SCIOPERO DEI LAVORATORI PORTUALI E GUARDIE AI FUOCHI
ROMA-Un nuovo incidente sul lavoro, sabato, ha mietuto l’ennesima vittima, un lavoratore Guardia ai Fuochi del porto di Trieste. È sempre più lungo l’elenco delle morti sul lavoro nonostante i nostri continui allarmi e richieste di monitoraggio costante affinché ci si attenga scrupolosamente ai protocolli sulla sicurezza.
Le aziende devono continuare ad investire sulla formazione, la prevenzione e le attività di controlloperché possono essere le uniche armi per debellare o quanto meno arginare questo triste fenomeno. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che impone un tavolo permanente di confronto per individuare, evidentemente, nuove ed ulteriori disposizioni per salvaguardare la vita di ogni lavoratrice e lavoratore perché non si può continuare a morire durante la prestazione lavorativa.
È sempre più urgente, nei porti, agire sui rischi da interferenze attraverso precisi interventi sull’organizzazione del lavoro ed insistere sull’armonizzazione dei d.lgs. 272/99 e 81/08 considerando la pesante e grave incidenza degli infortuni che sempre più spesso sono mortali. Ogni lavoratore ha il diritto di poter lavorare in sicurezza e nel rispetto dei disposti normativi specifici per ogni settore produttivo.
Gli enti, nessuno escluso, devono profondere ogni massimo sforzo per prevenire e evitare che aumenti il numero di morti sul lavoro. Intanto, esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore che è deceduto sabato a Trieste e ci affidiamo alle indagini del caso per individuarne le cause ed eventualmente i colpevoli.
Un ennesimo incidente mortale che ci impone di programmare lo sciopero Nazionale dei lavoratori Portuali e delle Guardie ai Fuochi di 1 ora per martedì 1° ottobre per ogni singolo turno o prestazione di lavoro. In aggiunta le strutture potranno organizzare una raccolta fondi da destinare alla famiglia della vittima. Le Segreterie territoriali sono tenute a dare comunicazione dell’articolazione dell’astensione alle aziende. Saranno comunque garantite le eventuali prestazioni minime di cui all’autoregolamentazione provvisoriadi legge.