Londra. Rimangono pochi mesi per l’entrata in vigore del limite globale del contenuto di zolfo del combustibile marino, fissato dall’International Maritime Organization per il 1° gennaio 2020.
Gli operatori dello shipping mondiale hanno sperato in un rinvio delle applicazioni normative IMO 2020, sulla riduzione degli inquinanti prodotti dall’uso di combustibili marini. Puntuale è giunta la precisazione della Direzione Affari Legali ed Esterni dell’Organizzazione Marittima Internazionale, spiegando che non vi sarà alcuna possibilità di rinvio della scadenza del 2020 del limite di zolfo contenuto nei combustibili.
La Direzione IMO è consapevole dei problemi operativi che le navi incontreranno per l’uso di nuovi carburanti e perché la norma sugli impianti diverse tipologie di scrubber richiede coerenza e uniformità tecnologica. In quest’ultimo periodo di transizione, anche se l’industria marittima, dallo shipping, alle raffinerie, agi impianti diversi di bunkeraggio e alle strutture portuali, si sta preparando per affrontare il 1° gennaio 2020, molte domande tecnico-legali non trovano ancora risposte da parte dell’IMO, soprattutto sulle nuove tipologie di carburanti a basso tenore di zolfo.
Dal punto di vista procedurale, non esiste la possibilità di qualche cavillo burocratico che consenta al regolamento dello 0,50% di far slittare la data del 1° gennaio 2020. Se uno Stato membro, nella propria autonomia, desiderasse rimandare la data o modificare il limite di zolfo, dovrebbe rinegoziare tutto l’iter procedurale dall’inizio della durata di circa 22 mesi, senza intoppi. Intanto, a oggi, non vi è stata nessuna richiesta di modifica del limite di zolfo da parte degli Stati membri.
Ricordiamo, che la decisione di fissare il termine dello 0,50% per il limite di zolfo al 1° gennaio 2020 è stata presa nell’ottobre 2016, confermata in sede di Comitato per l’ambiente marino (MEPC = Marine Environment Protection Committee). Già nel 2008 furono adottati gli emendamenti alla Convenzione MARPOL dell’IMO, Allegato V I. Uno slittamento della data 2020 richiederebbe ancora una volta degli emendamenti alla MARPOL da parte del MEPC con il sostegno degli Stati membri, gli stessi che hanno sostenuto la data del 1° gennaio 2020 con una schiacciante maggioranza.
Tale limite globale dello 0,50% m/m (massa/massa) di zolfo nel carburante per uso marittimo, si riferisce a quello utilizzato dalle navi mercantili su rotte internazionali; oggi, la maggior parte del bunker di navi è costituito essenzialmente da olio combustibile con tenore di zolfo al 3,5%. Politicamente e tecnicamente, un ipotetico rinvio della data dovrebbe superare quella maggioranza e dovrebbe considerare gli impegni economici di molte società armatoriali che già si sono messi in regola. Da parte dell’IMO sono state prodotte “guida” e documentazione tecnica per consentire agli armatori di attuare i requisiti per adeguare le proprie navi.
Qualsiasi problema che possa trattare i necessari cambiamenti o adattamenti, può essere portato all’attenzione della prossima riunione del MEPC nell’aprile del 2020 o nella riunione del Comitato per la Sicurezza marittima (MSC) nel maggio 2020. Qualora le navi dovessero riscontrare problemi operativi a causa dei nuovi carburanti a basso contenuto di zolfo in fase di sviluppo o con la segregazione del carburante o altri problemi, questi saranno segnalati e sottoposti al controllo dello Stato di approdo o degli Stati di bandiera.
L’IMO ha sviluppato delle linee guida per aiutare il controllo da parte dello Stato di approdo a far rispettare il regolamento in modo coerente in tutto il mondo, senza differenziare armatori, compagnie di navigazione e comandanti di navi. L’IMO 2020 s’imporrà al mondo dello shipping un passaggio culturale: non più l’uso dell’ambiente marino per soli fini commerciali e per il processo del trasporto marittimo; ma sarà imposta una navigazione sostenibile votata alla difesa dell’ambiente e dell’atmosfera.