Trieste– “Vogliamo favorire la corretta gestione dei rifiuti che accidentalmente vengono raccolti in mare durante le attività di pesca e da diportisti e associazioni di volontariato nell’ambito di specifiche iniziative di pulizia degli specchi d’acqua e dei fondali. Il protocollo siglato insieme a molte realtà che vivono il mare è importante perché dà il via al progetto pilota aMare fvg che, in una prima fase, riguarderà il Golfo di Trieste ma che è nostra intenzione allargare alle altre aree marine del Friuli Venezia Giulia“
Ad affermarlo, oggi a Trieste, è stato l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, nel corso della presentazione del documento firmato contestualmente da Regione, Comune di Trieste, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Capitaneria di Porto di Trieste, Arpa Fvg, AcegasApsAmga spa, HestAmbiente, associazioni ambientaliste riconosciute, associazioni di immersione, società di pesca e, infine, società nautiche e marine.
“Con iniziative di questo tipo – ha aggiunto Scoccimarro – la Regione dimostra di essere in prima linea nella battaglia contro la diffusione delle plastiche e dei rifiuti”.
Attraverso il monitoraggio della quantità e della tipologia dei rifiuti, il progetto aMare fvg si pone l’obiettivo di definire precise modalità di gestione dei materiali abbandonati nelle nostre acque nel rispetto dell’ambiente e delle normative di settore. I pescatori, i diportisti e i sommozzatori potranno raccogliere quanto rinvenuto in mare o sui fondali marini, trasportarlo a terra e conferirlo presso apposite aree dotate di cassonetti identificati con il logo aMare fvg. Il progetto pilota contempla anche la possibilità di utilizzare dei seabin, cestini di raccolta opportunamente segnalati, che galleggiano in superficie e sono in grado di intercettare in modo autonomo i materiali e le plastiche.
“Oltre alla forte sensibilizzazione sulle tematiche ambientali – ha sottolineato l’assessore – con questa iniziativa vogliamo anche fare informazione sugli strumenti legislativi in vigore nel nostro Paese. A livello nazionale, per esempio, è stato approvato il disegno di legge Salvamare che consente ai pescatori di portare a terra i rifiuti raccolti durante la pesca. Nei porti, infatti, dovranno essere allestiti appositi punti di raccolta e verranno introdotti meccanismi premiali di tipo economico per gli stessi pescatori che, in questo modo, possono diventare dei veri e propri operatori ecologici del mare”.
Come ricordato durante la presentazione del progetto, il fenomeno del marine litter, ovvero dei rifiuti presenti nei nostri mari, risulta essere in aumento anche in Friuli Venezia Giulia. Si parla di 6,5 tonnellate che sono equivalenti a circa 3 camion all’anno. Stime mondiali indicano che ogni minuto viene immesso in mare un camion di spazzatura. Studi recenti, infine, quantificano la presenza di microplastica nel Mar Mediterraneo in circa 500 tonnellate destinate a finire nella catena alimentare. ARC/RT/fc