Quasi cinque anni di studio, sperimentazione, confronto e analisi del fabbisogno degli operatori del cluster marittimo. Un’ampia rete di soggetti coinvolti che comprende Vitrociset a LEONARDO company, CRS4, Università degli Studi di Cagliari, CTM, CICT, Click&Find, Flossalab, 4CMultimedia e l’AdSP del Mare di Sardegna, in qualità di utilizzatore finale.
Risultato, un software informatico innovativo, nel quale confluiscono informazioni sul trasporto merci, passeggeri e crocieristi, interfacciato con sistemi istituzionali nazionali e terzi per l’incremento della sicurezza in porto e la riduzione dei tempi delle operazioni in banchina e delle possibilità di errore. In sintesi, Cagliari Port 2020 – progetto di ricerca e innovazione finanziato per un importo di circa 9 milioni di euro dal MIUR, nell’ambito dell’avviso PON 2007-2013 Smart Cities and Social Innovation – giunto oggi alla conclusione con il workshop di chiusura, organizzato nella sala congressi del Terminal Crociere del Molo Ichnusa di Cagliari.
Una mattinata nel corso della quale è stato stilato il bilancio di attività, con un confronto tra i principali attori che hanno contribuito a creare le tre piattaforme che alimentano l’intero progetto. La prima, il Port Community System, ossia una piattaforma telematica per la digitalizzazione e la dematerializzazione delle pratiche di accompagnamento ai processi del trasporto merci e persone, interfacciata con i principali sistemi istituzionali nazionali in uso alle Capitanerie di Porto e alle Agenzie delle Dogane (PMIS e AIDA).
La seconda, un software per il brokeraggio dedicato agli operatori di ultimo miglio, in grado di organizzare, controllare e ottimizzare, in tempo reale, i processi di trasporto e consegna delle merci, riducendo i chilometri percorsi, agevolando la cooperazione tra i diversi attori e l’accesso ai nodi logistici di riferimento. Ultima, una serie di strumenti per lo sviluppo del turismo e la promozione del territorio, in un ambiente informatico utile ad agevolare l’incontro tra l’offerta degli operatori di settore e la domanda generata dal Cruise Port, consentendo al turista di essere accompagnato nella scoperta del territorio. Dodici le agenzie marittime che, dal mese di luglio 2018, sono state coinvolte nella sperimentazione del sistema di Port Community.
Quasi un anno di lavoro nel corso del quale sono state monitorate 1700 toccate nave, con caricamento su portale della relativa documentazione (fascicolo nave) ed esportazione del dato nei formati statistici richiesti dall’Unione Europea. La fase di studio ha anche consentito analizzare il livello di sicurezza portuale e di testare nuove soluzioni per la gestione delle liste passeggeri ed equipaggio, nonché i moduli aggiuntivi per un sistema di controllo accessi all’area sterile basati sul controllo biometrico.
Per quanto riguarda la componente di promozione del territorio, nell’ambito del progetto Cagliari Port 2020 è stata portata avanti la sperimentazione di Sardinia Ship Supply. Iniziativa condotta con il supporto di Confcommercio Sud Sardegna, finalizzata all’incontro tra domanda e offerta dei prodotti tipici locali, consentendo di attivare trattative sia in forma strutturata che in forma libera. Alla sperimentazione hanno partecipato 21 fornitori locali con 134 prodotti tipici caricati sul portale.
“Il workshop odierno – spiega Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – chiude una fase di studio e sperimentazione, ma apre un nuovo scenario nell’evoluzione digitale del sistema portuale. Oggi collaudiamo una piattaforma che ingloberà pratiche nave, statistiche, dati di accesso in porto per l’innalzamento del livello di security e, grazie ad una serie di algoritmi, piloterà anche la scelta del turista che passa dai nostri scali nella scoperta del territorio e dei suoi prodotti tipici”.
Solo una prima fase di un lungo percorso, quella conclusa con il workshop finale. “Il nostro obiettivo – conclude Deiana – è quello di utilizzare il progetto pilota di Cagliari Port 2020 per estendere la sperimentazione anche sugli altri scali ed integrarlo, nell’ottica della capitalizzazione, con altri progetti europei ai quali la nostra AdSP ha partecipato attivamente. Un passo necessario che ci consentirà di allinearci velocemente ai sistemi avanzati già utilizzati nei principali porti del Nord Europa”.