Dall’indagine del Propeller Club al Transport&Logistic di Monaco di Baviera: Traghetti,crociere,infrastrutture : pregi e criticità del porto di Venezia

Tre secche domande a decine di operatori del trasporto mondiale presenti al Transport & Logistic appena conclusasi a per indagare sulle potenzialità e sule criticità del porto di . Dall’indagine conoscitiva realizzata da una qualificata rappresentanza dell’International Propeller Club Port of Venice è emerso come devastante per la Città e il porto sia stato il recente incidente nautico della mn. Opera della MSC e come l’inadeguatezza delle infrastrutture penalizzino lo sviluppo della portualità a favore di altri scali non sempre viciniori.

Per problemi di spazio riportiamo una sintesi dell’indagine che, pur nella sua stringatezza, potrebbe rappresentare un prezioso contributo per tracciare nuove e più concrete ipotesi di sviluppo per la portualità veneta e per  la sua policy infrastrutturale.

“Nel corso dei nostri incontri – chiosa il presidente del Propeller – abbiamo riscontrato come l’interesse degli operatori presenti,  impegnati a discutere sui grandi temi del trasporto intermodale a livello mondiale,  sia stato  indirizzato  non certo  alla sola presenza del singolo porto ma a tutto il  sistema trasportistico  di cui fa parte come ben hanno fatto i porti della Liguria promuovendo il proprio sistema  e quelli del con Trieste e Monfalcone insieme all’interporto di Pordenone ecc.ecc., solo per citarne alcuni !

. Non è stato così, invece, per il porto di Venezia nel cui stand campeggiava il grande ponte di Rialto, qualche foto di operazioni portuali per vari settori di traffico e una luminescente insegna con su scritto “ Rialto Bar ”. Ovvio quindi , per i tanti operatori intervistati , collegare il porto al turismo più che alla sua funzione commerciale e industriale e, conseguentemente, all’incidente della mn. Opera riportato nelle prime pagine dei media mondiali”.
Di seguito la sintesi dell’indagine:

TRANSPORT LOGISTIC – MONACO    –   Indagine conoscitiva sulle potenzialità e criticità del porto di Venezia
Domande:

1) Qual è la sua percezione in merito alla crocieristica su Venezia anche a seguito dell’incidente nautico accaduto nei giorni scorsi?

2) Come vede lo sviluppo del porto commerciale di Venezia relativamente a potenzialità dei suoi terminals contaniner, rinfuse, projet cargo in funzione delle nuove rotte commerciali e della BRI?

3) Che cosa consiglierebbe per sviluppare ulteriormente i traffici commerciali da e per l’Europa operati dal porto di Venezia?

Risposte:
A. SIMPLY CARGO – Hungary (logistic international)
1) E’ difficile che le crociere rimangano a Venezia perché é troppo pericoloso per la città
2) Non bene in quanto i fondali non sono profondi e le navi sono sempre più grandi
3) Spostare il traffico molto lontano dalla città perché Venezia è percepita più quale importante meta turistica.

B. FRANCE CARGO HANDLING
1) Non è normale che una nave passi in bacino di San Marco, è pericoloso e crea pollution
2) Trieste é vicina ed è da preferire come porto
3) Occorrerebbe fare ma a Trieste (riporto testualmente…)

C. ASIA SHIPPING (Brasile)
1) La dimensione del porto potrebbe rappresentare un problema
2) Se i traffici si incrementassero ci sarebbe bisogno di spazi al di fuori della città
3) E’ una città conosciuta per il turismo e sposterei i traffici altrove, considerato che ha i fondali bassi: anche in Brasile abbiamo avuto un problema simile con un porto ed è stato deciso di saltarlo perché i lavori di dragaggio e costruzione di un nuovo terminal sono diseconomici.

D.  COSCO
1) All’estero non è percepito in maniera così grave l’incidente (in Thailandia capita spesso…)
2) Venezia è vocata al turismo e sarebbe meglio si dedicasse solo a questo
3) Non ci sono spazi adeguati per sviluppo dei traffici commerciali sul territorio di Venezia

E. CDIRS (Cina)
1) Non crede che le grandi navi in “centro città” vadano bene
2) No interesse a sviluppo dei traffici in sud Europa in quanto il grosso dei traffici che hanno è nel Nord Europa ed i suoi porti
3) Servirebbero fondali più profondi

F. UKRAINIAN RAILWAY
1) No grandi navi a Venezia, è impossibile
2) Non hanno interesse a sviluppare traffici su Venezia
3) Per il momento non operano in Europa e sono una compagnia di Stato

G. ANEK
1) Il Terminal di Fusina è un terminal moderno che offre molte facilities, da qui possono partire navi più piccole che portano i turisti a Venezia
2) Le proposte potrebbero essere tre:
a. navi grandi a Fusina e creare degli shuttle verso Venezia
b. lasciare che in Canale della Giudecca  passino solo grandi navi
c. lasciare che in canale della Giudecca  passino solo barche locali di  piccole dimensioni
3) Il Terminal di Fusina è la chiave di volta del sistema del traffico marittimo del Porto di Venezia: ha standard elevati di qualità ed offre “better facilities”, motivo per il quale sarebbe opportuno si espandesse ulteriormente.

H. GRIMALDI
1) Non sanno esprimersi o preferiscono non farlo in punto crocieristica su Venezia
2) L’importanza strategica di Venezia per il Gruppo Grimaldi è confermata
Venezia è importante per i trailer dalla Grecia ed il terminal di Fusina risponde alle esigenze dell’armatore.
3) La puntualità è preferita al risparmio sia in termini di velocità nave che di servizi a terra resi quando la merce arriva. E’ bene monitorare queste tempistiche per rendere un servizio apprezzato dai clienti e fare la differenza sul mercato.

