ZES Adriatica: il “si” del Governo nazionale

Bari. Fra i tanti “no” del governo Lega-M5S, arriva il “si” per la Adriatica. Lo slancio risolutore per l’approvazione si deve al Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, e all’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, Cosimo Borraccino. Il percorso burocratico – amministrativo è terminato e si apre la fase più incisiva, quella tutta concernente le imprese del territorio.

Imprese che dovranno dimostrare di essere capaci di intraprendere le opportunità di notevoli benefici fiscali e semplificazioni amministrative che la zona economica speciale interregionale “Adriatica” darà in termini di sviluppo economico e di occupazione. Così, dopo l’approvazione della Zes “Ionica”, giorni addietro, con il via di quella “Adriatica”, la Puglia si presenta sui mercati con il primato di prima regione in Italia con due strumenti infrastrutturali – economico – finanziari. L’istituzione delle due Zes pugliesi rappresenta un importante passo avanti sulla strada del rafforzamento del sistema logistico e la rete dei porti, interporti e centri di distribuzione merci e manufatti, ridando slancio all’, asse portante dello sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia.

Unione . Le politiche dell’Unione europea hanno come fulcro strategico il trasporto marittimo. Infatti, il progetto europeo delle “”, sviluppato nell’ambito dello short sea shipping, da un lato, e il grande progetto cinese delle nuove “Vie della Seta”, dall’altro, ridisegnerà rotte, porti e soprattutto lo shipping nel Mediterraneo. La navigazione a corto raggio è l’unico sistema di e/o persone capace di generare sviluppo e occupazione dei territori.

Puglia. La Puglia, con i suoi tre porti hub multifunzionali e la costellazione di porti minori, unitamente alla sua peculiare configurazione geografica, nel quadro del trasporto a corto raggio, ha un ruolo particolarmente dominante rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno d’Italia. I due sistemi portuali, dell’Adriatico meridionale e dello , con le due Zes, Adriatica e Jonica, dovranno far coincidere le loro strategie sui porti, nei quali s’intendono valorizzare gli insediamenti imprenditoriali e progetti d’investimento capaci di rendere trainanti i settori dell’economia interregionale, quali l’agroalimentare, l’aeronautica, il turismo culturale e di pleasure, compresa l’intera filiera del Made in Italy.

La Legge. Dopo anni di dibattito, la realizzazione delle Zes è frutto del D.L. 20.06.2017 n.91- Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno – con l’ultima modifica L. 03.08.2017 n. 123. All’articolo 4, comma 2, viene specificato che per “Zona Economica Speciale” si intende una zona geograficamente delimitata e identificata, all’interno dei confini statali, composta anche da aree territoriali non direttamente adiacenti, purchè abbiano un nesso economico funzionale con il porto.

E ancora, al comma 6 dello stesso articolo, è previsto che il soggetto per la gestione dell’area Zes sarà un Comitato di indirizzo composto dal Presidente dell’A.P., da un rappresentante della Regione e da un rappresentante della , senza compenso o indennità di carica per tutti. Il Comitato d’indirizzo si avvale del Segretario generale dell’AdSP che dovrà assicurare la piena operatività delle aziende presenti nella Zes; l’utilizzo di servizi sia economici sia tecnologici dell’ambito Zes; l’accesso alle prestazioni di servizi da parte di terzi.

Il Comitato d’indirizzo dovrà confrontarsi sempre con gli stakeholder locali, nazionali e internazionali. Attirare investimenti di grandi gruppi nazionali o multinazionali che consentano di assorbire mano d’opera in uscita da settori di crisi da ristrutturare; rafforzare le dei settori che hanno una base produttiva (agroalimentare, logistica, automotive e distribuzione, farmaceutica, chimica e aeronautica); promuovere investimenti nei settori di riferimento del territorio (servizi, turismo, meccanica e altro) e soprattutto valorizzare i sistemi portuali e le piattaforme degli snodi logistici.

Nel campo finanziario, oltre al credito d’imposta, la regione Puglia propone un sistema di agevolazioni fiscale. Finanziarie, articolato su quattro leve: ricerca ed innovazione, competitività ed occupazione, sostenibilità e qualità ambientale, merito e lungimiranza. Come strumenti, la Puglia mette a disposizione i P.O.R. e agevolazioni a vario titolo;  legge 181/189 recante misure a sostegno delle aree di crisi industriale complesse; finanza locale; agevolazioni in materia di IRAP, IMU, TASI, TARI;  per i consorzi ASI esenzioni spese istruttoria.

AdSP MAM. Il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Meridionale, Prof Ugo Patroni Griffi, nel complimentarsi dell’avvenuta istituzione della Zes “Adriatica” ha dichiarato: “… bisognerà adottare immediatamente il kit localizzativo, un pacchetto di misure incentivanti (fiscalità locale e semplificazioni) e le Zone Doganali Intercluse, da svilupparsi attraverso un virtuoso partenariato pubblico privato che, sono convinto, rappresenteranno la svolta per l’economia meridionale, orientata da quest’opportunità d’internazionalizzazione in grado di generare, in maniera sostenibile, numerosi nuovi posti di lavoro”.

“Ed ancora – sottolinea Patroni Griffi – servono infrastrutture per l’implementazione dell’economia retroportuale:  insediamento di servizi essenziali, quali Industrial Parks (Parchi Industriali) che comprendano infrastrutture, trasporti, utilities; Eco-Industrial Parks (Parchi Eco – industriali) attraverso comunità di imprese manifatturiere e di servizi alla ricerca di migliori performance dal punto di vista economico e ambientale attraverso la collaborazione nella gestione di elementi quali energia, ciclo della acque, riciclo di materie prime e così via; e Technology Parks (Parchi tecnologici) che abbiano l’obiettivo di  promuovere la cultura dell’innovazione, stimolando e gestendo i flussi di conoscenza tra università, centri di ricerca, aziende e mercati, facilitando la creazione e la crescita di imprese innovative attraverso processi di incubazione e supporto agli spin-off.”

Intanto, è partito  l’avviso pubblico agli Enti Locali della Regione Puglia, finalizzato alla presentazione di domande di candidatura delle aree di proprio interesse, ricadenti nel territorio di competenza, per l’inserimento nelle perimetrazioni definite dai Piani di Sviluppo Strategici delle Zone Economiche Speciali Interregionali Ionica e Adriatica, fino ad esaurimento delle are disponibili e non ancora assegnate.