Venezia-Era prevedibile! Così, nell’attesa di risultanze tecniche certe riconducibili all’inchiesta sulla passeggeri MSC Opera, al fine di mitigare il ripetersi di altra criticità occorsa, si è reso necessario adottare misure addizionali di sicurezza della navigazione. La Direzione Marittima di Venezia – Guardia Costiera – ha emanato la nuova ordinanza che introduce e rende cogenti ulteriori misure di sicurezza della navigazione per il transito delle unità navali (comprese le grandi navi) nei canali lagunari marittimi dalla Bocca di Porto di Lido fino al bacino di evoluzione della Marittima.
Ora non si vuole commentare l’Ordinanza che si riporta a fondo articolo, ma riteniamo che alcune misure erano già inserite, secondo Solas, nei vari protocolli di “atterraggio” e di manovre di avvicinamento in un porto. Mi riferisco alle dovute operazioni di verifica della sala macchine (Engine Control Room) su tutti gli elementi che consentono il cd “moto vario”; verifica di funzionamento della timoneria principale e ausiliaria, test di approntamento e verifica dello “stand by” ed altro. Il dubbio: tutto ciò era fatto o per abitudine, stress, si riteneva fatto, tanto non può succedere?
Senza offesa per nessuno e seguendo il motto che chi sta a bordo naviga e chi sta a terra giudica, so benissimo che certi incidenti si verificano e capitano. Ho sempre insegnato che l’errore ultimo, causa di un incidente, è frutto di una catena di errori precedenti considerati banali e superabili dal team di bordo. E oggi, con un’automazione navale spinta presente a bordo di queste navi, e un’informatica che potrebbe incepparsi per qualsiasi input, dove sta il Comandante, il Capitano e non voglio dire il “conduttore”, termine che non condivido per niente.
Così si resa obbligatoria un’ordinanza. Le unità navali in transito su Venezia dovranno garantire costante presidio di personale di bordo del locale timoneria di emergenza, in contatto con la plancia e sala macchine; adottare una procedura di arresto d’emergenza della sola propulsione considerando gli spazi di manovra limitati; garantire verifiche e test ed esercitazioni, in atterraggio verso il porto di Venezia, e comunque entro le 48ore che precedono l’ingrasso in laguna, e comunicare alla Capitaneria di Porto di Venezia.
Altre novità riguardano i limiti di velocità: 8 (otto) nodi dalle Bocche di Porto fino al Forte di Sant’Andrea; 5 (cinque) nodi per la navigazione dal Forte di Sant’Andrea fino al bacino di evoluzione della Stazione Marittima. L’intervallo minimo – ai fini della pianificazione degli accosti – tra un transito e il successivo è fissato in: 1 (una) ora e 30 (trenta) minuti, per le unità destinate a lasciare gli ormeggi VTP 117 e VTP 123; – 1 (una) ora per tutti gli altri casi.
E’ previsto il terzo rimorchiatore in base alla stazza della nave, impiegando cavi tipo dynema, con tiro certificato non inferiore a 250 tonn.; e sottoporre i cavi di rimorchio impiegati dalla flotta, nonché tutti gli apprestamenti tecnici di bordo utilizzati per il servizio di rimorchio, a certificazione di collaudo , con cadenza almeno bimestrale. Non vi è dubbio che tutto questo comporterà maggiori costi per le compagnie di cruising e tempi dilatati nelle operazioni portuali.
Ordinanza