“Ho partecipato oggi all’inaugurazione della Fiera del Mare a Taranto.
“A distanza di 73 anni, Taranto recupera la tradizione storica della Fiera, la cui prima edizione fu inaugurata il 14 agosto del 1946 dall’allora Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, e che oggi si propone di restituire alla nostra città il ruolo di capitale del Mediterraneo.
“La Fiera si svolge al Molo Sant’Eligio ed è organizzata e sostenuta dalla Regione Puglia, con il patrocinio del Comune di Taranto. L’area espositiva ospiterà convegni dedicati allo sviluppo sostenibile del territorio, passando per lo sviluppo costiero. Vi saranno, inoltre, stand espositivi legati alla nautica, all’accessoristica di settore, al mondo del mare e dei motori, allo sport, gastronomici.
“Il calendario di eventi prevede anche l’elaborazione di un’idea di sviluppo di politiche di innovazione nel settore della salute, finalizzate a tutelare, nel tempo, appunto il bene salute a vantaggio dell’individuo e nell’interesse della collettività.
“La prima sessione, programmata nella mattinata di domani, è dedicata alla nautica italiana e al suo sviluppo anche in ambito internazionale. La seconda sessione, che si svolge nel pomeriggio di domani, tratta dell’innovazione nel campo della Blue Economy, per la valorizzazione del territorio e delle sue risorse.
“A sua volta, la giornata del 19 ottobre sarà focalizzata nella promozione della filiera di valore che il Programma Regionale “Apulian Life Style: per una lunga vita felice” genera nella prospettiva di promuovere un consumo consapevole di alimenti tipici e salubri, come il pesce e in genere i prodotti ittici.
“Agli stakeholder del settore e anche ad una comunità di funzionari internazionali provenienti da 11 Paesi del Mediterraneo saranno presentate le azioni per un’itticoltura di qualità e gli impegni per uno sviluppo sostenibile dell’area tarantina. Sappiamo tutti che uno dei più diffusi rifiuti presenti sui fondali e lungo le coste dei mari sono le calze in plastica (reti da cozze) utilizzate nelle attività di mitilicoltura e in genere gli attrezzi derivanti dall’attività di pesca.
“Questa tipologia di rifiuti può essere molto dannosa per l’ecosistema e avere delle ripercussioni sulla salute, poiché la plastica si degrada in frammenti che entrano nella catena alimentare. È necessaria una campagna di sensibilizzazione rivolta agli imprenditori ittici per continuare con la bonifica dei fondali prevedendo la trasformazione e il riutilizzo delle calze in plastica scarto della mitilicoltura, realizzando appositi centri di raccolta; occorre anche individuare nuove tecnologie e materiali innovativi per sostituire le reti in polipropilene, nell’ottica dell’economia circolare.
“Tornare capitale del bacino del Mediterraneo, a cui guardare come esempio di sostenibilità, è l’obiettivo della Città e del territorio. Taranto non deve e non può identificarsi con il grande stabilimento siderurgico, ma è pronta a valorizzare le sue risorse paesaggistiche, turistiche e di economia sana.”