Genova-Nel corso della sessione “SMART PORT & LOGISTICS”, organizzata nell’ambito della Port&ShippingTech a Genova, Fabrizio Vettosi, Consigliere Confitarma, ha evidenziato che i Porti-Terminals hanno caratteristiche diverse a seconda delle diverse funzioni e che occorre distinguere tra automazione (tipica dei terminals container ad alta standardizzazione) e Smart port (comune a tutti e tendente verso l’innovazione per rendere il ciclo-nave più efficiente). Esiste poi l’infrastruttura soft, ovvero la governance ed i processi burocratici, oltre che lo sviluppo dei “green port”.
“Tutto ciò richiede uno sforzo ed un’integrazione da parte delle autorità preposte – ha affermato Fabrizio Vettosi – oltre alla componente dei servizi tecnico-nautici, oggi più che mai oggetto di attenzione e revisione e su cui il dibattito è vivo”.
Questo complesso sistema rende l’infrastruttura portuale una delle più complesse, e l’insieme delle componenti genera il costo totale e la relativa competitività dei porti.
“Con il ridursi dei costi di trasporto (navi più grandi, non solo container, e che consumano meno) diventa cruciale il “cargo time” – ha sottolineato Vettosi aggiungendo che – secondo le mie stime il ritardo di un giorno per merce convenzionale proveniente dal Far East, può incidere dello 0,30% sul costo della logistica mentre tre giorni fanno quasi un punto percentuale “.
“Dobbiamo renderci conto che la logistica pesa sulle nostre merci e se l’approccio non è sistemico a perdere sarà la competitività della nostra industria”.