Il Presidente Conte è intervenuto all’Assemblea pubblica della Confederazione italiana armatori (Confitarma), presso l’Auditorium della Tecnica a Roma
Buongiorno a tutti, saluto i Signori Ministri presenti, il Presidente Mattioli, il Direttore Mieli, le varie autorità, i gentili ospiti. Permettetemi un saluto collettivo perché se dovessi indicarli partitamente perderei la mattinata, vedo tanti volti autorevolissimi. È davvero un onore partecipare a questa vostra Assemblea, che vede qui riunite le eccellenze del settore marittimo italiano. Ho voluto fermamente farne parte e intervenire, ritagliando uno spazio in una agenda in questi giorni particolarmente complessa, per portare a questo prestigioso consesso il mio doveroso saluto del Governo, anche quello personale insieme ovviamente a tutti i ministri presenti, quale testimonianza di attenzione e consapevolezza dell’importanza del cluster marittimo e della sua economia.
Lasciate quindi che ringrazi in particolare voi armatori, per l’impegno e la dedizione con cui contribuite al progresso ed alla crescita del nostro paese oltre che al costante rinvigorimento della nostra tradizionale antica, spiccata vocazione marittima, peraltro agevolata dai 7500 km di costa.
Il mare mette “in rete” le economie del mondo, e noi siamo stati, ci siamo distinti nel corso della storia come esploratori, sperimentatori, imprenditori. Un tempo, unico mezzo per conoscere ed avvicinare popoli, culture, per incrociare le civiltà.
Oggi il mare veicola circa il 90% della produzione globale ed il nostro Mediterraneo, che certo in questo spazio globale rappresenta solo l’1% della superficie navigabile del pianeta, vede ogni giorno transitare sulle sue acque circa il 20% delle merci prodotte nel mondo. Quindi pensate, 1% di superficie navigabile, 20% delle merci prodotte nel mondo. Un “patrimonio liquido”, un formidabile ecosistema da studiare, monitorare ma anche da proteggere, come ci ammonisce la presenza del ministro Costa. Un settore nel quale l’Italia occupa un posto di primissimo piano, sia in termini di ricchezza prodotta che di occupazione.
Il mare, a voi armatori, vi rende testimoni dell’evoluzione anche dei rapporti geopolitici e delle tensioni che molto spesso insorgono, pressoché periodicamente tra i popoli. Elementi questi, non di rado perturbatori della libertà dei traffici, da sempre patrimonio dell’umanità e che, se non salvaguardata, comporta conseguenze estremamente negative sulla nostra economia così come sulle nostre società.
Direi che la nave, da questo punto di vista, è anche uno strumento potente di lotta alle diseguaglianze. Basti pensare all’importanza di assicurare la continuità territoriale delle nostre isole e di tutte quelle porzioni del nostro territorio che, per il necessario approvvigionamento energetico oltre che per disporre dei beni di prima necessità, devono fare necessario fare affidamento ai vettori navali.
Senza considerare la necessità di assicurare ai nostri cittadini il diritto alla mobilità nel modo più efficiente possibile, sia in termini economici che in termini di sostenibilità ambientale.
Poter operare e competere liberi e soprattutto sicuri nel mondo è una necessità primaria in particolare dei Paesi marittimi e – ci tengo ad affermarlo con forza – il nostro è un Paese straordinariamente marittimo.
Il Governo, come vi è stato anche anticipato dai ministri, è fortemente impegnato nella promozione internazionale dell’industria italiana e siamo consapevoli che gran parte di ciò che produciamo lo trasferiamo via mare. Per questo è per noi fondamentale assicurare alla flotta nazionale la possibilità di competere in uno spazio che, come sappiamo, è uno spazio a tutti gli effetti globale, seguendo il percorso già tracciato dalla Commissione europea per il mantenimento e lo sviluppo delle industrie marittime degli Stati membri, evitandone e contrastando il rischio della delocalizzazione.
Il vostro è un comparto industriale fortemente internazionalizzato e ciò è testimoniato anche dalla presenza – qui, oggi – di numerosi rappresentanti diplomatici di molti Paesi marittimi, cui rivolgo un caloroso saluto. E’ necessario pertanto avere una visione globale dei processi complessi sulla base delle dinamiche che caratterizzano il mondo marittimo.
In tal senso, l’Italia e l’Unione Europea sono attive nei consessi internazionali per promuovere un “level playing field ” nel settore, in modo da assicurare pari opportunità alle nostre aziende rispetto ad agguerriti competitor globali. Ciò è possibile grazie all’importanza della flotta europea, ad oggi la prima del mondo!
Un sistema così complesso ha bisogno di essere regolato con attenzione, alla luce della sua conclamata “specialità”, che dobbiamo continuare ad affermare e preservare come l’art. 1 del nostro Codice della Navigazione tradizionalmente riconosce e afferma. E’ una specialità alla quale spesso voi stessi vi richiamate, assolutamente in modo giusto, per definire la vostra attività e che credo debba essere la chiave di lettura per esercitare la Governance di un settore peculiare come quello vostro della navigazione. Ciò evidentemente richiede un approccio quanto mai univoco, volto in particolare al conferimento del necessario clima di “certezza”, vitale perché voi imprenditori possiate pianificare e consolidare le vostre attività.
