Un sistema capace di generare un valore di oltre 150 milioni di euro in un solo anno, 100 dei quali per investimenti infrastrutturali nei sette porti di competenza. Sono le stime del bilancio di previsione 2020 approvato, ieri sera a Cagliari, dal Comitato di Gestione dell’AdSP del Mare di Sardegna. Un documento che attesta la definitiva maturità contabile dell’Ente, dopo l’unificazione finanziaria delle due ex Autorità Portuali sarde sancita, lo scorso anno, con l’approvazione del previsionale 2019 e la suddivisione delle competenze in capo a strutture direzionali ben definite.
Positive le stime di entrata per il 2020, pari a 50 milioni di euro (principalmente derivanti da tasse portuali e canoni demaniali), spinte da asset in crescita come i traffici marittimi che, in base alle previsioni, proseguiranno con segno più anche nei prossimi 12 mesi, confermando l’AdSP in testa alla movimentazione passeggeri a livello nazionale. Così come si annunciano positivi i segnali del mercato crocieristico che conferma ricadute consistenti sulla destinazione Sardegna. Strategica, sia dal punto di vista delle entrate che per la competitività degli scali di sistema, l’attivazione di nuovi servizi come il bunkeraggio con bettoline – attivo nel porto di Cagliari – ed il rifornimento di GNL che partirà nei prossimi mesi ad Oristano.
Il documento contabile approvato ieri tiene conto anche della situazione del comparto container del Porto Canale di Cagliari, con previsioni, in attesa del bando internazionale per l’assegnazione del compendio a nuovi operatori, di minori introiti per i canoni demaniali (circa 1 milione e 100 mila euro) e tasse di ancoraggio (pari a 2 milioni). Nonostante la consistenza delle entrate, il bilancio punta comunque alla riduzione della spesa corrente sulla quale incide, in particolare, l’onere derivante dalla gestione di un’area di competenza tra le più vaste a livello nazionale attribuite ad una singola AdSP. In questo caso, il contenimento che sarà sostenuto dall’azione di informatizzazione che avrà lo scopo di accorciare le distanze tra porti, utenti portuali, nella prospettiva di rendere sempre più “smart” gli scali del Sistema.
Unitamente al Bilancio di previsione 2020, il Comitato di gestione ha approvato anche il programma triennale delle opere portuali (2020 – 2022), che prevede una spesa di 117 milioni e mezzo di euro, 64 milioni dei quali per il solo 2020. Tra i punti all’ordine del giorno della seduta di ieri, insieme alle informative sulle concessioni demaniali assentite per il prossimo quadriennio, l’organo dell’Ente ha deliberato il rilascio del parere favorevole, che verrà acquisito nella conferenza di servizi indetta dal MISE, a favore della realizzazione, nel Porto Canale, di un deposito di Gas Naturale Liquefatto realizzato dalla ISGAS Energit Multiutilities S.P.A..
Un parere che, mantenendo ferme alcune prescrizioni sulla salvaguardia degli spazi in concessione per altre attività, quale quella della logistica del confinante gruppo Grendi, pone le basi per conferire allo scalo di Cagliari ulteriore competitività nei servizi al traffico marittimo. “Quello approvato oggi – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – è un bilancio che segna una maturità contabile per il nostro Ente già saldamente unificato e organizzato in direzioni con specifiche competenze e, quindi, con una migliore distribuzione delle risorse. I numeri riportati danno un’idea chiara del ruolo strategico che l’Autorità di Sistema Portuale gioca a livello regionale e non solo, generando, da sola, un valore economico pari a 150 milioni di euro in un anno.
La previsione, sostenuta da dati di traffico positivi e da entrate costanti sui canoni conferisce la giusta stabilità al bilancio che, sono certo, con la gara internazionale per l’individuazione del nuovo concessionario del Porto Canale, verrà adeguatamente rinforzata, grazie ai nuovi introiti che deriveranno da canoni e tasse di ancoraggio, così come si riveleranno strategici gli investimenti sui depositi di Gnl a Cagliari ed Oristano”.
Non solo entrate, ma anche una pianificazione consistente di interventi infrastrutturali. “Il piano triennale delle opere approvato prevede interventi infrastrutturali per oltre 117 milioni di euro in tre anni, 64 milioni dei quali nel solo 2020 – continua Deiana – cifre che lasciano ben intendere che è in corso la rivoluzione dell’intero sistema portuale sardo. Manutenzioni straordinarie in tutti gli scali, ma anche infrastrutturazioni nell’ambito del Porto Canale che rimuoveranno il freno alla crescita ed al salto di qualità atteso, oramai, da troppo tempo”.
Gli interventi più consistenti, in breve, inseriti nel Piano triennale delle opere portuali
Tra gli interventi più consistenti inserito nell’elenco triennale, per quanto riguarda Cagliari, il completamento della passeggiata di Su Siccu, il consolidamento della banchina antistante al Capannone Nervi, la demolizione del Silos e dei fabbricati di Sa Perdixedda e, non ultime, le opere di infrastrutturazione primaria nel lato Est del Porto Canale – che comprenderanno anche quelle di mitigazione e compensazione, così come stabilito nella conferenza di servizi per la riedizione del Piano Paesaggistico – per la realizzazione del polo nautico.
Manutenzione delle banchine ed adeguamento degli scarichi delle acque meteoriche riguarderanno anche gli scali di Oristano e Portovesme. Su Porto Torres, oltre agli stanziamenti per i lavori dell’Antemurale, parte della spesa interesserà la manutenzione dell’illuminazione, la riqualificazione delle aree archeologiche, l’avvio del secondo lotto della Darsena Servizi e la realizzazione dello scalo di alaggio e varo.
Per quanto riguarda Olbia, sono previsti interventi di potenziamento sulle banchine del porto industriale, dell’illuminazione dell’Isola Bianca ed interventi di manutenzione sulla stazione marittima. Manutenzione sugli asfalti e fondali interesseranno, infine, lo scalo di Golfo Aranci. Per i quattro porti del Nord (compresa Santa Teresa), il 2020 vedrà l’approvazione dell’accordo quadro che ingloberà un budget di 18 milioni di euro per interventi infrastrutturali.