I.    BALTIC SHIPPING
1) Non svolgono servizi cruise e pertanto non sono in grado di fornire una risposta attendibile;
2) Il Porto di Venezia rappresenta una snodo fondamentale per i traffici con l’Asia. Sarebbe opportuno incentivare, anche con finanziamenti provenienti dal Far East, lo sviluppo di nuovi canali commerciai e, soprattutto, linee ferroviarie che consentano di raggiungere i paesi nordici in minor tempo rispetto allo scalo dei Porti del northern range.
3) Sono indispensabili le infrastrutture che in Italia, rispetto all’Europa centrale, sono ancora troppo carenti;

L.    BANDIC MARITIME DOO (Croazia)
1) La crocieristica a Venezia è molto importante anche se la città è molto “delicata”. Sarebbe opportuno spostare il Terminal fuori dal centro storico per rendere meno pericoloso il transito delle grandi navi;
2) Come scalo commerciale Venezia è di scarso interesse per loro, in quanto si appoggiano ai Porti di Koper per i contenitori (che funziona benissimo) e a Trieste per le rinfuse. Monfalcone viene preferito per quanto riguarda la merce varia. Solo per il project cargo le aziende croate scelgono Venezia.
3) Sarebbe utile incentivare con benefici fiscali l’insediamento di multinazionali straniere nell’entro terra veneziano: queste potrebbero “dirottare” i loro traffici da altri porti europei a quello di Venezia;

M.    CONTAINER TRANSPORT DIENST (GERMANIA)
1) Anche se per loro non è di interesse il traffico turistico, ritengono che le grandi Navi debbano continuare a transitare nel Canale della Giudecca perché è un’attrattiva unica al mondo e i crocieristi scelgono Venezia proprio per lo spettacolo di Piazza San Marco che si vede in partenza e all’arrivo;
2) Spesso utilizzano il porto di Venezia per il traffico contenitori. Ritengono però che gli spazi del siano troppo ristretti. Rispetto a Trieste tuttavia (che è stretta tra il mare e le montagne) Venezia ha più potenzialità, perché si potrebbero realizzare nuovi terminal nelle zone di Marghera che sono attualmente dismesse (e ce ne sono moltissime).
3) Le attività dell’Autorità Portuale di sponsorizzazione raggiungono efficacemente gli operatori tedeschi come loro; si avverte la necessità di creare un collegamento ferroviario diretto con la Baviera;

N.    HAMBURG SUD
1) Il traffico delle grandi navi è incompatibile con una città come Venezia. È una città storica che dovrebbe essere raggiunta solamente con mezzi meno “impattanti” e non inquinanti (come potrebbe essere il treno o, via mare, le navi-traghetto LNG di dimensioni contenute e di nuova costruzione: che dunque siano in possesso degli scrubbers per la riduzione delle immissioni inquinanti). VI è comunque la consapevolezza che una riduzione del traffico possa arrecare danno all’economia di Venezia e di tutta la regione.
2) È indispensabile un miglioramento del Terminal contenitori del Porto di Venezia, quantomeno per avvicinarlo ai Porti concorrenti nel Mediterraneo (Pireo, Valencia e Algeciras) che vengono attualmente preferiti da Hamburg Sud. Diversamente, Venezia non sarà competitiva nel contesto della BRI.
3) V. punto 2.

O. K-LINE EUROPEAN SEA HIGHWAY
1) Nulla sulle grandi navi perché svolgono solo traffico ro-ro. Comunque ritengono che le grandi navi siano troppo inquinanti per Venezia. Sarebbe auspicabile lo sviluppo di un porto crocieristico più lontano (riporto testualmente: Ravenna!) per poi portare i turisti con traghetti piu piccoli.
2) Sfruttano molto il Terminal di Fusina che andrebbe potenziato ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda i fondali e le attrezzature e gli spazi a terra (vedi piazzali per stoccaggio auto).
3) Servono infrastrutture adeguate. Non ritengono concepibile che ci siano ancora autostrade a due corsie dove ci sono sempre lavori.

P. BURGER FERRY AGENCIES
1) L’incidente della MSC Opera ha avuto grande risalto mediatico in Olanda. Venezia viene percepita come una città fragile, che non è in grado di sopportare un traffico crocieristico così elevato. Viene fatto il paragone con città come Barcellona e Valencia, che però sono metropoli e non città di dimensioni medio-piccole come Venezia.
2) Il terminal di Fusina è uno snodo importante per loro (associati Anek Lines). Sarebbero da migliorare non tanto i terminal, ma i servizi che uniscono Venezia al Terminal di Fusina.
3) Per quanto riguarda loro, Venezia=Turismo. Tutto ciò che è in grado di sviluppare il turismo è conseguentemente in grado di apportare benefici anche agli altri settori, come quello commerciale e industriale.

Q.    FINNLINES
1) Svolgono servizio ro-ro nel Mare del Nord. La crocieristica a Venezia crea problemi di inquinamento. Le Navi, pur moderne, hanno un molto forte sulla città storica. Sono aspetti che nei paesi nordici vengono considerati prioritari e che dovrebbero essere tenuti in considerazione anche dall’Autorità Portuale.
2) Non si esprimono in quanto non svolgono servizi di tipo commerciali.
3) Idem come sopra.