice il Ministro, a bloccare tutto sotto il velo della burocrazia. Il ruolo della politica e di scegliere lo scopo di un  piano programmatico e definire il valore. Un territorio, con tutti i suoi asset infrastrutturali, potrà rinascere solo se la politica sarà in grado di fare bene il suo ruolo: quello di scegliere con responsabilità lo scopo e definirne il valore di un progetto in una visione globale ora e non domani.