L’AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE DEL MARE ADRIATICO SETTENTRIONALE INCONTRA GLI OPERATORI DEI PORTI DI VENEZIA E DI CHIOGGIA

Venezia-Un’ampia delegazione composta da una trentina di rappresentanti e operatori delle comunità portuali veneziana e chioggiotta ha incontrato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino, e il Segretario Generale, Martino Conticelli. Nel corso dell’incontro privato si è tenuta una discussione particolarmente costruttiva su alcuni dei temi più urgenti che interessano sia i traffici mercantili sia quelli passeggeri di entrambi gli scali lagunari.

A questo proposito, i presenti sono stati concordi nell’affermare con forza la necessità di sostenere la vocazione commerciale-industriale di entrambi i porti lagunari a fianco e in sinergia con la vocazione turistica, nella convinzione, sostenuta dai dati e dai recenti accordi e operazioni finanziarie – commerciali, che sia il sia il porto di possono e devono continuare a crescere in termini di competitività internazionale sul fronte dei traffici – particolarmente nei settori delle rinfuse, , e – esprimendo appieno la loro predisposizione eminentemente multi-purpose e sfruttando le possibilità offerte dalla nuova Via della Seta.

L’incontro si è rivelato un’utile occasione per aggiornare gli imprenditori e i gestori presenti sulle recenti riunioni ministeriali in tema di grandi navi e sui possibili risvolti per il porto di Chioggia, nell’eventualità che Val da Rio si rivelasse la località prescelta per il nuovo terminal crocieristico. Sempre su Chioggia, il presidente ha ricordato che la questione “impianto GPL” può, a questo punto, trovare una soluzione solo a Roma, dove il MIT e il MISE devono istituire delle commissioni autorizzative che possono intervenire decidendo nel merito.

La discussione si è poi concentrata sul tema fondamentale dell’escavo dei sedimenti che interessa tutte le attività di manutentivo dei canali portuali di Venezia e di Chioggia. La posizione condivisa dai presenti è che serve una forte accelerazione per superare l’attuale situazione di impasse provocata dalla mancata sostituzione del cosiddetto “Protocollo fanghi”, un documento redatto nel 1993 e che oggi non è in grado di garantire la necessaria operatività, particolarmente in riferimento a una laguna che ha progressivamente modificato i profili dei sedimenti, oggi molto meno inquinanti di quanto riscontrato negli scorsi decenni.

Questa discrepanza si ripercuote sulle manutenzioni ordinarie del porto che diventano economicamente insostenibili, poiché i fanghi dragati devono essere spesso trattati come pericolosi rifiuti speciali, anziché essere utilizzati per ricostituire le barene e ripianare le casse di colmata.
E’ stata riaffermata, inoltre, l’urgenza del problema del conferimento dei sedimenti: i siti normalmente utilizzati hanno ormai una capacità residua quasi nulla e occorre individuare subito nuove aree dedicate a quest’attività che è continua e fondamentale per il mantenimento dell’operatività degli oltre 60 km di canali portuali gestiti dall’Autorità di Sistema Portuale.

La discussione ha toccato anche il tema del nuovo DPSS, il Documento di Programmazione Strategica di Sistema, in fase di redazione e che sarà prodromico poi alla revisione dei Piani Regolatori Portuali di entrambi i porti lagunari. La definizione precisa delle aree con funzione di interazione porto-città è, a seguito della riforma del 2016, un passo fondamentale per poi procedere a finalizzare i due PRP, per questo l’AdSP sta interagendo con le amministrazioni comunali competenti al fine di giungere a un’intesa in tempi rapidi, permettendo di progettare e rilanciare al più presto lo sviluppo delle aree portuali.

Sul tema della vertenza sindacale che interessa la Nuova Compagnia Lavoratori Portuali, l’AdSP ha ribadito l’impegno costante nel tentare di ricomporre il contrasto in seno alla cooperativa, per quanto l’ordinamento non permetta all’Autorità di intervenire direttamente nelle questioni finanziarie e interne della società ma consenta solo di svolgere un ruolo di , controllore e, in questa fase, di “stanza di compensazione” per le parti interessate.

Il presidente Musolino, infine, ha condiviso con i presenti gli ottimi risultati registrati nell’ultimo anno da tutti i comparti dei porti lagunari che impiegano oltre 19.000 lavoratori complessivamente. Un focus particolare è stato dedicato al terminal di Fusina e al traffico ro/ro e ro/pax che continua a crescere a doppia cifra e che promette un ulteriore raddoppio dell’attività con la prossima entrata in funzione della seconda darsena.