Teheran. L’Iran ha liberato, l’altro giorno, nove membri dei dodici dell’equipaggio indiano della petroliera m/t Riah battente bandiera di Panama, sotto sequestro dal15 luglio.
La notizia è trapelata oggi, e la liberazione dei marittimi indiani fa parte di una strategia di alleggerimento della tensione della crisi nello Stretto di Hormuz. La Guardia Rivoluzionaria islamica, aveva intercettato la m/t Riah dopo che la petroliera aveva effettuato una chiamata di soccorso, vicino all’isola iraniana di Larak, nello Stretto di Hormuz, e sequestrata con l’accusata di traffico illegale di carburante.
Rimangono ancora sotto sequestro tre membri dell’equipaggio della Riah e non è stato fornito alcun motivo sulla loro detenzione. Sono indiani anche i diciotto membri dell’equipaggio della Stena Impero con i tre russi, uno lettone e uno filippino.
La Stena Impero è sequestrata nel porto di Bandar Abbas dal 19 luglio scorso. Il Ministero degli Esteri dell’India sta lavorando con azioni forti per liberare tutti i restanti marittimi indiani, soprattutto dopo la visita di suoi diplomatici a bordo della nave di giovedì scorso.
L’India ha legami politici ed energetici di lunga data con l’Iran, ma ha tagliato tutte le sue forniture di petrolio a causa delle sanzioni statunitensi.
Con la liberazione dei nove marittimi indiani, il Governo iraniano lascia intendere che sarebbe disposto a scambiare la Stena Impero con la nave iraniana, la Grace I, sequestrata dai Royal Marines a Gibilterra il 4 luglio per presunto trasporto di petrolio iraniano in Siria in violazione delle sanzioni internazionali.
Londra. Intanto, ieri 28 luglio, l’HMS Duncan della Royal Navy è giunta nel Golfo Persico per sostenere il “passaggio sicuro” delle navi battenti bandiera britannica attraverso lo Stretto di Hormuz. Il cacciatorpediniere Duncan lavorerà con la fregata Montrose fino alla fine di agosto, quando quest’ultima sarà messa fuori servizio.
Stretto d Hormuz. Lo Stretto di Hormuz, una lingua di mare più importante e strategica del mondo, è lungo circa 90 miglia nautiche, con una larghezza che varia da circa 52 miglia a 21 miglia. Un terzo del Gnl mondiale e circa il 20% del petrolio mondiale passa per questo stretto di mare. L’US Energy Information Administration (EIA) afferma che solo l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti hanno pipeline che possono mandare petrolio greggio al di fuori del Golfo Persico e hanno la capacità aggiuntiva di aggirare lo Stretto di Hormuz. Cina, India, Giappone, Corea del Sud e Singapore sono le maggiori destinazioni per il greggio attraverso lo Stretto di Hormuz.