Presidente Mattioli, so bene che nel suo intervento ha fatto riferimento alla necessità di de-burocratizzare le procedure in campo marittimo. Le assicuro che è ferma determinazione di questo Governo semplificare la vita dei cittadini e delle imprese, anche attraverso un forte incentivo alla digitalizzazione del settore pubblico e di quello privato. Stiamo lavorando intensamente in questa direzione. Vogliamo un Italia più digitalizzata in tutti i settori ed è chiaro che la pubblica amministrazione giocherà un ruolo fondamentale in questa direzione. Il mio Governo peraltro è aperto a qualsiasi contributo in tal senso, e stiamo partendo da un processo di riorganizzazione anche del quadro regolatorio in assoluto e l’obiettivo è limitare, contenere tutti i vincoli e i lacciuoli dei provvedimenti amministrativi. Questo riguarderà anche voi e siamo aperti al vostro contributo.
Voglio accennare ad un altro tema e poi mi avvio a conclusione che mi sta molto a cuore: lo sviluppo del Mezzogiorno. Stiamo lavorando ad un grande piano per il suo rilancio che, ne siamo convinti, trascinerà anche lo sviluppo del Centro e del Nord del Paese. Siamo in un sistema integrato, lo ripeto sempre, quando assicuriamo il rilancio di una area meno sviluppata ne beneficiano tutte le restanti parti del nostro territorio. In tale contesto, l’economia marittima gioca un ruolo economico e sociale fondamentale. Il nostro Mezzogiorno è letteralmente abbracciato dal mare che, infatti, da sempre riveste un ruolo chiave nei traffici commerciali e nello sviluppo del Paese, rappresentando tutt’oggi un bacino ricco di giovani competenti, volenterosi e desiderosi di intraprendere – per passione e per tradizione – le carriere del mare.
A tal proposito, vi chiedo di essere a fianco del Governo per contribuire ad attuare il potenziale di quest’importante area-territorio del Paese. In primis, proseguendo l’impegno nella formazione che, già oggi, ci aiuta a contrastare il fenomeno dell’abbandono, della dispersione scolastica, molto sentito nel Sud, attraverso concrete opportunità di lavoro offerte ai giovani. Anche in mare. Sono quindi felice di vedere tanti giovani studenti oggi qui tra noi. L’esperienza formativa che voi state vivendo, mi rivolgo a voi direttamente, anche in termini, mi è stato rappresentato, di alternanza scuola-lavoro, vi consentirà senz’altro e ne sono sicuro di affrontare un viaggio ma non soltanto via mare. Vi immagino futuri naviganti, ma anche donne e uomini rappresentanti dell’Italia nel mondo.
Siate orgogliosi della vostra patria, delle volte noi stessi ci dipingiamo in modo negativo, ci lasciamo distrarre dalle polemiche. Vi posso assicurare che tra gli aspetti che più mi hanno sorpreso nella mia esperienza di governo sono i Capi di governo che hanno parlato del nostro paese, del mio e del vostro paese in termini ammirati. All’estero ci stimano, ci apprezzano, apprezzano la nostra tradizione, la nostra cultura, le nostre punte di eccellenza, il nostro made in Italy, dobbiamo essere orgogliosi del nostro paese.
L’Italia a cui stiamo lavorando, stiamo lavorando quotidianamente a un’Italia che deve essere anche un esempio virtuoso di crescita sostenibile. Si parla tanto di PIL, dobbiamo coniugare anche questo concetto al benessere equo e sostenibile. Non dobbiamo guardare solo agli indicatori economici ma anche a quelli che ci assicurano una migliore qualità della vita.
Lavoriamo insieme ad esempio per tracciare una nuova rotta green. Come sapete, sull’ambiente questo Governo ha chiesto un patto con tutto il mondo industriale e produttivo , ritenendo il tema una assoluta “priorità”. Per orientare in questo senso il nostro sistema, chiedo anche a voi di lavorare insieme per una politica orientata a un Green New Deal , un processo da facilitare attraverso meccanismi progressivi e soprattutto incentivanti.
Sono consapevole che il vostro è un settore come si suol dire “Hard to Abate” e che quindi va accompagnato verso una transizione energetica graduale, alla quale sono certo vorrete anche voi lavorare con noi insieme con grande impegno. Il Governo è conscio degli ambiziosi obiettivi ambientali che sono stati pianificati a livello internazionale anche in particolare dall’International Maritime Organization di cui apprezziamo l’approccio equilibrato.
Presidente Mattioli, so che amate definirvi una “silenziosa industria mobile”.
Io vi dico: lavoriamo in silenzio, ma lavoriamo in silenzio per produrre un cambiamento che deve fare un rumore produttivo, rumore che deve trascinarsi e diffondersi fino alle prossime generazioni.